Una lettrice: Pantelleria sconvolta scopre la violenza sulle donne

Una lettrice: Pantelleria sconvolta scopre la violenza sulle donne

26/09/2023 0 Di Redazione

Un’altra testimonianza di chi si occupa di donne e violenza sulle donne da 30 anni. Anna Lodigiani fa una disamina della situazione di chi subisce violenza, testimone di una Pantelleria che è ancora sconvolta dalla notizia della scomparsa di Annalisa 

Ciao Fran­ce­sca, ho let­to il tuo arti­co­lo, l’ho tro­va­to mol­to toc­can­te e giu­sto, mi occu­po di Don­ne da oltre 30 anni e vole­vo con­di­vi­der­ti la mia posi­zio­ne sia come don­na che come con­dut­tri­ce di costel­la­zio­ni familiari.

LA VIOLENZA SULLE DONNE

Sia­mo sot­to incan­te­si­mo e biso­gna asso­lu­ta­men­te pren­der­ne coscienza.

Oggi qui a Pan­tel­le­ria l’a­ria è pesan­te, per tut­te e tut­ti, Anna­li­sa ha paga­to con la Vita, vit­ti­ma di un’ag­gres­sio­ne cru­de­le e brutale.

Si è sco­per­chia­to un vaso pie­no di rab­bia, odio, pau­ra, disprez­zo, tri­stez­za, ecc. e il con­te­nu­to non appar­tie­ne solo a chi ora lo espri­me, ma è vec­chio, anzi antico.

La vio­len­za sul­le Don­ne è sem­pre avve­nu­ta e non par­lo solo di quel­la fisi­ca, ma anche quel­la psi­co­lo­gi­ca, mol­to spes­so par­te pro­prio dal­le umi­lia­zio­ni, dal­le limi­ta­zio­ni scam­bia­te per stra­ni modi di dimo­stra­re amore.

Sve­glia, dob­bia­mo rom­pe­re que­sto incan­te­si­mo per­chè que­sto non è amo­re non ha nul­la a che fare con l’Amore.

Per­ché, la volon­tà di cam­bia­re e la moti­va­zio­ne ad intra­pren­de­re un nuo­vo com­por­ta­men­to è bloccata?
Il bloc­co è come un incan­te­si­mo che para­liz­za, per­ché non vie­ne real­men­te visto.

E le donne minacciate, perseguitate, umiliate che poi vengono uccise sono tutte dentro un incantesimo.

Non vedo­no la real­tà, o se la vedo­no dif­fi­cil­men­te la voglio­no rico­no­sce­re: cado­no nel­le trap­po­le del per­do­no, del­la giu­sti­fi­ca­zio­ne, con­ti­nuan­do ad acco­glie­re e addi­rit­tu­ra difen­de­re il loro “car­ne­fi­ce”.

Si giu­di­ca­no, si sen­to­no, anche se non tro­va­no il moti­vo “le sba­glia­te” e per que­sto resta­no sot­to a que­sta rete.

Nel­le costel­la­zio­ni fami­lia­ri dicia­mo che una per­so­na è “irre­ti­ta” quan­do sta por­tan­do avan­ti il desti­no di qual­cun altro.

Alzi la mano chi non ha avuto nel proprio Albero Genealogico violenze sulle Donne!

C’è un altro pun­to di vista che ho impa­ra­to dal mio mae­stro Bert Hel­lin­ger e come lui dice­va: “l’irretimento è l‘identificazione con il desti­no, con l’identità di qual­cun altro. E’ una for­za attrat­ti­va che ci con­du­ce ver­so una dire­zio­ne non nostra, ci fa sen­ti­re pri­gio­nie­ri in una vita non nostra.
Con­flit­ti fami­lia­ri, fal­li­men­ti, malat­tie, pro­ble­mi eco­no­mi­ci, omi­ci­di, han­no sem­pre all’o­ri­gi­ne, un nome che va rin­trac­cia­to nel siste­ma fami­lia­re.”

Ma fa pau­ra que­sto lavo­ro, ci vuo­le la for­za di rom­pe­re que­sto incan­te­si­mo toglien­do i giu­di­zi (fati­co­sis­si­mo) por­ta­re lo sguar­do oltre l’ordinario.

Per inter­rom­pe­re que­sta con­ca­te­na­zio­ne di vio­len­ze biso­gna inda­ga­re alle vio­len­ze avve­nu­te anche gene­ra­zio­ni pri­ma del­la nostra, vio­len­ze subi­te, taciu­te, tenu­te segre­te, ma MAI SPARITE.

Biso­gna scio­glier­le, por­tar­le alla luce solo così si rom­pe que­sto incan­te­si­mo che inca­te­na tutti!

Lo so che non piacciono le parole che scrivo ora, ma ho potuto appurarlo diverse volte.

Il mostro che ucci­de e la vit­ti­ma sono lega­ti da un “pat­to invi­si­bi­le” il loro incon­tro fa già par­te del pro­gram­ma di Vita, da que­sto incon­tro ci sono due stra­de, o si svi­lup­pa un amo­re “mala­to, per­ver­so e distrut­ti­vo” o si lavo­ra su di sé e si inter­rom­pe l’incantesimo. 

Quan­do una rela­zio­ne supe­ra cer­ti limi­ti, biso­gna asso­lu­ta­men­te chie­de­re aiu­to, rom­pe­re il silen­zio che per leal­tà si por­ta avanti.

Le nostre mam­me, non­ne, bisnon­ne, zie, ecc. ave­va­no meno mez­zi, ora li abbia­mo, ma non li usiamo.

Un mon­do di pace ini­zia quan­do ogni sin­go­la Don­na impa­ra ad amarsi. 

Un pen­sie­ro di Luce per te, Annalisa.

Anna Lodi­gia­ni