Il Partito Democratico Pantelleria, ha avuto modo di attenzionare i dati forniti dal geom. Gambino…

A Pantelleria per la prima volta la MARCIA IN BLU
08/04/2025 0 Di Francesca MarrucciIl 5 aprile scorso si è tenuta a Pantelleria per la prima volta la MARCIA IN BLU per sensibilizzare la popolazione sull’autismo. Ad organizzare l’evento la Coop AGORA
di Francesca Marrucci
Sabato 5 aprile si è tenuta la MARCIA IN BLU anche a Pantelleria per la prima volta. La MARCIA IN BLU è un evento di sensibilizzazione sull’autismo, organizzato in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo che cade il 2 aprile.
Si tratta di una camminata o corsa non competitiva in cui i partecipanti indossano qualcosa di blu, il colore simbolo dell’autismo. L’obiettivo principale è aumentare la consapevolezza riguardo a questa condizione e promuovere l’inclusione delle persone con autismo.
A Pantelleria l’evento è stato organizzato dalla Coop AGORA, grazie al lavoro di Michela Ferrandes e del figlio, Gaetano Gabriele e degli altri volontari. Abbiamo sentito Michela Ferrandes per sapere qualcosa di più di questa marcia.
Signora Ferrandes, come è nata l’idea di portare la MARCIA IN BLU anche a Pantelleria?
L’iniziativa è stata creata dalla Fondazione Bambini e Autismo Onlus ed esiste già da molti anni, anche se a Pantelleria è la prima volta che viene organizzata. Quando ho visto questa iniziativa mi sono detta: perché non portarla a Pantelleria? È già da diversi anni che si sta cercando di smuovere un po’ gli animi sull’isola, nel senso che ci sono tante situazioni, tante famiglie che vivono l’autismo o la disabilità purtroppo ancora con molta vergogna.
In cosa si traduce il fatto che in troppe famiglie ancora vedono l’autismo o la disabilità come motivo di vergogna?
Non tutti partecipano alle varie attività che le associazioni che si occupano di disabilità e autismo realizzano sull’isola. In troppi ancora rimangono chiusi in casa, dietro porte chiuse. Mi è sembrata una bella iniziativa, perché il fatto di passeggiare per il centro urbano senza per forza dover ostentare manifesti o slogan poteva essere un campanellino come per far dire a chi ci vedeva passare: “Ma cosa sta succedendo? Chi sono questi?” Allo stesso tempo poteva essere un momento di sensibilizzazione per i più giovani. Purtroppo, non c’è stata la presenza giovanile che speravo.
La presenza dei giovani a Pantelleria è quasi sempre scarsa, anche perché di giovani ce ne sono sempre più pochi. Ma le scuole hanno collaborato?
Noi abbiamo portato le locandine in tutti i plessi presenti sull’isola, dagli asili privati e non a tutte le scuole: elementari di tutte e tre le contrade, medie e al superiore. Abbiamo parlato con professori e maestre proprio perché speravamo in un coinvolgimento maggiore di quella fascia d’età che invece non c’è stata.
Vorrà dire che aggiusteremo il tiro il prossimo anno, lo faremo in maniera diversa. Per il resto sono molto soddisfatta, perché comunque c’è stata collaborazione, eravamo forse più di trenta tra adulti e bambini, mi è piaciuta la presenza appunto del parroco, delle suore di alcune maestre, tra le quali Rosa Errera che ha coinvolto un gruppetto di mamme. Ecco, era proprio quello che bisognava fare.
E le Associazioni?
Erano presenti L’Albero Azzurro e i suoi ragazzi e l’UNIPANT che ha diffuso l’invito tra tutti i suoi soci e ci ha dato consigli per l’organizzazione, indirizzandoci al Comune che ci ha anche dato una mano. Non abbiamo registrato la presenza di altre associazioni del gruppo dell’animazione territoriale, nessuno nemmeno dei Servizi Sociali, ed è stato un peccato. Speriamo nella prossima.
Prima esperienza, primi riscontri, ma anche primi scogli. Si sente comunque soddisfatta di come è stata partecipata la marcia?
Io sono soddisfatta di quello che si è fatto, perché comunque era la prima volta e conosciamo quanto è difficile Pantelleria in alcune situazioni. Per il resto ho trovato grande collaborazione da parte del Comandante della Polizia Municipale, della Protezione Civile, la stamperia di Antonio Micale che si è messo a disposizione e non ha voluto nulla, perché mi ha detto che la considerava un’iniziativa troppo importante.
Quando mi ha detto anche di farle più spesso iniziative come queste, mi si è aperto il cuore, perché Pantelleria è un territorio difficile, molto difficile, e si trovano più spesso ostacoli che collaborazione e condivisione. Anche su temi delicati e importanti per tutta la comunità come questo.
Sono però fiduciosa. La partecipazione e l’incoraggiamento di chi ci ha sostenuto ci stimola a non demordere e a continuare insieme a chi tiene a questo progetto di sensibilizzazione questa battaglia di civiltà. Il prossimo anno metteremo in campo un’organizzazione migliore e ci muoveremo per coinvolgere sempre più realtà. Sono convinta che la soddisfazione che proviamo oggi si trasformerà presto in risultati concreti se sull’isola ci uniamo su questi propositi.
La MARCIA IN BLU di Pantelleria ha trovato risalto anche nella pagina ufficiale Facebook dell’evento. Un buon inizio quindi, all’insegna dell’impegno concreto, della sensibilizzazione e della solidarietà.

Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.
Articoli Correlati
- Pd Pantelleria: appello all’impegno per la differenziata
- Leali per Pantelleria, polemiche ospedale: la Giunta che fa?
In merito alle ultime notizie di cronaca rimbalzate finanche sulle reti nazionali circa i gravi…
- Pantelleria pioniera per la transizione energetica dall’Europa
PANTELLERIA SCELTA DAL SEGRETARIATO DELLE ISOLE MINORI DELLA COMMISSIONE EUROPEA COME ISOLA PIONIERA PER LA…
Info sull'autore
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all'online. Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l'Ufficio Stampa di Punto a Capo. Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.