Pantelleria, Fumuso (Pd): ‘Agricoltura, questa nave che lentamente affonda’

Pantelleria, Fumuso (Pd): ‘Agricoltura, questa nave che lentamente affonda’

26/03/2019 0 Di Redazione

Il Segretario del Pd Pantelleria, Angelo Fumuso, ci ha inviato una riflessione programmatica sulla questione agricola dell’isola, oggetto di un dibattito molto sentito ed attuale.

 

Agricoltura, questa nave che lentamente affonda da 40 anni e più

 

  • *Atten­zio­ne ai ter­re­ni incol­ti, favo­ren­do for­me di coo­pe­ra­zio­ne tra i gio­va­ni e il ricam­bio gene­ra­zio­na­le con l’a­iu­to dei sindacati. 
  • *Ripri­sti­na­re la mani­fe­sta­zio­ne Pas­si­ta­ly per la pro­mo­zio­ne e valo­riz­za­zio­ne del mosca­to e del­le azien­de pantesche. 
  • *Tra­sfor­ma­re tut­ta l’u­va da IGT in DOC per aumen­ta­re il prezzo. 
  • *Intro­du­zio­ne degli sgra­vi per chi fa uso di compostiere. 
  • *Acce­le­ra­re il cam­mi­no ver­so un nuo­vo disci­pli­na­re che rein­tro­du­ca l’ob­bli­go del­l’im­bot­ti­glia­men­to sull’isola.

Si par­la spes­so di agri­col­tu­ra, aggiun­ge­rei male e a spro­po­si­to per poi non fare nien­te. Io oggi vor­rei par­lar­vi non con enfa­si, non come poe­sia, ma come pro­sa e pras­si, lega­ta alla realtà.

In mol­te chat sono sta­to tira­to in bal­lo e non voglio sot­trar­mi a doman­de e su un tema che giu­di­co impor­tan­te per l’i­so­la. Voglio rispon­de­re a tito­lo per­so­na­le, anche per­ché non ne abbia­mo dibat­tu­to in direttivo.

Io ora­mai da tem­po la raf­fi­gu­ro l’a­gri­col­tu­ra pan­te­sca come una nave affon­da­ta, per for­tu­na in fon­da­li bas­si per cui si può orga­niz­za­re un’o­pe­ra­zio­ne di recu­pe­ro. C’è chi inve­ce la vede fer­ma, arrug­gi­ni­ta e che imbar­ca acqua, il cui desti­no è deter­mi­na­to: affon­da­re! Insom­ma da qual­sia­si pun­to si veda la que­stio­ne, il pazien­te è gra­ve e c’è di biso­gno d’in­ter­ven­ti impor­tan­ti e deci­si­vi, per­ché non muoia.

Mol­ti ricor­da­no gli oltre 250 mila e più, quin­ta­li d’u­va che si pro­du­ce­va­no, i 5450 etta­ri di ter­re­no col­ti­va­ti a uva, le due can­ti­ne e il Doc con l’ob­bli­go d’im­bot­ti­glia­men­to sul­l’i­so­la; ma tut­to que­sto è pas­sa­to, non c’è più!

La real­tà di oggi vede gli etta­ri col­ti­va­ti a vite sui 540, le due gros­se can­ti­ne fal­li­te, cin­que sei gio­va­ni azien­de pan­te­sche che difen­do­no que­sto set­to­re, 127 vec­chi con­ta­di­ni, nove deci­mi del ter­ri­to­rio incol­to e abban­do­na­to con ven­ti – ven­ti­cin­que mila i quin­ta­li pro­dot­ti all’an­no sull’isola.

Il prez­zo dell’uva.

Per quan­to riguar­da il prez­zo del­l’u­va, oggi è impo­sto come nel dopo­guer­ra. Impo­sto per­ché, ora come allo­ra, sia­mo deboli!

