Pantelleria, il Parco risponde al M5S: niente propaganda, ma salvaguardia

Pantelleria, il Parco risponde al M5S: niente propaganda, ma salvaguardia

06/01/2019 0 Di Redazione

Agricoltura e Coniglio selvatico

I chiarimenti dell’Ente Parco contro le informazioni ingannevoli e strumentali

Pan­tel­le­ria è bel­la per­ché l’uo­mo l’ha sapu­ta model­la­re nel cor­so dei seco­li; dai lapil­li del vul­ca­no, con le pro­prie mani, ha sapu­to costrui­re ter­raz­za­men­ti e atti­va­re una fio­ren­te atti­vi­tà agricola.

Il Par­co di Pan­tel­le­ria nasce per pre­ser­va­re l’a­zio­ne del­l’uo­mo sul­l’am­bien­te che ha pro­dot­to un pae­sag­gio agri­co­lo uni­co. Diver­se diret­ti­ve del Par­co van­no in que­sta dire­zio­ne. Ogni scel­ta vie­ne sup­por­ta­ta dal pare­re di pro­fes­sio­ni­sti ed esper­ti che han­no con­sen­ti­to e con­sen­ti­ran­no di allar­ga­re la rete rela­zio­na­le in una pro­spet­ti­va nazio­na­le e inter­na­zio­na­le. L’a­de­sio­ne ai diver­si pro­get­ti del Par­co di Uni­ver­si­tà, Enti Ricer­ca, impre­se inter­na­zio­na­li, rap­pre­sen­ta un ulte­rio­re sti­mo­lo di ricer­ca ed inno­va­zio­ne, in par­ti­co­la­re nel set­to­re agri­co­lo e del­la tute­la del­la bio­di­ver­si­tà sull’isola.

Si trat­ta di pic­co­li pas­si con­cre­ti che il Par­co ha avvia­to con l’o­biet­ti­vo di aiu­ta­re a “col­ti­va­re la bel­lez­za” e non crea­re pro­ble­mi agli agri­col­to­ri; il Par­co non proi­bi­rà né con­sen­ti­rà nul­la oltre quel­lo che già pre­ve­do­no le nor­me nazio­na­li o comunitarie. 

Ai ten­ta­ti­vi di divul­ga­zio­ne di noti­zie fal­se e ten­den­zio­se che gio­ca­no sul­l’e­mo­ti­vi­tà popo­la­re, che enfa­tiz­za­no i pro­ble­mi sen­za dare alcu­na solu­zio­ne, che sono il frut­to di un’i­so­la­ta cor­ren­te di pen­sie­ro pret­ta­men­te ideo­lo­gi­ca più che scien­ti­fi­ca e/o socia­le, ven­go­no oppo­sti fat­ti con­cre­ti.  Il Par­co non fa azio­ni di pro­pa­gan­da, ma offre stru­men­ti al miglio­ra­men­to del ter­ri­to­rio che par­to­no da una con­di­vi­sio­ne con la collettività. 

L’in­ten­to di sal­va­guar­da­re la bio­di­ver­si­tà del­l’i­so­la, con­di­vi­den­do una stra­te­gia euro­pea e nazio­na­le, par­te dal moni­to­rag­gio del­le spe­cie inva­si­ve per defi­ni­re gli inter­ven­ti più ade­gua­ti. La recen­te deli­be­ra rela­ti­va ai pro­get­ti di “valo­riz­za­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà agra­ria e con­trol­lo degli squi­li­bri cau­sa­ti del­la fau­na sel­va­ti­ca, pre­ven­zio­ne e con­trol­lo del­le spe­cie alloc­to­ne inva­si­ve”, non è altro che un mira­to pia­no di moni­to­rag­gio ed even­tua­le inter­ven­to, leci­to e con­sen­ti­to, che si avva­le del­l’e­spe­rien­za matu­ra­ta da altre aree pro­tet­te. Nul­la di inven­ta­to né tan­to­me­no pro­po­ste distor­te che pos­so­no cau­sa­re rea­zio­ni peri­co­lo­se sul­la cate­na alimentare. 

