Pantelleria e la transizione energetica che alcuni vogliono solo a parole

Pantelleria e la transizione energetica che alcuni vogliono solo a parole

22/09/2021 0 Di Angelo Parisi

Angelo Parisi torna a parlare di car sharing e di fonti di energia alternative in risposta al post del Pd locale che lamentava l’occupazione di parcheggi da parte delle auto di AMIGO e contestava l’uso delle auto elettriche a Pantelleria come reale fonte di energia alternativa

di Ange­lo Parisi

Saba­to scor­so mi han­no gira­to lo screen­shot di un post pub­bli­ca­to sul suo pro­fi­lo dal respon­sa­bi­le Iso­le Mino­ri in pro­vin­cia di Tra­pa­ni, non­ché diri­gen­te del cir­co­lo di Pan­tel­le­ria del Par­ti­to Demo­cra­ti­co, nel qua­le stig­ma­tiz­za­va il fat­to che il ser­vi­zio di car sha­ring elet­tri­co atti­va­to nell’Isola di Pan­tel­le­ria, uni­ca iso­la mino­re ad ave­re tale ser­vi­zio, occu­pas­se quat­tro par­cheg­gi di Piaz­za Cavour nei pres­si del­la colon­ni­na di rica­ri­ca elettrica.

Tale scel­ta, a dire del diri­gen­te loca­le del PD, arre­ca un dan­no alla col­let­ti­vi­tà in quan­to la pri­va­va di posti auto. Per tale ragio­ne invi­ta­va l’amministrazione a rive­de­re la col­lo­ca­zio­ne del­la colon­ni­na elettrica.

A segui­re alcu­ni com­men­ti, non del tut­to edi­fi­can­ti per gli auto­ri, nei qua­li si insi­nua­va­no inte­res­si pri­va­ti da par­te degli attua­li ammi­ni­stra­to­ri soprat­tut­to per­ché, a loro det­ta, si sta­va favo­ren­do una socie­tà privata.
Natu­ral­men­te com­men­ti del gene­re dimo­stra­no solo che tali sog­get­ti non con­ce­pi­sco­no il fat­to che qual­cu­no pos­sa ope­ra­re nell’interesse del­la col­let­ti­vi­tà sen­za secon­di fini.

Chis­sà, for­se per­ché in pas­sa­to sono sta­ti abi­tua­ti ad altro?

Intan­to è meglio pre­ci­sa­re che il ser­vi­zio di car sha­ring è un ser­vi­zio com­ple­men­ta­re al tra­spor­to pub­bli­co loca­le e, quin­di, equi­pa­ra­to ad un ser­vi­zio pub­bli­co, qua­le quel­lo dei bus. Anche quest’ultimo è affi­da­to ad una socie­tà pri­va­ta che con i suoi mez­zi occu­pa spa­zi pub­bli­ci che potreb­be­ro esse­re desti­na­ti a par­cheg­gi per le auto pri­va­te. E pro­prio nel­le vici­nan­za di Piaz­za Cavour. Ma non mi sem­bra che qual­cu­no sospet­ti che tale fat­to nascon­da secon­di fini, così come non mi risul­ta che il diri­gen­te del par­ti­to ne abbia chie­sto lo spo­sta­men­to in altra sede.

Altra cosa da ricor­da­re è che il gesto­re del ser­vi­zio di car sha­ring è sta­to scel­to attra­ver­so una pro­ce­du­ra pub­bli­ca, come dovreb­be ben sape­re chi segue la vita poli­ti­ca loca­le, quin­di non c’è nes­su­na scel­ta arbi­tra­ria o interessata.

Infi­ne, il ser­vi­zio in esse­re a Pan­tel­le­ria è gesti­to da AMAT che, qua­lo­ra non si sapes­se, è una socie­tà pub­bli­ca il cui socio uni­co è il Comu­ne di Paler­mo. Quin­di dubi­to che il sot­to­scrit­to, o un altro mem­bro dell’attuale ammi­ni­stra­zio­ne, pos­sa pos­se­de­re quo­te o azio­ni socie­ta­rie, come insi­nua­to da un com­men­ta­to­re del post.

