Sicilia, Cracolici (Commissione Antimafia): “PNRR grande lecca-lecca della mafia”

Sicilia, Cracolici (Commissione Antimafia): “PNRR grande lecca-lecca della mafia”

07/03/2023 0 Di Redazione

Dall’incontro in pre­fet­tu­ra a Paler­mo è emer­sa gran­de pre­oc­cu­pa­zio­ne sul­la gestio­ne dei fon­di del Pnrr, che è la sfi­da che ci atten­de: è sta­to vara­to un pro­to­col­lo di lega­li­tà per assi­cu­ra­re la mas­si­ma trac­cia­bi­li­tà alle moda­li­tà di asse­gna­zio­ne di appal­ti e subap­pal­ti, in coor­di­na­men­to con alcu­ne ammi­ni­stra­zio­ni del­lo Sta­to, fer­ro­vie e auto­ri­tà por­tua­le. Ora va este­so a tut­te le ammi­ni­stra­zio­ni pub­bli­che, dai comu­ni alla regio­ne, per­ché il PNRR è il gran­de ‘lec­ca-lec­ca’ del­le orga­niz­za­zio­ni mafiose”. 

Que­sto l’al­lar­me lan­cia­to da Anto­nel­lo Cra­co­li­ci, Pre­si­den­te del­la Com­mis­sio­ne Anti­ma­fia Sici­lia­na, inter­ve­nen­do a mar­gi­ne dell’incontro del­la Com­mis­sio­ne con i ver­ti­ci del­le for­ze dell’ordine, il Pre­fet­to di Paler­mo, Maria Tere­sa Cuci­not­ta, il Que­sto­re, Leo­pol­do Laric­chia, il Pro­cu­ra­to­re Gene­ra­le pres­so la Cor­te d’Ap­pel­lo di Paler­mo, Lia Sava, il Pro­cu­ra­to­re capo, Mau­ri­zio De Lucia, il Coman­dan­te pro­vin­cia­le dei Cara­bi­nie­ri, il Capo del­la DIA di Paler­mo, il Coman­dan­te pro­vin­cia­le del­la guar­dia di Finan­za e i Sin­da­ci dei Comu­ni del­la pro­vin­cia di Palermo.

Lo Sta­to ha vin­to alcu­ne bat­ta­glie impor­tan­ti ma non ha anco­ra vin­to la guer­ra – con­ti­nua Cra­co­li­ci – per que­sto dob­bia­mo affi­na­re anche i mez­zi tec­no­lo­gi­ci per con­tra­sta­re cosa nostra, soste­nen­do le inter­cet­ta­zio­ni, le leg­gi sui col­la­bo­ra­to­ri e uti­liz­zan­do il 41bis non come una pena afflit­ti­va, ma come uno stru­men­to stra­te­gi­co per impe­di­re ai mafio­si di con­ti­nua­re a eser­ci­ta­re il loro domi­nio dal­le car­ce­ri. Cosa nostra è inde­bo­li­ta, ha dif­fi­col­tà a rior­ga­niz­za­re il suo siste­ma, ma è dif­fu­sa in tut­ti i man­da­men­ti e spe­cial­men­te in alcu­ni quar­tie­ri del­la cit­tà, con lo spac­cio di stu­pe­fa­cen­ti, soprat­tut­to crack, impor­ta­to dai clan nige­ria­ni. Per que­sto la lot­ta alla mafia non è una par­ti­ta chiu­sa, va iso­la­ta e col­pi­ta sul pia­no repu­ta­zio­na­le. Oggi i mafio­si non godo­no dell’impunità del pas­sa­to, sono sta­ti aggre­di­ti i loro patri­mo­ni, ades­so toc­ca a noi iso­lar­li sul pia­no socia­le e indi­vi­dua­re la rete degli inso­spet­ta­bi­li che per anni han­no garan­ti­to il loro con­di­zio­na­men­to del­la vita pub­bli­ca”.

Dopo l’arresto del­lo stra­gi­sta Mat­teo Mes­si­na Dena­ro “Cosa nostra è inde­bo­li­ta, ma resta pre­sen­te nei quar­tie­ri di Paler­mo e nei man­da­men­ti. Da paler­mi­ta­no, vedo spes­so di sera dal­le nostre abi­ta­zio­ni gio­chi d’artificio e non sono feste reli­gio­se, sono modi per festeg­gia­re i dete­nu­ti che ven­go­no rila­scia­ti. Dopo l’arresto di Mes­si­na Dena­ro dob­bia­mo cer­ca­re di com­pren­de­re cosa sta avve­nen­do nel­le nostre cit­tà. Spes­so chi esce dal car­ce­re tor­na a delin­que­re. Biso­gna sape­re se ten­ta­no di orga­niz­za­re le fami­glie visto che pos­so­no sem­pre con­ta­re sul­la pre­sen­za nel ter­ri­to­rio. L’organizzazione può con­ta­re sui sol­di che pro­ven­go­no dal­le estor­sio­ni e dal­lo spac­cio di stu­pe­fa­cen­ti, cocai­na eroi­na e crack, quest’ultimo stu­pe­fa­cen­te che abbia­mo impor­ta­to dal­la mafia nige­ria­na – con­clu­de Cra­co­li­ci – Per que­sto riba­di­sco che la lot­ta a cosa nostra con­ti­nua e la par­ti­ta è tutt’altro che chiusa”.