Allo­ra veni­va­no i sen­sa­li paler­mi­ta­ni che impo­ne­va­no il prez­zo, ora le due can­ti­ne, Don­na­fu­ga­ta Pel­le­gri­no, pren­do­no l’u­va di cui han­no di biso­gno e poi basta. Ci lamen­tia­mo, ma chi ha ven­du­to i ter­re­ni per­met­ten­do la crea­zio­ne di que­ste due can­ti­ne che per­se­guo­no fina­li­tà azien­da­li e non gli inte­res­si dell’isola?

Nel­la riu­nio­ne che il Par­co ha fat­to con la Boc­co­ni di Mila­no, il diret­to­re di Don­na Fuga­ta ha fat­to un inter­ven­to mol­to interessante.

Don­na Fuga­ta ha di biso­gno di 12.000 quin­ta­li d’u­va e li paga a € 80,00 se por­ta­ta sfu­sa, a € 100,00 se scel­ta e por­ta­ta in cas­set­te. Per veni­re incon­tro ai con­ta­di­ni che han­no degli ecces­si di pro­du­zio­ne, pren­dia­mo altra uva, ma a prez­zo di mer­ca­to, cioè € 30,00.

Come nel dopo­guer­ra l’a­gri­col­tu­ra, subi­sce il ricat­to del prez­zo del­l’u­va impo­sto. Una poli­ti­ca al ribas­so che sta costrin­gen­do tan­ti impren­di­to­ri a chiu­de­re ed abban­do­na­re tut­to. L’am­mi­ni­stra­zio­ne pro­po­ne una con­cer­ta­zio­ne fer­ma al 2007, per far alza­re il prez­zo del­l’u­va. C’è sta­to por­ta­to l’e­sem­pio di Cin­que Ter­re, ma li sono coo­pe­ra­ti­ve sen­za fina­li­tà di lucro, qui abbia­mo due azien­de pri­va­te con fina­li­tà azien­da­li. Sarà dura! Spe­ria­mo che que­sta ammi­ni­stra­zio­ne ci stu­pi­sca con una solu­zio­ne miglio­re di quel­la del­la ben­zi­na. Una solu­zio­ne ci sareb­be, ripe­to: toglie­re l’IGT e tra­sfor­ma­re tut­ta l’u­va in DOC. Pro­po­sta fat­to­mi da più par­ti. Solo Can­ti­ne loca­li pos­so­no paga­re un prez­zo giu­sto e far si che, oggi come allo­ra, non si subi­sca il ricat­to ester­no. Al gior­no d’og­gi c’è solo una cosa da fare, abo­li­re l’IGT e tra­sfor­ma­re tut­ta l’u­va rac­col­ta in uva DOC.

Pro­dot­to di nic­chia o pro­dot­to di mercato

Due can­ti­ne, due visio­ni diver­se di come met­te­re e valo­riz­za­re il mosca­to sul mer­ca­to. Don­na fuga­ta ha una visio­ne di pro­dot­to di nic­chia e di estre­mo valo­riz­za­zio­ne del pro­dot­to. Com­pra 12.000 quin­ta­li, pro­du­ce cir­ca set­te­cen­to­mi­la bot­ti­glie per un incas­so lor­do tra i quat­tro e cin­que milio­ni, secon­do un cal­co­lo appros­si­ma­ti­vo degli esperti.

La Pel­le­gri­no fa una poli­ti­ca diver­sa. Pun­ta sul­la quan­ti­tà piut­to­sto che sul­la qua­li­tà. Infat­ti non è raro tro­va­re sul mer­ca­to mosca­to che non supe­ra le otto euro.

Mi sem­bra di ritor­na­re all’ar­ti­co­lo “guer­ra tra can­ti­ne”, scrit­to da me al tem­po del “Pan­te­co” e per que­sto sono sta­to inter­ro­ga­to due vol­te alla caser­ma dei cara­bi­nie­ri. La pro­cu­ra del­la repub­bli­ca les­se quel­l’ar­ti­co­lo e vol­le veder­ci chia­ro. Sul­la scia di alcu­ni arti­co­li che il buon Vero­nel­li scris­se sul­la situa­zio­ne del­l’i­so­la, inter­vi­stai le due can­ti­ne: la agri­col­to­ri asso­cia­ti e il Con­sor­zio Siciliano. 