Fat­te que­ste pre­mes­se, cre­do che sia oppor­tu­no spie­ga­re cosa è il car sha­ring, visto che sem­bra non esse­re chia­ro.
Il ser­vi­zio di car sha­ring non equi­va­le al ren­tal car, ma è un ser­vi­zio del tut­to diver­so nel qua­le un auto­vei­co­lo nel cor­so del­la gior­na­ta può esse­re uti­liz­za­to da diver­si utenti.

Que­sto, natu­ral­men­te, signi­fi­ca che per usa­re un’au­to non biso­gna acqui­star­la o noleg­giar­la e, per­tan­to, ser­ve pro­prio a ridur­re il nume­ro di auto cir­co­lan­ti e, di con­se­guen­za, il nume­ro di par­cheg­gi necessari.

Si pen­si, ad esem­pio, che nel­le gran­di cit­tà dove sono pre­sen­ti ser­vi­zi di car sha­ring, i gio­va­ni non aspi­ra­no più ad acqui­sta­re un’automobile, come avve­ni­va con la mia gene­ra­zio­ne, ma uti­liz­za­no tale ser­vi­zio quan­do ne han­no bisogno.
Da vari stu­di effet­tua­ti nel­le cit­tà in cui è pre­sen­te un ser­vi­zio di que­sto tipo, si è visto che ogni mez­zo con­di­vi­so sosti­tui­sce fino a 10 auto pri­va­te, quin­di nel caso di Pan­tel­le­ria, potreb­be por­ta­re a dimi­nui­re la cir­co­la­zio­ne di 90 auto private.
La par­ti­co­la­ri­tà del ser­vi­zio atti­va­to a Pan­tel­le­ria con­si­ste nell’utilizzo di auto elet­tri­che, quin­di le posta­zio­ni sono sta­te scel­te in fun­zio­ne del­la pre­sen­za del­le colon­ni­ne di rica­ri­ca elet­tri­ca che era­no sta­te col­lo­ca­te dal­la pre­ce­den­te ammi­ni­stra­zio­ne, appog­gia­ta dal par­ti­to di cui l’autore del post è dirigente.

Riten­go che l’intento del­la pre­ce­den­te ammi­ni­stra­zio­ne fos­se quel­lo di uti­liz­za­re le colon­ni­ne per la rica­ri­ca del­le auto elet­tri­che, quin­di è logi­co che i posti auto nel­le imme­dia­te adia­cen­ze doves­se­ro esse­re riservate.

Cer­to è che mi ha sem­pre incu­rio­si­to il moti­vo per cui una di que­ste colon­ni­ne, nel 2017, fos­se sta­ta col­lo­ca­ta sot­to al Castel­lo, in una zona in cui le auto elet­tri­che non pos­so­no acce­de­re già dal 2012, per­ché zona pedo­na­le e, quin­di, non pote­va­no uti­liz­zar­la. Per tale ragio­ne è sta­to dispo­sto il suo spo­sta­men­to in Piaz­za Cavour, accan­to a quel­la esi­sten­te. Anche per evi­ta­re nuo­vi sca­vi e nuo­vi con­nes­sio­ni elettriche.

Si sup­po­ne che la pre­ce­den­te ammi­ni­stra­zio­ne abbia fat­to del­le valu­ta­zio­ni cir­ca l’opportunità di col­lo­ca­re la colon­ni­na pro­prio in Piaz­za Cavour, nel­le imme­dia­te vici­nan­ze del­la sede comu­na­le, dell’ufficio posta­le e di una ban­ca. Maga­ri è sta­ta pro­prio la pre­sen­za di tali uffi­ci a pre­fe­ri­re la col­lo­ca­zio­ne in quel sito.

Ma il tema che sot­ten­de al post è un altro.

Mi chie­do qua­le sia la visio­ne che han­no i diri­gen­ti di un par­ti­to che si dichia­ra pro­gres­si­sta se in quel­lo che scri­vo­no dimo­stra­no di esse­re conservatori.

