Pantelleria: successo e commozione per l’opera Un Buco Enorme

Pantelleria: successo e commozione per l’opera Un Buco Enorme

28/07/2023 0 Di Francesca Marrucci

Un buco enorme: con un’opera coinvolgente e commovente la Compagnia Teatrale Carnevale mette in scena il dramma dei bombardamenti e la strage di Cannachi a Pantelleria

Video servizio alla fine dell’articolo con alcune immagini dell’opera teatrale

Ascolta la testimonianza di Angelina Rodo ad Alessandra Costa

di Fran­ce­sca Marrucci

Voglia­mo por­ta­re in tea­tro una vicen­da poco cono­sciu­ta, avve­nu­ta a poche set­ti­ma­ne dal­lo sbar­co degli Allea­ti in Sici­lia. Tra mag­gio e giu­gno del ’43, sull’isola di Pan­tel­le­ria, nel Cana­le di Sici­lia, ven­ne­ro sgan­cia­te oltre 20.000 bom­be, pra­ti­ca­men­te una per ogni abi­tan­te, tra mili­ta­ri e civili.

L’isola fu costret­ta alla resa pri­ma che un solo sol­da­to vi aves­se mes­so pie­de e diven­ne un “labo­ra­to­rio” per testa­re le capa­ci­tà offen­si­ve dell’aviazione angloamericana.

Di quei fat­ti riman­go­no oggi pochis­si­mi testi­mo­ni. Nell’estate 2022 abbia­mo rac­col­to le voci di alcu­ni di loro, all’epoca bam­bi­ni o ragaz­zi sot­to le bom­be.

Nuccia Farina

Nuc­cia Farina

Così la Com­pa­gnia Tea­tra­le di Anto­nio Car­ne­va­le, da cui pren­de il nome, ha spie­ga­to a pan­te­schi e turi­sti che entra­va­no al Cir­co­lo La Tinoz­za come è nato que­sto pro­get­to, anche se la sua vera gene­si è da indi­vi­dua­re nel­la pas­sio­ne e nel­la capar­bie­tà di Ales­san­dra Costa, che let­to il libro di Nuc­cia Fari­na,La Stra­ge di Can­na­chi”, ha ini­zia­to il pro­get­to del­la ste­su­ra del­la sce­no­gra­fia e del­la mes­sa in sce­na, gra­zie ad un ambi­zio­so pro­get­to di cro­w­d­fun­ding con il qua­le sono sta­ti rac­col­ti più di 3.000 €.

Ales­san­dra ha spo­sa­to total­men­te il tema cen­tra­le del libro: “La guer­ra come un cir­co­lo vizio­so. Ogget­ti­vo. Para­dos­sa­le. Una guer­ra che non si può più valu­ta­re come giusta/ingiusta, giu­sti­fi­ca­ta non giu­sti­fi­ca­ta. La guer­ra tota­le è o non è. Non esi­ste Blitz­krieg per­ché nel momen­to in cui si lan­cia la pri­ma bom­ba, con­ta solo chi ha più bom­be. Non c’è stra­te­gia, non c’è tat­ti­ca mili­ta­re. Non c’è diplo­ma­zia. Chi ha più bom­be vin­ce. Il bom­bar­da­men­to aereo tra­sfor­ma la guer­ra irre­ver­si­bil­men­te. Ogni guer­ra è guer­ra tota­le. Vit­ti­me sono i civi­li non solo i sol­da­ti. Distru­zio­ne non più con­qui­sta, è la chia­ve del­la vit­to­ria, l’obiettivo. Pun­ta­re sul­la pau­ra.”

Su que­sta tra­ma che tri­ste­men­te si ripe­te ad ogni con­flit­to, Ales­san­dra ha inse­ri­to le teo­rie e le pra­ti­che di quel­lo che può dav­ve­ro com­por­ta­re un bom­bar­da­men­to su un luo­go o su una popo­la­zio­ne, attra­ver­so le ricer­che di Sol­ly Zuc­ker­man, che con la sua auto­bio­gra­fia è sta­to tra le fon­ti pri­ma­rie per la pri­ma par­te del­l’o­pe­ra, unen­do a que­sto la tri­ste espe­rien­za pan­te­sca pri­ma, duran­te e dopo i bom­bar­da­men­ti, libe­ra­men­te trat­ta dal roman­zo-memo­ria­le di Enzo Giro­ne “L’isola dispe­ra­ta” e dagli arti­co­li pub­bli­ca­ti sul set­ti­ma­na­le “l’Europeo” dal gior­na­li­sta Tom­ma­so Besoz­zi, che visi­tò Pan­tel­le­ria nel 1949.

