CID SISTEM, Fumuso: Pantelleria non parte da zero nel sociale!

CID SISTEM, Fumuso: Pantelleria non parte da zero nel sociale!

04/11/2019 0 Di Angelo Fumuso

Il Punto di Vista.

Angelo Fumuso dice la sua sulla presentazione del Progetto CID SISTEM a Pantelleria, ricordando che l’associativismo pantesco già in passato è stato attento e attivo su queste questioni e che Pantelleria non parte da zero nel sociale.

 

A PROPOSITO DELLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO CID SISTEM

Come l’omino che muore ogni giorno e nasce ogni giorno senza memoria

di Ange­lo Fumuso

Vole­vo fare una pre­ci­sa­zio­ne sul­la riu­nio­ne in media­te­ca per la pre­sen­ta­zio­ne del Pro­get­to CID SISTEM. Non voglio sof­fer­mar­mi sul signi­fi­ca­to e sul­le fina­li­tà di que­sto pro­get­to, in quan­to l’ar­ti­co­lo di Miche­la Sil­via li spie­ga benis­si­mo, ma vole­vo sof­fer­mar­mi sul­la discus­sio­ne che c’è sta­ta duran­te l’incontro.

Chi era lì (pochi) avrà ascol­ta­to i con­ti­nui chia­ri­men­ti che ho chie­sto e soprat­tut­to le diver­si­tà di vedu­ta tra me e l’As­ses­so­re Clau­dia Del­la Gat­ta.

Per l’As­ses­so­re del­la Gat­ta col l’i­ni­zio del Pro­get­to CID SISTEM comin­cia l’an­no zero del­l’as­si­sten­zia­li­smo a Pan­tel­le­ria, per me no! E poi par­la di sog­get­ti abban­do­na­ti nel­le contrade!

Sem­bra pro­prio che l’Assessore voglia divi­de­re il calen­da­rio in ‘pri­ma e dopo’ la sua cari­ca al Comu­ne, dimen­ti­can­do­si del tan­tis­si­mo lavo­ro svol­to in precedenza.

Il Cid Sistem non è la gal­li­na dal­le uova d’oro, cioè un pro­get­to con un bel pac­chet­to di sol­di: è solo un meto­do per lavo­ra­re nel cam­po dell’assistenza!

Se il CID vuo­le uni­re il pub­bli­co col pri­va­to, doman­da e offer­ta, dopo  aver fat­to un lavo­ro di cono­scen­za del­le pro­ble­ma­ti­che loca­li ed un map­pa­tu­ra dei sog­get­ti por­ta­to­ri di han­di­cap e del­l’a­rea del biso­gno del­l’i­so­la, allo­ra pro­prio Pan­tel­le­ria non par­te dal­l’an­no zero!

Mol­ti com­pi­ti li ha già fat­ti! Basta copia­re e pren­de­re il mate­ria­le dai ver­ba­li e dagli stu­di fat­ti negli ulti­mi die­ci anni.

Poi biso­gna vede­re il Comu­ne che per­so­na­le potrà desti­na­re a que­sto pro­get­to, per­ché il diri­gen­te del IV Set­to­re, Sal­va­to­re Bel­vi­si, non ha per­so­na­le da impie­ga­re. È un pro­get­to che oggi può esse­re rea­liz­za­to solo ed esclu­si­va­men­te su base volon­ta­ria da par­te del­le associazioni.

Dob­bia­mo but­ta­re alle orti­che anni e anni lavo­ro e sacrifici?

Se Pan­tel­le­ria è il test pilo­ta di que­sto pro­get­to, è pro­prio dovu­to a tut­ti que­gli anni di duro lavo­ro che si vuo­le can­cel­la­re con un sol col­po di spu­gna. Anzi dirò di più, sem­bra pro­prio che que­sto pro­get­to sia sta­to redat­to dopo aver let­to i ver­ba­li del grup­po Pia­no di que­gli anni.

Li c’è pro­prio tut­to que­sto: stu­dio del­le pro­ble­ma­ti­che, map­pa­tu­ra dei sog­get­ti nell’isola, pro­get­ti di par­te­na­ria­to col pri­va­to, inter­ven­ti da fare.