Vero­nel­li soste­ne­va il Doc loca­le e for­me di coo­pe­ra­zio­ne per supe­ra­re i costi deri­van­ti dal­la fram­men­ta­zio­ne del­la pro­prie­tà ter­rie­ra pantesca.

La Agri­col­to­ri Asso­cia­ti, vole­va una poli­ti­ca di valo­riz­za­zio­ne del pro­dot­to fat­to da una filie­ra che inco­min­cia­va e fini­va col­l’im­bot­ti­glia­men­to sul­l’i­so­la. L’al­tra, ammas­sa­va l’;uva, e ven­de­va il mosto alla più gran­di dit­te di vino italiane.

Però in ogni caso, tut­ta la pro­du­zio­ne d’u­va veni­va ven­du­ta e non c’e­ra nes­su­na sovra pro­du­zio­ne. Oggi si pro­du­co­no sui ven­ti­cin­que mila quin­ta­li, qua­si ven­ti sono assor­bi­te da Don­na fuga­ta e Pel­le­gri­no, il resto le altre piccole.

L’e­sem­pio vir­tuo­so da segui­re è Don­na­fu­ga­ta secon­do il cal­co­lo fat­to sopra!

Il pro­ble­ma è ren­de­re com­pe­ti­ti­vo e red­di­ti­zio que­sto set­to­re per atti­ra­re i gio­va­ni e deter­mi­na­re il ricam­bio gene­ra­zio­na­le dell’agricoltura. 

Un ami­co mi rac­con­ta­va che lui, qua­si set­tan­tu­nen­ne, col­ti­va i suoi ter­re­ni con l’a­iu­to di gen­te vec­chia più lui, che van­no nei ter­re­ni con le sedie. È que­sta la situazione! 

Per que­sto ho gran­de atten­zio­ne alla situa­zio­ne dei ter­re­ni abban­do­na­ti e incol­ti. Que­sto può favo­ri­re il ricam­bio gene­ra­zio­na­le dell’agricoltura. 

Ho par­la­to col sin­da­co Mag­da Gul­lot­ta, che sta facen­do nel suo comu­ne un ope­ra­zio­ne in tal sen­so, e coi sin­da­ca­ti per favo­ri­re, dan­do un sup­por­to anche eco­no­mi­co, a for­me di coo­pe­ra­zio­ne tra i gio­va­ni. Cre­do che l’u­nio­ne tra asso­cia­zio­ni­smo e ter­re­ni abban­do­na­ti sia la chia­ve per la rina­sci­ta del­l’a­gri­col­tu­ra! Fare­mo una riu­nio­ne col par­co per pala­re di questo.

Abbat­te­re il costo lavo­ro con que­sti gio­va­ni, che pos­sa­no lavo­ra­re in diver­si ter­re­ni abban­do­na­ti, rag­grup­pan­do­li, cosi da crea­re super­fi­ci ido­nee a chie­de­re con­tri­bu­ti e rica­var­ne, un ritor­no eco­no­mi­co tale da mantenersi.

Biso­gna innan­zi­tut­to, met­ter­si accan­to a que­ste azien­de loca­li ed aiu­tar­le. E que­sto è il sen­so del­l’in­ter­ro­ga­zio­ne man­da­ta al pre­si­den­te del con­si­glio per otte­ne­re per le azien­de agri­co­le degli sgra­vi sul­la tas­sa dei rifiu­ti. L’u­so di com­po­stie­re e di appa­ra­ti indu­stria­li per la tri­tu­ra­zio­ne dei resi­dui agri­co­li pro­dur­reb­be­ro oltre del­l’ot­ti­mo con­ci­me agri­co­lo, note­vo­li rispar­mio sul­la gestio­ne dei rifiu­ti che si ribal­te­reb­be­ro come sgra­vi sul­la tas­sa del­la net tur­be. E que­sto per non par­la­re del­la richie­sta di veni­re a costrui­re a Pan­tel­le­ria un cen­tro di com­po­stag­gio per la rac­col­ta del­l’or­ga­ni­co e la pro­du­zio­ne di con­ci­me per l’a­gri­col­tu­ra. E’ quan­to inco­min­cia a pro­por­re in que­sti gior­ni, il Gover­no Regio­na­le del Pre­si­den­te Musumeci.

