Situazione fluida politicamente a Pantelleria. Le identità politiche vacillano di fronte agli interessi e fioccano…
Intervista ad Aurelio Mustacciuoli: basta politica, sì ai progetti!
22/08/2023Tra i personaggi di Pantelleria uno che sicuramente ha fatto parlare di sé è Aurelio Mustacciuoli, che dopo la parentesi elettorale sembra aver preso meglio le misure dell’isola e ci racconta i nuovi progetti dopo aver detto basta alla politica
di Francesca Marrucci
Abbiamo incontrato Aurelio Mustacciuoli per capire bene come è andata la questione del progetto Pantelleria, Capitale della Cultura e siamo finiti a parlare di grandi sistemi, di ingegneria, di energia rinnovabile, di prospettive, di cultura, di competenze e di rispetto.
Una cosa però è emersa chiaramente dalle sue affermazioni: basta politica, almeno per ora. Pensiamo ad altro. A cosa? Ci arriveremo, ma intanto partiamo da Pantelleria Capitale della Cultura.
Come sono andate (male) le cose con questo progetto?
Si trattava di un progetto nato da una delle tante chiacchierate mattutine che io e Filippo Panseca facciamo a colazione. Tra un cornetto e un cappuccino si parla di progetti e di futuro.
Il pallino di entrambi è quello di come aiutare il turismo a Pantelleria e come far emergere l’isola e farla conoscere di più, visto che in molti ancora la scambiano per Lampedusa.
Volevamo trovare dei modi per portare l’isola al centro dell’attenzione nazionale per cose positive, non solo per incendi e tragedie, con un occhio alla destagionalizzazione. Da qui l’idea di candidare prima l’isola a Capitale Europea della Cultura, poi il ridimensionamento a Capitale italiana.
Sempre un obiettivo ambizioso…
Certo, non era detto che andasse a buon fine, ma ci siam detti che valeva la pena provare. Anche perché magari stavolta andava male, ma saremmo già stati pronti per la prossima candidatura.
Pantelleria ha tutto: bellezza, è un punto di incontro di civiltà passate e presenti, c’è l’aspetto delle energie rinnovabili, insomma con un programma di almeno 50 eventi annuali, per i quali avevamo anche una bozza, valeva la pena provarci.
Perché non avete inserito il progetto direttamente nel programma di LeAli, con cui si è candidato alle elezioni?
Ecco, sono contento di questa domanda perché mi dà l’opportunità di spiegare una cosa importante: il progetto è nato mesi prima delle elezioni, ma non volevamo assolutamente fosse politicizzato o nascesse con etichette politiche, quindi l’abbiamo messo da parte, riproponendoci di presentarlo all’Amministrazione che sarebbe stata eletta e così è stato.
Come ha accolto l’Amministrazione D’Ancona il vostro progetto?
Apparentemente con molto entusiasmo. Ci hanno ascoltato, l’Assessore Pineda e il funzionario Belvisi, hanno detto che si poteva fare, ma nelle forme e modi appropriati. Noi abbiamo convenuto e inviato una proposta organizzativa sul modello di quella adottata da Bergamo-Brescia, inoltre, abbiamo chiesto di darci una risposta entro il 15 luglio per permetterci di preparare le carte per l’ammissione da inviare entro il 27 settembre. Da allora, silenzio completo!
Eppure l’amministrazione ha comunicato ad un giornale locale che parteciperà, ha anche fatto un bando per la gestione del progetto…
L’Amministrazione ha manifestato interesse a partecipare, come tante altre città, ma la conferma dell’iscrizione ci sarà dopo l’invio di tutti i documenti entro il 27 settembre.
Quindi vi hanno tagliato fuori?