L’ul­ti­ma par­te, la più com­mo­ven­te, emo­ti­va­men­te coin­vol­gen­te è sta­ta quel­la che ha ricor­da­to le vit­ti­me del­la stra­ge di Can­na­chi e le loro sto­rie, dise­gna­ta, oltre che nel­la nar­ra­zio­ne tea­tra­liz­za­ta, da un ban­chet­to cele­bra­ti­vo a ricor­do di quei 17 cor­pi, per lo più bam­bi­ni e don­ne, rap­pre­sen­ta­ti intor­no al tavo­lo dai loro ere­di, come con­vi­ta­ti e pro­ta­go­ni­sti essi stes­si del­la memoria.

Un’o­pe­ra den­sa, pre­gna di sen­ti­men­to e ricor­di, di rifles­sio­ni ama­re e emo­zio­ni irri­sol­te che final­men­te tro­va­no le paro­le per esse­re espres­se. Magi­stra­li gli atto­ri del­la com­pa­gnia: Anto­nio Car­ne­va­le (che ha cura­to anche l’a­bi­le regia sfrut­tan­do in modo intel­li­gen­te la sala del Cir­co­lo), Ele­na D’Agnolo, Pier­pao­lo Gue­ri­no­ni, Ser­gio Pala­di­no, Vlad Sco­la­ri, Ric­car­do Stin­co­ne, con del­le incur­sio­ni musi­ca­li (non aeree) di Nuc­cia Fari­na che han­no sapu­to ricrea­re atmo­sfe­ra e pathos d’e­po­ca, andan­do a stuz­zi­ca­re le memo­rie e le sen­si­bi­li­tà dei nume­ro­sis­si­mi pre­sen­ti che affol­la­va­no la sala sedu­ti e in piedi.

Uno spet­ta­co­lo che non va solo visto, va vis­su­to. E il silen­zio che ha accom­pa­gna­to le due ore di per­for­man­ce ben descri­ve il coin­vol­gi­men­to e la con­sa­pe­vo­lez­za del pub­bli­co nel dram­ma narrato.

Un rega­lo enor­me di Ales­san­dra Costa e del­la Com­pa­gnia Tea­tra­le Car­ne­va­le all’i­so­la di Pan­tel­le­ria e alla sua Storia. 

UN BUCO ENORME – Pantelleria ’43

La con­qui­sta di Pan­tel­le­ria nel giu­gno del 1943 è la pri­ma ope­ra­zio­ne aero­na­va­le su vasta sca­la con­dot­ta dagli angloa­me­ri­ca­ni nel tea­tro di guer­ra occi­den­ta­le. Dopo tre anni dall’inizio del con­flit­to gli Allea­ti rie­sco­no a pren­de­re pos­ses­so del pri­mo lem­bo di ter­ra del­la For­tez­za Euro­pa. Dal pun­to di vista stra­te­gi­co è anche il pri­mo esem­pio di un obiet­ti­vo con­qui­sta­to esclu­si­va­men­te tra­mi­te l’arma aerea. La piaz­za­for­te di Pan­tel­le­ria si arren­de pri­ma che un solo sol­da­to abbia mes­so pie­de sull’isola. Oggi, in epo­ca di con­flit­ti asim­me­tri­ci, que­sto risul­ta­to non sor­pren­de più, ma nel 1943 rap­pre­sen­ta una svol­ta: la veri­fi­ca sul cam­po di quan­to da oltre vent’anni anni si dibat­te­va a livel­lo teorico.

