Pantelleria ad Alba. Intervista alla Presidente della Fiera, Lilliana Allena

Pantelleria ad Alba. Intervista alla Presidente della Fiera, Lilliana Allena

02/11/2019 0 Di Francesca Marrucci

In occasione della partecipazione di Pantelleria alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, abbiamo intervistato la Presidente dell’importante manifestazione, Lilliana Allena, che ci ha parlato della filosofia che ha reso grande una fiera da 750.000 presenze a stagione e dell’incontro con Pantelleria.

Il tutto con una promessa, anzi due…

di Fran­ce­sca Marrucci

In occa­sio­ne del nostro spe­cia­le sul­la par­te­ci­pa­zio­ne del­l’I­so­la di Pan­tel­le­ria alla Fie­ra Inter­na­zio­na­le del Tar­tu­fo Bian­co di Alba per il secon­do anno con­se­cu­ti­vo, abbia­mo sen­ti­to la Pre­si­den­te del­l’im­por­tan­te mani­fe­sta­zio­ne, Lil­lia­na Alle­na. Da qua­si 15 anni – pri­ma come vice­pre­si­den­te dell’Ente Turi­smo Alba, Bra, Lan­ghe e Roe­ro, poi come pre­si­den­te dell’Ente Fie­ra Nazio­na­le del Tar­tu­fo Bian­co d’Alba, sem­pre sen­za rice­ve­re alcun com­pen­so – Lil­lia­na Alle­na è impe­gna­ta nel­la pro­mo­zio­ne del territorio.

Presidente, parliamo innanzi tutto della Fiera, tra le più importanti del mondo nel settore enogastronomico…

L’89^ Fie­ra Inter­na­zio­na­le del Tar­tu­fo di Alba è una fie­ra che rap­pre­sen­ta un equi­li­brio per­fet­to tra un pro­dot­to sem­pli­ce come l’uo­vo ed un pro­dot­to d’ec­cel­len­za che è il tar­tu­fo bian­co d’Al­ba. Si trat­ta di un even­to ati­pi­co per due moti­vi: uno, per­ché non ven­dia­mo un pro­dot­to, ma ven­dia­mo un ter­ri­to­rio a tut­to ton­do, le Lan­ghe, il Roe­ro, il Mon­fer­ra­to e tut­to il Pie­mon­te; due per­ché duria­mo 8 set­ti­ma­ne con even­ti eno­ga­stro­no­mi­ci e culturali.

Enogastronomia, ma anche turismo e cultura. È questo il vero valore aggiunto di questa manifestazione?

Sì. In que­sti anni abbia­mo vera­men­te sdo­ga­na­to quel­lo che è l’e­no­ga­stro­no­mia, pro­po­nen­do il tar­tu­fo bian­co d’al­ba con un abbi­na­men­to cul­tu­ra­le: desi­gn, arte, musi­ca. E que­sto bino­mio sarà sem­pre di più un bino­mio vin­cen­te: turi­smo e cul­tu­ra. Per­ché oggi chi vie­ne a tro­var­ci da ogni par­te del mon­do vuo­le vive­re un’e­spe­rien­za vera, uni­ca e auten­ti­ca, e cono­sce­re chi e cosa c’è die­tro ad un pro­dot­to: non solo il tar­tu­fo, gli altri pro­dot­ti pie­mon­te­si, le col­li­ne, il tri­fu­lau, le noc­cio­le, i for­mag­gi… insom­ma la nar­ra­zio­ne di quel­lo che rap­pre­sen­ta la ter­ra, gli uomi­ni e la tra­sfor­ma­zio­ne in uno splen­di­do prodotto.

Allora parliamo anche di numeri. Quanti visitatori attrae la Fiera?

I nume­ri sono mol­to impor­tan­ti. Nel mer­ca­to mon­dia­le del tar­tu­fo che è un po’ il cen­tro, il cuo­re del­la nostra fie­ra, dove ci sono gli espo­si­to­ri, l’Al­ba Truf­fle Show, gli Sho­w­coo­king, le trat­to­rie che ci ven­go­no a tro­va­re da ogni par­te del mon­do, si par­la di cir­ca 110.000 pre­sen­ze. Duran­te l’au­tun­no in tota­le cir­ca 700–750.000 pre­sen­ze, vedre­mo i nume­ri di que­st’an­no. Per noi però è impor­tan­te por­re l’at­ten­zio­ne non sui nume­ri, ma sul­la qua­li­tà dei turi­sti che ven­go­no a visi­tar­ci, per­ché que­sto è vera­men­te il dato impor­tan­te. Chi vie­ne da noi, vie­ne per­ché noi oggi sia­mo meta di viag­gio. Sia­mo una meta da sco­pri­re. Il Pie­mon­te que­st’an­no è sta­to inse­ri­to da Lone­ly Pla­net come uno degli appun­ta­men­ti di viag­gio che non si può man­ca­re e Alba, con tut­to il ter­ri­to­rio dei Comu­ni limi­tro­fi e in gene­ra­le del Mon­fer­ra­to, rap­pre­sen­ta­no una par­te del Pie­mon­te da scoprire.