Abbiamo offerto di preparare la documentazione di progetto gratuitamente, ma ovviamente con la richiesta di avere un ruolo importante nella gestione in caso di vittoria. È una nostra proposta, frutto del nostro lavoro. Questo probabilmente non è piaciuto, hanno deciso di non ascoltarci e fare di testa loro. Loro… il funzionario poi, che non so quanta esperienza abbia in questo settore, visto che non mi pare ci siano precedenti. Fare un bando e promettere 1.000€ lordi a chi si prenderà l’onere di gestire il nostro progetto, ma soprattutto offrire 10.000€ lordi a chi dovrebbe gestirlo in caso di vittoria, ha dell’assurdo.… Significa non sapere proprio di cosa si parla!
Che vuol dire?
Il lavoro si paga. Noi abbiamo offerto un progetto gratuitamente, ma è frutto di lavoro. Ci siamo studiati il modello Bergamo e Brescia e abbiamo creato un modello Pantelleria. Avremmo gestito il tutto non certo da soli, ma tramite una Fondazione ad hoc formata da noi, ma soprattutto dall’Amministrazione Comunale e dalle realtà cittadine più significative, come le Associazioni, i Circoli. Invece così si dà tutto in mano a non so chi che dovrebbe gestire un lavoro enorme e in genere fatto da team di professionisti esperti, che deve organizzare gli eventi, controllare la documentazione, trovare gli sponsor, creare la campagna mediatica, ecc. per 1.000 euro lordi? Vuol dire non crederci veramente.
Che senso ha allora dirvi di sì?
Forse questa Giunta non ha interesse a collaborare con persone che abbiano reali competenze in vari settori. Forse preferiscono controllare tutto loro e magari dare in mano a persone loro vicine. Questo può essere un problema se si vogliono fare progetti seri. E poi c’è stata la vicenda del patrocinio allo spettacolo di commemorazione del bombardamento di Pantelleria e delle vittime di Cannachi…
Si riferisce allo spettacolo UN BUCO ENORME?
Sì, lì mi sono davvero dispiaciuto. La giornalista Alessandra Costa che ha scritto e donato l’opera a Pantelleria ha investito circa 20.000 euro su questo progetto. Loro non hanno tirato fuori un euro, non hanno fatto un minimo di comunicazione, ci siamo fatti da soli tutto, anche le locandine, e per appenderle mi hanno fatto anche la multa!
E poi, non si è presentato nessuno della Giunta allo spettacolo a dare un saluto. Ho interpretato questo come un messaggio.
Dopo queste due iniziative cosa farà? La politica la interessa ancora?
La politica locale per ora mi ha deluso un po’ e vorrei dare uno stop. L’esperienza con LeAli si è conclusa, perché il gruppo che si è presentato alle elezioni mi sembra si sia sfaldato. Ora l’anima del gruppo che è rimasta è Pantelleria Popolare. Altri se ne sono andati e a quanto so si sono accreditati con la nuova Amministrazione, offrendo servigi e conoscenze.
Ho chiuso il gruppo Progetto per Pantelleria e ho cambiato nome e scopo al gruppo Proteggiamo Pantelleria rinominandolo Il Pantesco. Mi sono accorto tardi che alcune cose postate erano andate troppo oltre e non va bene. Ora vorrei concentrarmi più sul lavoro e nuovi progetti.
Ce ne vuole parlare?
A settembre aprirò il mio studio di ingegnere sull’isola, probabilmente uno studio associato. Ci concentreremo sull’energia sostenibile e le fonti di energia alternativa, una realtà che deve cominciare a prendere piede sull’isola. Sto costruendo io stesso un impianto sul mio terrazzo e sarà il primo passo per dimostrare ai panteschi che si può fare.
E per quanto riguarda i progetti?
Ho subito ricominciato a lavorare e ho presentato il progetto VOLARE A PANTELLERIA al Sindaco D’Ancona.
E di cosa si tratta? Sembra anche questa una lista elettorale…
Per carità! Si tratta di un progetto molto concreto non per me, ma per l’isola di Pantelleria. Quindi, non intendo portarlo avanti da solo. Se avrò al mio fianco l’Amministrazione Comunale che ne rivendica l’importanza e lo promuove in sede ENAC e presso tutte le autorità aeronautiche, va bene, altrimenti lascerò stare.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.