Pantelleria, continua la campagna per l’affido: casi urgenti di minori

Pantelleria, continua la campagna per l’affido: casi urgenti di minori

15/02/2022 0 Di Redazione

Pantelleria, continua la campagna per l’affido familiare.

Alcuni casi urgenti di minori che cercano una famiglia richiedono l’impegno della comunità pantesca

Con­ti­nua la cam­pa­gna per l’affido fami­lia­re nel Comu­ne di Pan­tel­le­ria. L’Assessorato alle Poli­ti­che Socia­li, insie­me all’Ufficio dei Ser­vi­zi Socia­li del Muni­ci­pio ha rilan­cia­to una locan­di­na infor­ma­ti­va per spie­ga­re in cosa con­si­ste l’affido, a chi è rivol­to e cosa comporta.

Con il tito­lo ‘AFFIDO FAMILIARE – AAA: ADULTI ACCOGLIENTI CERCANSI’ la cam­pa­gna cer­ca di spie­ga­re l’importanza e le moda­li­tà dell’affido di mino­ri, un’opzione fon­da­men­ta­le per tan­ti gio­va­ni iso­la­ni con situa­zio­ni di disa­gio che in que­sto modo non saran­no allon­ta­na­ti dall’isola, ma potran­no con­ti­nua­re a Pan­tel­le­ria il loro per­cor­so, segui­ti e protetti.

In que­sto momen­to ci sono alcu­ni casi urgen­ti di mino­ri che neces­si­ta­no una col­lo­ca­zio­ne tem­po­ra­nea in fami­glia e l’appello ancor più for­te è alla comu­ni­tà pan­te­sca, per non lascia­re soli que­sti ragaz­zi. È pre­vi­sto un con­tri­bu­to men­si­le per le fami­glie che ade­ri­ran­no al servizio.

A quan­ti voglio­no dare una mano per non lascia­re che sia­no dei mino­ri a paga­re le situa­zio­ni di fra­gi­li­tà di alcu­ne fami­glie, è rivol­to l’appello dei Ser­vi­zi Socia­li del Comu­ne di Pan­tel­le­ria e dell’Assessora alle Poli­ti­che Socia­li, Fran­ce­sca Marrucci.

Il sen­so di comu­ni­tà si vede anche da quan­ti non ven­go­no lascia­ti indietro.

Per ulte­rio­ri infor­ma­zio­ni ci si può rivol­ge­re ai Ser­vi­zi Socia­li del Comu­ne di Pan­tel­le­ria, tel. 320 4396524 – 0923 695035 o all’indirizzo email: assistentesociale@comunepantelleria.it.

locandina affido familiare

INFO SULL’AFFIDO FAMILIARE: COS’È, COSA COMPORTA, CHI PUO’ RICHIEDERLO

Cos’è l’affido familiare? 

L’affi­do fami­lia­re è un’i­sti­tu­zio­ne del­l’or­di­na­men­to civi­le ita­lia­no che si basa su un prov­ve­di­men­to tem­po­ra­neo che si rivol­ge a bam­bi­ni e a ragaz­zi fino ai diciot­to anni di nazio­na­li­tà ita­lia­na o stra­nie­ra, che si tro­va­no in situa­zio­ni di insta­bi­li­tà familiare.

Gra­zie all’af­fi­do, il mino­re vie­ne accol­to pres­so una fami­glia che ne fa richie­sta o ove ciò non sia pos­si­bi­le è con­sen­ti­to l’in­se­ri­men­to del mino­re in una comu­ni­tà di assi­sten­za pub­bli­ca o privata.

L’af­fi­da­men­to è dun­que un ser­vi­zio di aiu­to e soste­gno crea­to nel­l’ot­ti­ca del­la tute­la dei dirit­ti del­l’in­fan­zia, garan­ten­do al mino­re il dirit­to a cre­sce­re in un ambien­te che pos­sa sod­di­sfa­re le sue esi­gen­ze edu­ca­ti­ve e affet­ti­ve, in gra­do di rispet­ta­re i suoi biso­gni, in rife­ri­men­to alle carat­te­ri­sti­che per­so­na­li e fami­lia­ri e alla sua spe­ci­fi­ca situa­zio­ne di difficoltà.

In Ita­lia l’af­fi­da­men­to è disci­pli­na­to dal­la Leg­ge n. 184 del 4 mag­gio 1983 che è sta­ta poi modi­fi­ca­ta dal­la Leg­ge n. 149 del 28 mar­zo 2001.

Chi può prendere in affido?

La fami­glia affi­da­ta­ria può esse­re rap­pre­sen­ta­ta da qua­lun­que per­so­na che, sin­go­lar­men­te o in cop­pia, risul­ti in gra­do di accu­di­re, edu­ca­re e man­te­ne­re un mino­re rispon­den­do a tut­te le carat­te­ri­sti­che richie­ste per una fami­glia affi­da­ta­ria, dimo­stran­do dispo­ni­bi­li­tà nel­la col­la­bo­ra­zio­ne con le istituzioni.

Pos­so­no offri­re la dispo­ni­bi­li­tà all’af­fi­da­men­to sia cop­pie coniu­ga­te con figli o sen­za, sia per­so­ne non coniu­ga­te. La leg­ge non sta­bi­li­sce vin­co­li di età rispet­to al bam­bi­no affi­da­to né di reddito.

I requi­si­ti essen­zia­li si pos­so­no rias­su­me­re in:

  • uno spa­zio nel­la pro­pria vita e nel­la pro­pria casa per acco­glie­re un’al­tra persona;
  • la dispo­ni­bi­li­tà affet­ti­va e le capa­ci­tà edu­ca­ti­ve per accom­pa­gna­re per un trat­to di stra­da più o meno lun­go un bam­bi­no o un ragaz­zo sen­za la pre­te­sa di cam­biar­lo, ma aiu­tan­do­lo a svi­lup­pa­re le sue poten­zia­li­tà e valo­riz­zan­do le sue risorse;
  • la con­sa­pe­vo­lez­za del­la pre­sen­za e del­l’im­por­tan­za del­la fami­glia d’o­ri­gi­ne nel­la vita del bam­bi­no. Com­pi­to impor­tan­te è appun­to quel­lo di cura­re e man­te­ne­re i rap­por­ti con la fami­glia d’o­ri­gi­ne affin­ché si pos­sa favo­ri­re il rein­se­ri­men­to del minore.