Il bom­bar­da­men­to aereo si con­fer­ma per la pri­ma vol­ta come ele­men­to riso­lu­ti­vo per annien­ta­re le for­ze ter­re­stri e nava­li, per distrug­ge­re cit­tà e infra­strut­tu­re, per demo­ra­liz­za­re le trup­pe e ter­ro­riz­za­re i civi­li, per inflig­ge­re il mas­si­mo dei dan­ni con il mini­mo del­lo sfor­zo. Ciò è reso pos­si­bi­le dal coin­vol­gi­men­to del Sta­ti Uni­ti nel con­flit­to euro­peo: per la pri­ma vol­ta con­sen­te di met­te­re insie­me le impo­nen­ti risor­se tec­ni­che e mate­ria­li neces­sa­rie per spez­za­re la resi­sten­za del nemico.

In que­sto sen­so Pan­tel­le­ria diven­ta un labo­ra­to­rio per met­te­re a pun­to tec­ni­che tat­ti­che e stra­te­gie attra­ver­so un moni­to­rag­gio in tem­po rea­le dei risul­ta­ti. Gli Allea­ti ride­fi­ni­sco­no gior­no dopo gior­no gli obiet­ti­vi gra­zie alla rico­gni­zio­ne foto­gra­fi­ca. La valu­ta­zio­ne è affi­da­ta a uno spe­cia­le grup­po di scien­zia­ti diret­to da Sol­ly Zuckerman.

Solly Zuckerman

La minu­zio­sa ana­li­si mate­ma­ti­co-sta­ti­sti­ca coor­di­na­ta da Zuc­ker­man è sen­za pre­ce­den­ti ma si avva­le para­dos­sal­men­te di un’esperienza acqui­si­ta fin dall’inizio del­la guer­ra. In Gran Bre­ta­gna dopo i pri­mi bom­bar­da­men­ti tede­schi è sta­to isti­tui­to pres­so il mini­ste­ro degli inter­ni un dipar­ti­men­to scien­ti­fi­co dedi­ca­to alla rac­col­ta e all’analisi del­le con­se­guen­ze mate­ria­li dei raid. Il Bom­bing Cen­sus e il Casual­ty Sur­vey han­no l’obiettivo di appron­ta­re misu­re di dife­sa: pia­ni­fi­ca­re rifu­gi anti­ae­rei, ridi­men­sio­na­re gli effet­ti psi­co­lo­gi­ci sui civili.

In que­sta fase soste­ne­re il fron­te inter­no è essen­zia­le, per­ché fino all’ingresso in guer­ra degli USA la Gran Bre­ta­gna è sola a soste­ne­re lo sfor­zo bel­li­co. Nel 1941 la cam­pa­gna di bom­bar­da­men­ti con­tro la Ger­ma­nia rive­la tut­ta­via le caren­ze offen­si­ve dell’arma aerea bri­tan­ni­ca. E’ a que­sto pun­to che il com­pi­to degli scien­zia­ti si rove­scia. A par­ti­re dal­le ope­ra­zio­ni in Nord Afri­ca ci si con­cen­tra non più sull’analisi dei raid aerei del nemi­co, ma degli stes­si angloa­me­ri­ca­ni. L’obiettivo non è più ridur­re, ma mas­si­miz­za­re il danno.

La figu­ra di Sol­ly Zuc­ker­man è un esem­pio del­le ambi­gui­tà spes­so incon­sa­pe­vo­li che con­trad­di­stin­guo­no il lavo­ro degli scien­zia­ti in tem­po di guer­ra. Per Zuc­ker­man i nume­ri sono fat­ti, cer­tez­ze che si con­trap­pon­go­no alle opi­nio­ni. Ma i nume­ri non sono neu­tri e si pos­so­no uti­liz­za­re in mol­ti modi.

I libri che hanno ispirato la storia

I libri sul bom­bar­da­men­to di Pan­tel­le­ria sono soprat­tut­to di carat­te­re sto­ri­co-mili­ta­re e attin­go­no infor­ma­zio­ni prin­ci­pal­men­te da un docu­men­to del­lo sta­to mag­gio­re ame­ri­ca­no “The Ren­di­tion of Pan­tel­le­ria and adja­cent Islands”, dese­cre­ta­to negli anni cinquanta.

Tale docu­men­to ripor­ta negli alle­ga­ti i rap­por­ti di Sol­ly Zuc­ker­man su Pan­tel­le­ria. L’autobiografia “Apes and War­lords 1904–1946” pub­bli­ca­ta da Zuc­ker­man nel 1978 è la fon­te prin­ci­pa­le per que­sto per­so­nag­gio, che in segui­to svol­ge­rà ruo­li impor­tan­ti anche nel­la cam­pa­gna d’Italia e nel­lo sbar­co in Normandia.