All’e­po­ca, dopo un duro lavo­ro, fat­to duran­te un’estate tor­ri­da, si è pre­sen­ta­ta alla Regio­ne una serie di pro­get­ti per la leg­ge 284. La Regio­ne Sici­lia vista la bon­tà pro­get­tua­le, ave­va deci­so di rega­lar­ci una pre­mia­li­tà di un miliar­do di lire divi­sa in diver­si anni. Abbia­mo bom­bar­da­to i nostri ragaz­zi con cor­si di ogni gene­re e manie­ra: dal­la tea­tra­li­tà, a cor­si di dise­gno, foto­gra­fia, com­pu­ter ed equi­ta­zio­ne. Il Cir­co­lo degli Anzia­ni nasce pro­prio allo­ra e i sol­di dell’affitto dei loca­li a loro desti­na­ti, ven­go­no pro­prio dal­la pre­mia­li­tà rice­vu­ta. Ci sia­mo fer­ma­ti per man­can­za di loca­li e di fon­di per la rea­liz­za­zio­ne del cen­tro diur­no. Sem­bra pro­prio che com­piu­ti i 18 anni que­sti ragaz­zi deb­ba­no esse­re abban­do­na­ti a se stes­si e che non ci sia più di biso­gno di con­ti­nua­re il lavo­ro già fatto.

Per non par­la­re del­la bat­ta­glia fat­ta per ave­re a Pan­tel­le­ria un cen­tro per la Logo­pe­dia e la ria­bi­li­ta­zio­ne. La venu­ta del CEPAID nasce da una dura lot­ta tra l’Associazione “L’Albero Azzur­ro”, di cui ero il Pre­si­den­te, e l’Azienda Sani­ta­ria d’allora.

La poli­ti­ca si appro­priò di tut­to que­sto e nes­sun rin­gra­zia­men­to ci ven­ne mai fat­to! Era diven­ta­to solo un’a­rea per rac­co­glie­re voti sia a destra che a sinistra!

Pro­prio per que­sto, io difen­do e riven­di­co quel lavo­ro e quei risul­ta­ti! Non voglio che nes­su­no can­cel­li nien­te! Non chie­do né rico­no­sci­men­ti postu­mi, né pac­che sul­le spal­le: in fon­do abbia­mo fat­to il nostro dove­re di cit­ta­di­ni di que­st’i­so­la. Una cosa riven­di­co: che non si can­cel­li con un col­po di spu­gna tut­to quel lavoro!

Con me, allo­ra c’e­ra il Pre­si­de Fran­co Pavia, l’ing. Mino­li Diret­to­re del­la scuo­la ele­men­ta­re, Car­men Bada­luc­co del­la Cari­tas oltre alla respon­sa­bi­le, Mari­sa Di Mar­zo e poi il dott. Sal­va­to­re Bel­vi­si respon­sa­bi­li del IV settore.

Allo­ra, i respon­sa­bi­li comu­na­li rinun­cia­ro­no ad ave­re i com­pen­si e com­pra­ro­no mate­ria­le uti­le ai nostri sco­pi. Sicu­ra­men­te il pro­iet­to­re fu com­pra­to allo­ra e tan­ti altri sup­pel­let­ti­li usa­ti nel­la riu­nio­ne di pre­sen­ta­zio­ne di que­sto progetto.

Oggi l’Area di inter­ven­to sul socia­le, secon­do me, si divi­de in due gran­di settori.

Il pri­mo rac­chiu­de i por­ta­to­ri di han­di­cap nuo­vi e sto­ri­ci. Su que­sti biso­gna inter­ve­ni­re con cor­si che li sti­mo­la­no il più pos­si­bi­le, segui­re il per­cor­so sco­la­sti­co affin­ché abbia­no la giu­sta assi­sten­za e aiu­to da par­te di mae­stri e pro­fes­so­ri di soste­gno, e soprat­tut­to crea­re e attrez­za­re i cen­tri diur­ni che li accol­ga­no dopo i diciot­to anni, quan­do lo Sta­to, in pra­ti­ca, li abbandona.

Il secon­do set­to­re è lega­to alla pro­ble­ma­ti­ca del disa­gio e disa­dat­ta­men­to di figli pro­ve­nien­ti da fami­glie pro­ble­ma­ti­che. L’Oratorio par­roc­chia­le, la ten­so­strut­tu­ra che ospi­ta­va la chie­sa e la nuo­va strut­tu­ra ter­mi­na­ta da poco, dovreb­be­ro esse­re poten­zia­te e sot­to un’u­ni­ca cabi­na di regia.

Rico­no­scia­mo che il Comu­ne ha avu­to una sen­si­bi­li­tà in que­sto set­to­re, vedi il finan­zia­men­to alla Asso­cia­zio­ne Dai un Sor­ri­so e all’Albero Azzur­ro, ma que­sto nuo­vo pro­get­to non può e non deve entra­re in con­tra­sto col lavo­ro fat­to pri­ma dal mon­do dell’associativismo pantesco.