In un contesto che mira a promuovere la tradizione, quanto è importante il fattore innovazione?

Que­st’an­no l’e­qui­li­brio per­fet­to è dupli­ce: uovo e tar­tu­fo, ma anche tra­di­zio­ne ed inno­va­zio­ne. Ogni anno cer­chia­mo di pro­por­re un’in­no­va­zio­ne e que­st’an­no la novi­tà è rap­pre­sen­ta­ta dal­le ‘Cene Inso­li­te’. Si trat­ta di 4 cene in palaz­zi e dimo­re sto­ri­che di soli­to non aper­ti al pub­bli­co, che si pos­so­no pri­ma visi­ta­re con una gui­da, per poi gusta­re una cena stel­la­ta. È bel­lo in que­sto sen­so, e soprat­tut­to per gli ospi­ti che ci ven­go­no a tro­va­re da Ame­ri­ca, Bra­si­le e dal­l’Eu­ro­pa, il sen­so di con­vi­via­li­tà che si crea a tavola.

Proprio l’altro ieri Fabio Casano di Pantelleria Island ci diceva come un altro binomio, enogastronomia-cultura, può rappresentare un valido esempio da seguire anche per Pantelleria…

Un altro bino­mio vin­cen­te, oltre a quel­lo cita­to dal­l’a­mi­co Casa­no, è anche il con­nu­bio pub­bli­co-pri­va­to. Que­sto è il for­mat che dovreb­be esse­re uti­liz­za­to come esem­pio in tut­ta Ita­lia, per­ché oggi rac­co­glia­mo i frut­ti di quel­lo che è sta­to semi­na­to in que­sti anni. Il pub­bli­co fa la sua par­te, ma il pri­va­to ha sem­pre soste­nu­to non solo con i sol­di, ma soprat­tut­to con le idee. Gran­di pro­dut­to­ri che han­no gira­to il mon­do, man­te­nen­do le radi­ci con la nostra terra.

In questo contesto, come si colloca l’Isola di Pantelleria?

Per noi è un pia­ce­re ospi­ta­re un’i­so­la, in par­ti­co­la­re Pan­tel­le­ria, che è qui per la secon­da vol­ta. Ospi­tia­mo per­si­no regio­ni, per­ché il tar­tu­fo bian­co d’Al­ba, che è un brand cono­sciu­to in tut­to il mon­do, incon­tra altre pecu­lia­ri­tà. In comu­ne con Pan­tel­le­ria abbia­mo i vini, l’i­so­la è famo­sa per il suo even­to Pas­si­ta­ly che cele­bra il Pas­si­to, noi sia­mo famo­si nel mon­do per un Baro­lo, ma anche noi decli­nia­mo un pas­si­to con di gran­di pro­dut­to­ri. Quin­di, l’i­dea è quel­la di pro­va­re a con­fron­tar­ci, ma soprat­tut­to lavo­ra­re in squa­dra e non sem­pre gli equi­li­bri devo­no esse­re per­fet­ti. Devo­no esse­re matri­mo­ni che coniu­ga­no le eccel­len­ze. Pan­tel­le­ria ha le sue pecu­lia­ri­tà, ha uno splen­di­do ter­ri­to­rio, ha la mon­ta­gna e tra­mon­ti infi­ni­ti, ma soprat­tut­to ha dei pro­dot­ti e per­so­ne che nar­ra­no e voglio­no rac­con­ta­re sem­pre di più que­sta magni­fi­ca isola.

Lei è mai stata a Pantelleria?

Ahia, que­sta è una doman­da cat­ti­vis­si­ma! Non sono mai sta­ta, ma pur­trop­po que­sta fie­ra con tut­ti gli even­ti ad essa lega­ti lascia­no poco tem­po, ma comun­que nel 2020, quan­do la Fie­ra com­pi­rà 90 anni, ver­rò. Ho fat­to una pro­mes­sa agli ami­ci di Pan­tel­le­ria, per­ché voglio vede­re e vive­re per­so­nal­men­te que­sti rac­con­ti, anche se mi basta­no già le foto per sognare.

È quindi una promessa che registriamo?

Sen­z’al­tro e io spe­ro di aver­vi il pros­si­mo anno ad Alba.

Cer­te pro­mes­se, biso­gna dir­lo, non costa­no fatica.


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