Una cittadina del Lago ci scrive: ‘Posso far sentire anche io la mia voce?’

Una cittadina del Lago ci scrive: ‘Posso far sentire anche io la mia voce?’

18/09/2019 2 Di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una cittadina pantesca che reclama più attenzione per i cittadini che vivono al Lago e a Bugeber

Dopo aver let­to ulti­ma­men­te due arti­co­li di segui­to in bre­ve tem­po sui feni­cot­te­ri, in cui il signor Ste­fa­no Scal­tri­ti, capo­grup­po M5S, che si occu­pa del model­lo per la tute­la dell’ambiente di Pan­tel­le­ria e che sono sicu­ra sia un gran­de ammi­ra­to­re del­la natu­ra, spie­ga con gran­de amo­re il disa­gio dei feni­cot­te­ri, mi sono det­ta d’i­stin­to: “Allo­ra, i feni­cot­te­ri del lago sono più impor­tan­ti di noi cit­ta­di­ni con uffi­cia­le resi­den­za al lago?”

Anzi, ad esse­re sin­ce­ra, leg­gen­do il tito­lo del pri­mo arti­co­lo, mi è spon­ta­nea­men­te venu­to da dire: ‘’E CHI SE NE FREGA DEI FENICOTTERI?”

L’intervista dell’articolo era abba­stan­za lun­ga e si descri­ve­va la sof­fe­ren­za dei feni­cot­te­ri e di noi abi­tan­ti (cioè per­so­ne uma­ne) del lago, che vivia­mo pure in una situa­zio­ne sgra­de­vo­le e nel­le con­di­zio­ni cri­ti­che tut­to l’anno fino ad oggi nes­su­no dei RESPONSABILI DELL’AMMINISTRAZIONE del Comu­ne di Pan­tel­le­ria ha scrit­to nean­che una virgola.

Da otto­bre del 2018, noi del­la zona del Lago e di Buge­ber vivia­mo in una situa­zio­ne pre­ca­ria e disa­gia­ta. Dopo qua­si un anno, con­ti­nua­re a par­la­re dell’amore per i feni­cot­te­ri, del­le varie sagre e feste del Pas­si­to, a me per­so­nal­men­te sem­bra un modo per nascon­de­re il vero pro­ble­ma dell’isola e degli abi­tan­ti del lago e di Bugeber.

Quin­di, ho deci­so anche io di scri­ve­re del disa­gio che vivia­mo noi abi­tan­ti del Lago e di Buge­ber, per­ché di noi uma­ni, NON feni­cot­te­ri, che abi­tia­mo tut­to l’anno a Pan­tel­le­ria, dei nostri disa­gi, non inte­res­sa pra­ti­ca­men­te a nessuno.

La nostra situa­zio­ne è ini­zia­ta a otto­bre dell’anno scor­so, quan­do i gran­di mas­si sono cadu­ti sul­la stra­da prin­ci­pa­le per arri­va­re al lago, e da que­sto momen­to que­sto pro­ble­ma è rima­sto sola­men­te il NOSTRO pro­ble­ma. Da un anno la situa­zio­ne non è miglio­ra­ta per nien­te, nono­stan­te le tan­te pro­mes­se di miglioramento.

Tut­ti que­sti ambien­ta­li­sti si sono accor­ti, seguen­do i feni­cot­te­ri del lago, che la stra­da intor­no è pie­na di faz­zo­let­ti di car­ta usa­ti come car­ta igie­ni­ca?!? Ripe­to, intor­no a tut­to il lago! Per­ché io al lago ci pas­so ogni gior­no. Maga­ri li potrei rac­co­glie­re io, come li rac­co­glie una turi­sta ogni gior­no che allog­gia ogni anno al lago, ma con il disgu­sto e dif­fi­den­za che pro­vo ulti­ma­men­te non mi sen­to più di fare nulla.

Noi uma­ni del lago por­tia­mo i figli a scuo­la, voglio spe­ci­fi­ca­re che noi col­la­bo­ria­mo con lo Sta­to Ita­lia­no e seguia­mo la leg­ge obbli­ga­to­ria del­l’i­stru­zio­ne dei mino­ren­ni. I nostri mari­ti paga­no rego­lar­men­te le tas­se, noi tut­ti paghia­mo la luce (nono­stan­te sal­ti rego­lar­men­te con le pri­me piog­ge e i ven­ti), paghia­mo pun­tual­men­te anche la spaz­za­tu­ra. Tut­to que­sto che paghia­mo allo Sta­to fa sì che in pra­ti­ca ‘’Dia­mo da man­gia­re agli altri’’, mi chie­do come mai noi i cit­ta­di­ni non pro­ble­ma­ti­ci abbia­mo per­so tut­ti i dirit­ti del cit­ta­di­no italiano?