 Anche a Pan­tel­le­ria esi­ste un enor­me pro­ble­ma di squi­li­brio fau­ni­sti­co cau­sa­to dal­la mas­sic­cia pre­sen­za di coni­gli sel­va­ti­ci, che, va ricor­da­to, oltre ad esse­re una spe­cie alloc­to­na, non ha sul­l’i­so­la pre­da­to­ri natu­ra­li. Il pun­to dolen­te è che il coni­glio si nutre con gran­de vora­ci­tà dei ger­mo­gli del­l’al­be­rel­lo pan­te­sco patri­mo­nio del­l’u­ma­ni­tà, pre­di­li­gen­do i gio­va­ni impian­ti e vani­fi­can­do gli sfor­zi degli agri­col­to­ri che inten­do­no reim­pian­ta­re i vigne­ti. Que­sto squi­li­brio, oltre ad arre­ca­re note­vo­li dan­ni alla viti­col­tu­ra, anche a Pan­tel­le­ria, come nel resto del mon­do, è fon­te di con­trap­po­si­zio­ne fra i prin­ci­pi di dife­sa del­l’a­ni­ma­li­smo e i rischi per la per­di­ta del­la bio­di­ver­si­tà, oltre i dan­ni alle pro­du­zio­ni agricole.

Il Par­co, per­tan­to, sta met­ten­do in pra­ti­ca quan­to già fat­to in altre aree pro­tet­te alle pre­se con l’in­va­sio­ne di sco­iat­to­li, cin­ghia­li, dai­ni, muflo­ni, rat­ti o spe­cie vege­ta­ti­ve aggres­si­ve, e, in col­la­bo­ra­zio­ne con esper­ti e cen­tri di ricer­ca, inten­de pia­ni­fi­ca­re un pia­no di moni­to­rag­gio e con­trol­lo che esu­la da qual­sia­si infon­da­ta accu­sa di bracconaggio. 

Il per­cor­so di moni­to­rag­gio del­la que­stio­ne “coni­glio sel­va­ti­co” è sta­to già avvia­to con uno stu­dio scien­ti­fi­co fat­to dal Prof. Lo Val­vo e dal suo team, del­l’U­ni­ver­si­tà di Paler­mo, a cui è sta­to chie­sto un aggior­na­men­to. Da que­sto lavo­ro scien­ti­fi­co, con la pre­sen­za atti­va del­l’I­spra, Isti­tu­to Supe­rio­re per la Pro­te­zio­ne e la Ricer­ca Ambien­ta­le, che svol­ge fun­zio­ni di con­trol­lo e sup­por­to al Mini­ste­ro del­l’Am­bien­te, il Par­co inten­de avvia­re il moni­to­rag­gio del feno­me­no ed appron­ta­re le even­tua­li solu­zio­ni che neces­sa­rie per ripor­ta­re in equi­li­brio la popo­la­zio­ne del coni­glio sel­va­ti­co, avva­len­do­si degli stru­men­ti più ido­nei d’in­ter­ven­to all’in­ter­no del­le aree protette.

La pre­sen­za sul­l’I­so­la nei gior­ni scor­si di un diri­gen­te del­l’I­spra, che ha illu­stra­to alla comu­ni­tà pan­te­sca i con­te­nu­ti del­la nor­ma­ti­va nazio­na­le, è garan­zia asso­lu­ta del fat­to che il Par­co inten­de ope­ra­re in com­ple­ta tra­spa­ren­za pun­tan­do su inter­ven­ti non inva­si­vi, effet­tua­ti secon­do meto­di d’in­ter­ven­to pro­gram­ma­ti, con per­so­na­le sot­to­po­sto ad ade­gua­ta for­ma­zio­ne e a cono­scen­za del­le pro­ce­du­re di desti­na­zio­ne dei capi abbat­tu­ti. Ci appa­re chia­ro comun­que che sarà l’I­SPRA nel­la qua­li­tà di orga­ni­smo indi­pen­den­te a trac­cia­re e  a defi­ni­re il percorso.

Il Par­co di Pan­tel­le­ria è un bene pre­zio­so di tut­ta la comu­ni­tà pan­te­sca che inten­de agi­re in stret­to rac­cor­do con il Comu­ne di Pan­tel­le­ria, ma soprat­tut­to con tut­ta la comu­ni­tà pan­te­sca uni­ci sog­get­ti tito­la­ti, sem­pre nel pie­no rispet­to del­le nor­me, a sta­bi­li­re le Linee Gui­da di un pro­get­to più ampio che por­te­rà alla defi­ni­zio­ne del Pia­no del Par­co e del Rego­la­men­to  del Par­co, secon­do le nor­me pre­vi­ste sia nel decre­to  isti­tu­ti­vo del Par­co che in osse­quio  alle nor­me del­la Leg­ge 394/91 e suc­ces­si­ve modi­fi­che e integrazioni.

 

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