In che modo vor­reb­be­ro incen­ti­va­re la tra­zio­ne elettrica? 

Rele­gan­do le colon­ni­ne in peri­fe­ria, per­ché in cen­tro le auto elet­tri­che rube­reb­be­ro spa­zio a quel­le pri­va­te a com­bu­sti­bi­le fossile?

E anco­ra, qual è la visio­ne che han­no del cen­tro di una città?

Voglio­no un cen­tro inva­so dal­le auto o un cen­tro dove gli spa­zi sono resi dispo­ni­bi­li per i pedo­ni e a misu­ra d’uomo?
Quan­do mi sono inse­dia­to ho tro­va­to nei cas­set­ti dei pro­get­ti, qua­le quel­lo del Water­front, che anda­va­no pro­prio in tale direzione. 
Quin­di mi chie­do tali pro­get­ti era­no da con­di­vi­si da que­sti signo­ri o si trat­ta­va solo di pro­cla­mi che mai avreb­be­ro realizzato?

I temi rela­ti­vi agli spa­zi dei cen­tri abi­ta­ti ormai sono sta­ti supe­ra­ti in tut­to il mon­do da alcu­ni decen­ni, ma sem­bra che que­sti signo­ri non ne abbia­no cono­scen­za., il che riten­go che sia gra­ve per­ché dimo­stra la man­can­za di una visio­ne del futu­ro di Pantelleria.
Non fan­no altro che lamen­tar­si del­le con­di­zio­ni di vita, ma appe­na si pro­po­ne una modi­fi­ca, la con­tra­sta­no cer­can­do di man­te­ne­re lo sta­tus quo.

Han­no for­se pau­ra del cambiamento?
Per­ché non vedo altra spiegazione.
Maga­ri è pro­prio que­sto il moti­vo per cui non voglio­no che si modi­fi­chi il ser­vi­zio di igie­ne urba­na, anche se con­ti­nua­no a lamen­tar­si per la non effi­cien­za ed il costo. Ma come si può miglio­ra­re qual­co­sa se non la si cam­bia con i cor­ret­ti­vi che ser­vo­no a migliorarla?

Come si può miglio­ra­re la vivi­bi­li­tà del cen­tro urba­no di Pan­tel­le­ria, soprat­tut­to nei mesi di alta sta­gio­ne, se non si limi­ta in qual­che modo il nume­ro di auto cir­co­lan­ti in favo­re dei ser­vi­zi pub­bli­ci, com­pre­so quel­lo di con­di­vi­sio­ne del mez­zo?

Come si può pen­sa­re di ridur­re il costo dei car­bu­ran­ti o dell’energia se non si pun­ta all’autoproduzione dome­sti­ca dell’energia con fon­ti che non spe­di­sco­no la bol­let­ta a casa?

Già, per­ché voglio anche ricor­da­re che l’energia elet­tri­ca a Pan­tel­le­ria non si pro­du­ce solo con il gaso­lio, ma anche con il sole. E si potreb­be pro­dur­re anche con il ven­to, il mare e il calo­re del­la ter­ra ed è per que­sto che stia­mo lavorando.

Quin­di non è asso­lu­ta­men­te vero che le auto elet­tri­che viag­ge­reb­be­ro gra­zie all’elettricità pro­dot­ta con il gaso­lio, ma uti­liz­ze­reb­be­ro il mix ener­ge­ti­co esi­sten­te. Mix ener­ge­ti­co che può esse­re miglio­ra­to spo­stan­do l’ago del­la bilan­cia ver­so le fon­ti rinnovabili.

Cosa che biso­gna fare il pri­ma pos­si­bi­le per­ché, come dimo­stra­no gli even­ti meteo­ri­ci estre­mi ormai sem­pre più fre­quen­ti, non c’è più tem­po da per­de­re in chiacchiere.

Nel frat­tem­po, però, biso­gna dota­re le cit­tà di quel­le infra­strut­tu­re neces­sa­rie al cam­bia­men­to, per­ché in loro assen­za la tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca non potrà mai avvenire.