Imma­gi­na­te il taglio del­le spe­se che si avreb­be, per non par­la­re del gran­de con­tri­bu­to alla lot­ta all’ab­bat­ti­men­to del CO 2?

La nostra è un agri­col­tu­ra eroi­ca che per le situa­zio­ni pan­te­sche non si pre­sta alla mec­ca­niz­za­zio­ne. Poi, per tra­di­zio­ni anti­che si è venu­to alla pol­ve­riz­za­zio­ne del patri­mo­nio ter­rie­ro. Con­tra­ria­men­te al resto d’I­ta­lia qui a Pan­tel­le­ria le pro­prie­tà veni­va­no divi­se equa­men­te tra maschi e fem­mi­ne. Quin­di abbia­mo tan­ti pic­co­le pro­prie­tà che diven­ta­no anti­e­co­no­mi­che da gestire.

In Inghil­ter­ra c’è la tra­di­zio­ne di non toc­ca­re ciò che va bene. 

La pas­sa­ta ammi­ni­stra­zio­ne ave­va crea­to que­sta mani­fe­sta­zio­ne che era il Pas­si­ta­ly che ave­va il com­pi­to di pro­muo­ve­re i nostri pro­dot­ti e fare veni­re tan­ti gior­na­li­sti. Valo­riz­za­re e pro­muo­ve­re il nostro pro­dot­to! È una mani­fe­sta­zio­ne da riprendere!

Met­ter­si d’ac­cor­do come nel pas­sa­to, con regio­ne e altri enti, per assi­cu­ra­re stand gra­tis nel­le più impor­tan­ti mani­fe­sta­zio­ni del settore. 

Ser­ve valo­riz­za­re il pro­dot­to mosca­to ed aiu­ta­re le nostre azien­de a sta­re sul mer­ca­to ad esten­de­re la loro produttività.

A Pan­tel­le­ria tut­te le atti­vi­tà del­l’i­so­la devo­no inco­min­cia­re a con­su­ma­re e pro­muo­ve­re i pro­dot­ti del­l’i­so­la, dai pro­dot­ti agri­co­li a Km zero al vino ai piat­ti tipi­ci panteschi.

Biso­gna che la vec­chia Can­ti­na “Agri­col­to­ri asso­cia­ti” rina­sca! Biso­gna cam­bia­re il disci­pli­na­re e ritor­na­re al DOC con l’ob­bli­go del­l’im­bot­ti­glia­men­to sul­l’i­so­la! Ciò che la poli­ti­ca ha ucci­so, la poli­ti­ca deve fare rivivere!

C’è un comi­ta­to appo­sto che lavo­ra a que­sto pro­get­to, ma pas­sa­no gli anni e risul­ta­ti non se ne vedo­no. Biso­gna che la poli­ti­ca ripren­da a segui­re que­sto per­cor­so e a fare da acce­le­ra­to­re e guida. 

Tan­te pic­co­le cose per ripar­ti­re aggre­den­do i temi del ricam­bio gene­ra­zio­na­le, dei ter­re­ni incol­ti e dei doc a sup­por­to del pro­dot­to dell’isola.

Il PD fa, con me, del­l’a­gri­col­tu­ra un tema costan­te da por­ta­re avan­ti, d’o­ra in poi, con le ini­zia­ti­ve che abbia­mo annun­zia­to e altre che andre­mo a defi­ni­re con voi.

 

ANGELO FUMUSO

Segre­ta­rio Cir­co­lo PD Pantelleria

 

 

Foto di Tom­ma­so Brignone