Passitaly: il grazie di Irene Grandi a Marco Cirinesi per la sua recensione

Passitaly: il grazie di Irene Grandi a Marco Cirinesi per la sua recensione

28/09/2019 0 Di Benedetta Errera

Il pantesco Marco Cirinesi ha scritto una recensione del concerto di Irene Grandi al Passitaly Sound Festival di Pantelleria il 26 settembre.

La recensione è così piaciuta alla cantautrice toscana e alla sua band che gli ha risposto personalmente.

di Bene­det­ta Errera

Ad apri­re i tre con­cer­ti pre­vi­sti dal “Pas­si­ta­ly Sound Festi­val” è sta­ta la can­tan­te Ire­ne Grandi.
Tan­tis­si­ma gen­te ad ascol­tar­la: turi­sti, pan­te­schi, bam­bi­ni e adul­ti, tra que­sti il gio­va­ne pan­te­sco Mar­co Ciri­ne­si.
Que­st’ul­ti­mo affa­sci­na­to dal­la poten­za del­la magni­fi­ca “Ire­ne Rock” ha scrit­to una recen­sio­ne, su Insta­gram, ad un post del­la cantante.
Il gio­va­ne pan­te­sco par­la di un’ esplo­sio­ne di musi­ca, amo­re, bel­lez­za e sim­pa­tia a Pan­tel­le­ria, tut­to meri­to dei musi­ci­sti e di Ire­ne Gran­di gra­zie alla sua voce polie­dri­ca, le fac­ce buf­fe, le moven­ze in bili­co tra Janis Joplin e Iggy Pop. Musi­ci­sti posi­zio­na­ti in una dispo­si­zio­ne diver­sa dai soli­ti con­cer­ti live, ma con una cari­ca incre­di­bi­le che travolgeva.
Un rin­gra­zia­men­to anche ai foni­ci che han­no reso il suo­no “roc­cio­so” pro­prio come la natu­ra del­l’i­so­la vuole.
Una recen­sio­ne pia­ciu­ta tan­to alla can­tan­te, la qua­le rispon­de rin­gra­zian­do da par­te di tut­ti e invi­tan­do­lo a tor­na­re a tro­var­li per un saluto.

Ecco il mes­sag­gio segna­la­to­ci dal­lo stes­so Mar­co non sen­za orgoglio.

È esplo­sa una bom­ba di musi­ca, amo­re, bel­lez­za e sim­pa­tia a Pan­tel­le­ria. Il por­to di Scau­ri era un’a­stro­na­ve di suo­ni e colo­ri capi­ta­na­ta da una bra­vis­si­ma e (per me) ina­spet­ta­ta Ire­ne Rock!

Mai avrei pen­sa­to di poter assi­ste­re ad un con­cer­to di musi­ca ita­lia­na così poten­te in una cor­ni­ce del gene­re. Meri­to di Ire­ne che fa del suo “stru­men­to” (la voce) un boo­me­rang dal qua­le dif­fi­cil­men­te ti puoi stac­ca­re stan­do sot­to il palco.

Meri­to dei musi­ci­sti, in asset­to com­ple­ta­men­te diver­so dal soli­to imma­gi­na­rio live al qua­le sia­mo abi­tua­ti. Il bas­si­sta al cen­tro dal toc­co e moven­ze ener­ge­ti­che a con­tra­sto con l’a­spet­to da alie­no dot­tor who. Un Novo­se­lic ita­lia­no. Bat­te­ria entra­ta diret­ta­men­te nel cuo­re, tan­ta la poten­za e puli­zia del suo­no. Chi­tar­ra emo­zio­nan­te e roc­cio­sa sen­za fron­zo­li né vir­tuo­si­smi a ricor­da­re, per cer­ti fra­seg­gi ed effet­ti il buon The Edge.

E poi lei, Ire­ne, con voce polie­dri­ca, le fac­ce buf­fe, le moven­ze in bili­co tra Janis Joplin e Iggy Pop.

Un con­cer­to indimenticabile.

Una sera­ta di quel­le che ci vole­va­no dav­ve­ro a Pan­tel­le­ria, per scuo­te­re gli ani­mi del pub­bli­co pan­te­sco, noto­ria­men­te timi­do e passivo.

Plau­so fina­le ai foni­ci che han­no reso il suo­no mol­to “roc­cio­so”, pro­prio come la natu­ra del­la nostra iso­la vuole.

Boom boom! Davvero!