Ma i feni­cot­te­ri sono più impor­tan­ti di noi cit­ta­di­ni che sia­mo rego­lar­men­te a dispo­si­zio­ne allo Sta­to Italiano?

Ovvia­men­te, mi chie­do: come han­no fat­to i signo­ri dell’ambiente del­l’am­mi­ni­stra­zio­ne ad arri­va­re al lago?

Pro­se­guen­do via Cafa­ro che non è adat­ta al pas­sag­gio di ogni gior­no, la qua­le è pie­na di pol­ve­re, ogni gior­no più ridot­ta col tem­po e che con le roc­ce accan­to alla stra­da sem­bra più peri­co­lo­sa, e lo è, sic­co­me in un anno sono cadu­ti più di una vol­ta i mas­si e l’han­no bloccata.

O i signo­ri ambien­ta­li­sti sono sce­si a pie­di da sopra del­la stra­da prin­ci­pa­le del lago, ma sem­pre chiu­sa con le tran­sen­ne, pro­se­guen­do le sca­le dove la stra­da pure non è mes­sa in sicurezza?

Poi sem­pre cam­mi­nan­do a pie­di per arri­va­re alla par­te inter­na del lago, dove si tro­va­no i feni­cot­te­ri, non si sono accor­ti del­la spor­ci­zia ormai accu­mu­la­ta dappertutto?

Mi chie­do, i signo­ri dell’ambiente-modello, arri­va­ti den­tro il lago, non han­no inciampato?

Come han­no attra­ver­sa­to le buche pro­fon­de, cioè ormai i pic­co­li crateri?

Le loro scar­pe era­no adat­te per la stra­da da percorrere?

Indos­sa­va­no le scar­pe da trek­king adat­te alla montagna?

Per­ché noi del lago, cam­mi­nan­do ogni gior­no, rischia­mo la cadu­ta con frat­tu­ra assi­cu­ra­ta. E non ne par­lia­mo dei perio­di del­le piog­ge, quan­do la stra­da sarà tut­ta coper­ta dall’acqua! Sic­co­me le buche sono vera­men­te pro­fon­de e ormai spar­se lun­go il lago, io con mio figlio non avrò la pos­si­bi­li­tà di pas­sa­re sen­za problemi.

I feni­cot­te­ri si tro­va­no nel­le zone vici­no a quel ‘’coso’’ di legno (la strut­tu­ra di legno, per segui­re gli uccel­li dal­le per­so­ne uma­ne per non far­si nota­re da loro e non far­li spa­ven­ta­re pove­ri­ni), che ormai non ser­ve a nien­te, tan­to la strut­tu­ra anche nuo­va non ser­vi­va MAI a nien­te. Non han­no sen­ti­to l’odore sgra­de­vo­le, come se si tro­vas­se­ro in bagni pub­bli­ci del­le sta­zio­ni fer­ro­via­rie abbandonate?

Io, il 14 feb­bra­io ho scrit­to del­la situa­zio­ne del­la stra­da pro­fon­da­men­te rot­ta intor­no a tut­to il lago, pie­na dei cra­te­ri e del­la strut­tu­ra di legno rovi­na­ta,. Ho por­ta­to la let­te­ra al Comu­ne, ma non ho mai rice­vu­to rispo­sta e non c’è sta­to mai un miglio­ra­men­to, for­se per­ché il lago è sola­men­te la mia pro­prie­tà pri­va­ta e al Comu­ne non riguarda!

Vera­men­te non riguar­da tut­ti il fat­to che al lago è tut­to rot­to, spor­co, abban­do­na­to e pie­no di spor­ci­zia? Tan­to di noi cit­ta­di­ni si inte­res­sa­no sola­men­te per paga­re le tas­se ed il gior­no del­le elezioni?!?