Fon­ti libe­ra­men­te ripre­se nel­lo spet­ta­co­lo sono anche la cro­na­ca con­te­nu­ta nel roman­zo-memo­ria­le di Enzo Giro­ne “L’isola dispe­ra­ta” e gli arti­co­li pub­bli­ca­ti sul set­ti­ma­na­le “l’Europeo” dal gior­na­li­sta Tom­ma­so Besoz­zi, che visi­tò Pan­tel­le­ria nel 1949. Alle ricer­che di Nuc­cia Fari­na, con Mario Valen­za e Gior­gio Enri­co Maria­ni, si devo­no tut­te le infor­ma­zio­ni sul­la stra­ge di Can­na­chi del 26 luglio 1943, di cui si rac­con­ta nell’epilogo.

 

Ascolta la testimonianza di Angelina Rodo ad Alessandra Costa (da https://www.compagniacarnevale.com/)

 

La Compagnia Teatrale Carnevale

Com­pa­gnia Car­ne­va­le nasce nel 2016 con la pri­ma pro­du­zio­ne Arlec­chi­no tra­sfor­ma­to dall’Amore di Mari­vaux, pre­sen­ta­ta all’interno di “Mila­no in Com­me­dia 2016”, festi­val orga­niz­za­to dal­la stes­sa com­pa­gnia e patro­ci­na­to dal Comu­ne di Mila­no e dal­la Fon­da­zio­ne La Trien­na­le di Milano.

Il 2017 è l’anno di Tra’ti avan­te, Ali­chi­no e del­la par­te­ci­pa­zio­ne al Raven­na Festi­val con Ricor­di­ti di me, che son la Pia, spet­ta­co­lo sele­zio­na­to nell’ambito del ban­do Gio­va­ni Arti­sti per Dan­te in col­la­bo­ra­zio­ne con la Socie­tà Dan­te Ali­ghie­ri.  Nel 2018 debut­ta Il Bra­di­po e la Car­pa (Pre­mio Mar­cel­lo Pri­mi­ce­ri 2020,finalista Mini­mo Tea­tro Festi­val 2018, XVII Palio Ermo Col­le, miglio­re dram­ma­tur­gia Pre­mio Set­ti­mi­na Spiz­zi­chi­no, miglio­re inter­pre­ta­zio­ne Festi­val Con­Cor­to) adat­ta­men­to per la sce­na del volu­me Due eroi in pan­chi­na di Rober­to Quar­ta­ro­ne edi­to da inCon­tro­pie­de e il mono­lo­go Miran­do­li­na (Pre­mio Fon­da­zio­ne Car­lo Ter­ron 2019, testo sele­zio­na­to al Pre­mio Per Voce Sola 2018).

Nel 2020 la Com­pa­gnia pre­sen­ta al Pre­mio Scin­til­le lo stu­dio Per un sor­so di tè dopo un pez­zo di pane (Pre­mio Fer­sen alla Dram­ma­tur­gia 2021), spet­ta­co­lo che ha debut­ta­to all’in­ter­no del­la sta­gio­ne 2022–2023 “Nes­sun Con­fi­ne”, orga­niz­za­ta dal­la stes­sa Com­pa­gnia allo Spa­zio Tea­tro 89 di Mila­no. Oltre a “Nes­sun Con­fi­ne”, Com­pa­gnia Car­ne­va­le cura la ras­se­gna “sCor­te tea­tra­li”, orga­niz­za­ta con La Tigre di Car­ta alla Cor­te dei Mira­co­li di Mila­no. il 2023 è l’an­no del­la nuo­va pro­du­zio­ne Il lavo­ro mobi­li­ta l’uo­mo, di Mihai Butcovan.

Da set­tem­bre 2022 Com­pa­gnia Car­ne­va­le gesti­ste insie­me a  Fab­bri­ca Uto­pie, il padi­glio­ne, hub cul­tu­ra­le che ha sede nel quar­tie­re mila­ne­se di Bag­gio – www.padiglione.org -.

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