PANTELLERIA, RIFIUTI: SI AUSPICA UNA SOLUZIONE DALLA REGIONE LA PROSSIMA SETTIMANA L’ENNESIMA EMERGENZA RIFIUTI DELLA…
A Pantelleria si sta vivendo una crisi d’identità politica?
28/03/2023Situazione fluida politicamente a Pantelleria. Le identità politiche vacillano di fronte agli interessi e fioccano nomi, fino a ieri in aperta contrapposizione, insieme nelle stesse liste.
Cos’ha imparato Pantelleria dal passato?
di Flavio Silvia
Tra 2 mesi i cittadini panteschi saranno chiamati ad esprimere il proprio voto per il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione diretta del Sindaco di Pantelleria. La situazione è attualmente poco chiara, ma un ragionamento però va seguito sulle basi ideologiche.
Pantelleria è un’isola di confine in cui sono poche le organizzazioni politiche di stampo nazionale che operano attivamente sul territorio. Spesso le loro posizioni sono dettate da logiche puramente di contrada, invece che da grandi temi ideologici e questo dal punto di vista elettorale è un vantaggio soprattutto se poi, in vista delle elezioni, ci si presenta insieme a liste e personaggi che non hanno una chiara posizione politica.
Come già detto, questo è un vantaggio per i singoli personaggi, che in un contesto ‘confuso’ possono scegliere di allearsi anche con soggetti completamente opposti (almeno sulla carta) per convinzioni, lotte, valori e idee politiche.
Tenuto conto che il centrodestra isolano è frastagliato in una miriade di personalità che sfruttano a seconda del periodo questo o quel personaggio politico regionale senza un’azione che abbia un’impronta diretta nella politica locale, appaiono come partiti di riferimento nazionale solo il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle a Pantelleria o almeno, quel che resta di entrambi su un’isola a fiducia sempre più scarsa nelle sigle e nei simboli.
A livello nazionale, con la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Partito Democratico, si è avuta una virata estrema riguardo del PD verso posizioni di sinistra.
Il M5S con il suo leader Giuseppe Conte sta cercando di fare del Movimento un partito progressista, inquadrato quindi anch’esso a sinistra in uno schema ideologico.
E a Pantelleria?
Veniamo agli affari di casa nostra. Quello che si profila sembra uno schema già visto.
Se può anche essere compreso e giustificato l’uso delle liste civiche, è invece meno decifrabile la scelta di inserire in una stessa lista personalità dalla posizione politica ambigua o persone che provengono da aree politiche lontane come già successo e come sembra ritroveremo nelle prossime liste elettorali.
Come possono ideologie politiche così differenti coesistere all’interno di una stessa amministrazione e portare avanti uno stesso programma?
Come possono garantire un buon governo alcune persone se, in specie su determinati temi, si sono già espresse chiaramente su posizioni opposte?
Se pur qualcuno voglia farci credere diversamente, in realtà l’isola di Pantelleria non è esente da logiche ideologiche e non lo si vede solo se non lo si vuole vedere.
Avere posizioni chiare non è una questione di propaganda politica, ma di onestà con i cittadini.
Una parte non è più giusta dell’altra, ma è importante capire bene chi vuole fare cosa.
Altrimenti il rischio è quello di non avere una rappresentanza chiara e un punto di riferimento che sia effettivamente il riflesso dei bisogni della popolazione.
Un esempio che possiamo fare per Pantelleria è quello dell’immigrazione.
Destra e sinistra nel nostro Paese hanno sempre avuto posizioni contrastanti e tendenzialmente opposte, ma sul territorio pantesco le posizioni non sono mai state molto chiare. Con la nuova composizione di governo nazionale, sentiremo sempre più parlare di immigrazione legata all’isola.
È importante ribadire che pur essendo un’isola, Pantelleria non è esente da dinamiche politiche nazionali. Questioni come l’immigrazione, appunto, sono legate soprattutto a territori di frontiera come Pantelleria. I panteschi meritano posizioni chiare e soprattutto politici responsabili.
Che posizione possono prendere gli amministratori nostrani se rappresentano punti di vista nettamente contrastanti tra di loro? O forse non è davvero così? Perché magari siamo portati a pensare che a sinistra si parli di accoglienza e a destra di blocchi navali, ma forse se ci si trova insieme in lista a livello locale, le idee non sono poi tanto diverse e quindi: che senso ha parlare di partiti e appartenenze? Solo per raccogliere qualche voto di opinione in più?
I nostri politici sono in grado e sono interessati ad esprimere programmi chiari soprattutto nelle parti del COME realizzarli?
Perché è facile gridare ‘Faremo, faremo’, ma se poi non si è in grado, si è preso di nuovo in giro i cittadini, illudendoli. Più del ‘faremo’ vogliamo sentire in modo dettagliato come e vogliamo verificare se quella strada è percorribile, perché il compito dei cittadini è vigilare e verificare quanto viene loro promesso.
Il rischio di dimostrare una totale inadeguatezza politica nel gestire situazioni di governo è palese, anche perché gli stravolgimenti che hanno caratterizzato Pantelleria e l’Italia negli ultimi anni non hanno precedenti e hanno comportato strategie e azioni mai messe in campo prima.
Il rischio è che a fronte di questa inadeguatezza e mancando totalmente un’esperienza maturata sui nuovi problemi che l’isola deve fronteggiare, ci si ‘abbandonerà’ alla ‘benevolenza’ dei politici regionali di turno, che ovviamente puntano a curare gli interessi dei propri referenti. Anche questo è uno scenario che conosciamo bene e che potrebbe portare ad una definitiva esclusione dell’interesse dei panteschi alla politica.
Se si pensa, come avvenuto negli scorsi anni, che la politica pantesca possa essere fatta solamente dalla potatura delle piante e dalla pulizia delle strade, allora non facciamo che chiudere gli occhi di fronte ai veri problemi dell’isola e al futuro che ci aspetta.
L’isola di Pantelleria ha bisogno sempre più di personaggi nuovi e rappresentativi, ma soprattutto che possano garantire una governabilità chiara per tutta la sindacatura: al di sopra delle parti, senza interessi personali o favori da restituire, con competenze chiare e riconosciute, con una solidità di governo che non faccia rischiare che l’isola si ritrovi con l’ennesima amministrazione comunale delle ‘giacchette tirate’ per accontentare questo o quel consigliere comunale eletto, invece di pensare al territorio e a quello che serve ai cittadini tutti.
Avremo imparato dal passato?
Foto di Tommaso Brignone
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
Cerco di trasmettere tramite i miei articoli la mia passione per la scrittura che sempre mi ha distinto e che oggi è arrivata anche a diventare metodo per la diffusione di notizie. Sono molto legato al mio territorio, questo è quello che mi porta a scrivere; oltre anche, sicuramente, alla passione che provo nei confronti delle tematiche che tratto.
Scrivere mi fa sentire libero, mi fa sentire vivo. Proprio per questo, oltre alla notizia in sé cerco di raccontare al lettore il mio punto di vista sull’argomento.
È la mia prima esperienza in un giornale, cerco di scrivere le notizie in modo tale da render interessante il tutto e condendolo con un pizzico di senso critico, per appassionare il lettore alla lettura dei miei articoli, trasmettendo la passione che metto nel scrivere i pezzi.