I respon­sa­bi­li di tut­to ciò, come si vede, non si inte­res­sa­no ormai nean­che dei turi­sti, for­se per­ché i turi­sti come ven­go­no così anche se ne van­no. E non tor­na­no più, aggiun­go io.

I feni­cot­te­ri han­no l’anima, come ho intui­to dal­la descri­zio­ne degli arti­co­li, ed è sicu­ra­men­te impor­tan­te occu­par­se­ne, ma noi geni­to­ri non abbia­mo l’anima? Non pro­via­mo pau­ra lascian­do i figli sul­la navet­ta sen­za ASSISTENTE, per­ché si deve rispar­mia­re sul­la nostra situa­zio­ne e sul­la nostra precarietà?

Quan­te vol­te a me per­so­nal­men­te era nega­ta la pre­sen­za dell’assistente sul­la navet­ta che rap­pre­sen­ta lo scuo­la­bus, ma non lo è nean­che, sic­co­me la navet­ta è il mez­zo pub­bli­co per tut­ti. I nostri figli viag­gia­no con chiun­que sal­ga.  Sul­lo scuo­la­bus è seve­ra­men­te vie­ta­to sali­re alle per­so­ne non adat­te allo scuo­la­bus, ma per i nostri figli que­sta leg­ge non funziona!

Per­ché l’amministrazione non scri­ve gli arti­co­li sui nostri disa­gi, sul­la nostra pau­ra riguar­do i nostri figli che ogni gior­no pren­do­no la navet­ta, spes­so così pie­na che ad uno spon­ta­nea­men­te imma­gi­na un tra­spor­to pie­no dei bam­bi­ni por­ta­ti ad Auschwitz.

Noi geni­to­ri, lascian­do i figli sul­la navet­ta, pre­ghia­mo da quel pun­to il Signo­re di por­tar­li sani e sal­vi a casa da noi dopo la scuo­la, per­ché pas­san­do la via Cafa­ro si rischia la vita del­le per­so­ne. I nostri figli, viag­gian­do già sen­za assi­sten­te, per­do­no anche una per­so­na in più in caso doves­se­ro chia­ma­re un aiu­to se suc­ce­des­se una disgra­zia. Ma i respon­sa­bi­li – geni­to­ri affi­de­reb­be­ro i pro­pri figli alla situa­zio­ne che dob­bia­mo per for­za vive­re noi?

Noi del lago e di Buge­ber ormai non abbia­mo dirit­ti ugua­li al resto dell’isola. Noi irri­tia­mo solo, se chie­dia­mo del­le rispo­ste chia­re! Non nego che spes­so si liti­ga in fami­glia del­la nostra impo­ten­za davan­ti ai ‘’Gran­di’’, che han­no deci­so e con­ti­nua­no a deci­de­re del nostro disagio.

Per­ché nes­su­no del­l’am­mi­ni­stra­zio­ne scri­ve che i nostri figli rischia­no la vita pas­san­do la peri­co­lo­sa via Cafa­ro? Del­le nostre vite non si par­la. For­se per­ché è più como­do fare fin­ta di nien­te, dare più impor­tan­za ai feni­cot­te­ri, alle feste, alle sagre del Passito…

Io amo Pan­tel­le­ria, amo il lago, ma da quan­do anche io recla­mo chia­ra­men­te i nostri dirit­ti, i dirit­ti per nostro figlio, mi sen­to insi­gni­fi­can­te, disprez­za­ta, infe­rio­re sola­men­te per­ché vivo e voglio con­ti­nua­re a vive­re al lago che per un’isola come Pan­tel­le­ria è un dono di Dio per la sua bel­lez­za, ma disprez­za­to ed abban­do­na­to. La sua bel­lez­za si può pie­na­men­te ammi­ra­re pur­trop­po sola­men­te dal­la vista dell’aereo.

Sil­via Němeč­ko­vá, madre e moglie vera­men­te disgu­sta­ta del­la situa­zio­ne inu­til­men­te prolungata


Nota della Redazione: i cittadini che vogliono scriverci possono farlo all’indirizzo email info@pantellerianotizie.it.

Le lettere pubblicate come RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO devono rispettare le regole della privacy, essere sempre firmate e contenere i contatti del mittente e non devono contenere insulti o delazioni.

La Redazione si riserva di procedere o meno alla pubblicazione, di correggere la forma italiana, se necessario, ma non si assume responsabilità sul contenuto.