Pantelleria: ancora un’aggressione. Refertati anche due Carabinieri

Pantelleria: ancora un’aggressione. Refertati anche due Carabinieri

15/10/2019 0 Di Francesca Marrucci

Ancora un’aggressione al centro di Pantelleria, la terza in meno di un mese a causa di alcol e droghe.  Arrestato Giuseppe Castrogiovanni e deferite altre tre persone.

Al Pronto Soccorso anche due Carabinieri.

La preoccupazione dei panteschi in vista del Carnevale.

Michela Silvia: ‘A Pantelleria l’abuso di alcool nei giovani e giovanissimi è un fenomeno diffuso molto più di quanto si pensi’

di Fran­ce­sca Marrucci

È suc­ces­so la sera del 13 otto­bre ed è la ter­za aggres­sio­ne in poco meno di un mese che riguar­da il cen­tro di Pan­tel­le­ria, la segna­la­zio­ne ci è arri­va­ta da una impren­di­tri­ce di Pan­tel­le­ria. Abbia­mo atte­so le comu­ni­ca­zio­ni uffi­cia­li dei Cara­bi­nie­ri per dar­ne con­to ai let­to­ri con dati certi.

Un ispet­to­re Enac che è spes­so a Pan­tel­le­ria per lavo­ro ed allog­gia in un hotel del por­to sta­va cenan­do pres­so il Blue Bar. Una signo­ra che era sedu­ta accan­to a lui con­ti­nua­va a fumar­gli addos­so e l’uo­mo le ha chie­sto di spo­star­si visto che sta­va cenan­do. La richie­sta evi­den­te­men­te non è sta­ta gra­di­ta dal­la don­na che all’im­prov­vi­so è usci­ta e ha chia­ma­to due uomi­ni, pro­ba­bil­men­te i figli.

Que­sti han­no ben pen­sa­to di ‘puni­re’ il pove­r’uo­mo aggre­den­do­lo fisi­ca­men­te con pugni e cal­ci fino a che que­st’ul­ti­mo non si è allon­ta­na­to e si è reca­to a far­si medi­ca­re per­ché per­de­va sangue.

Nel frat­tem­po sono sta­ti chia­ma­ti i Cara­bi­nie­ri di Pan­tel­le­ria che sono arri­va­ti poco dopo che l’uo­mo feri­to si era allon­ta­na­to, tro­van­do comun­que i due aggres­so­ri che liti­ga­va­no tra loro fuo­ri al bar in evi­den­te sta­to di ebbrezza. 

Ecco come il ver­ba­le giun­to­ci dai Cara­bi­nie­ri descri­ve la sce­na che vede­va pro­ta­go­ni­sta Giu­sep­pe Castro­gio­van­ni (20 anni) e C. P. (29 anni): 

Alla vista dei mili­ta­ri, i due sog­get­ti ces­sa­va­no il liti­gio, tut­ta­via, uno dei due, C.P., cl. 90, anch’egli pan­te­sco, si avvi­ci­na­va con fare osti­le ai Cara­bi­nie­ri rivol­gen­do loro fra­si offen­si­ve e minac­cio­se. Nel frat­tem­po, alcu­ne per­so­ne che si tro­va­va­no all’interno del loca­le, rife­ri­va­no che i due gio­va­ni ave­va­no già avu­to una acce­sa discus­sio­ne con un uomo, cul­mi­na­ta con una aggres­sio­ne ai dan­ni di quest’ultimo, che si era con­clu­sa solo pochi minu­ti pri­ma dell’arrivo dei Cara­bi­nie­ri, quan­do la vit­ti­ma si era allon­ta­na­ta ripor­tan­do diver­se lesioni.

Nono­stan­te i ripe­tu­ti invi­ti alla cal­ma, i due gio­va­ni era­no anco­ra visi­bil­men­te alte­ra­ti, mol­to pro­ba­bil­men­te a cau­sa degli alco­li­ci assun­ti all’interno del loca­le, tan­to che il CASTROGIOVANNI si avvi­ci­na­va con fare repen­ti­no ad uno dei mili­ta­ri ope­ran­ti sfer­ran­do­gli un vio­len­to pugno sul volto.

Date le cir­co­stan­ze di estre­mo peri­co­lo, gli ope­ran­ti richie­de­va­no tele­fo­ni­ca­men­te, al mili­ta­re di ser­vi­zio alla caser­ma, ausi­lio di uomi­ni. Dopo l’arrivo dei rin­for­zi, i Cara­bi­nie­ri ten­ta­va­no di bloc­ca­re il CASTROGIOVANNI per con­dur­lo pres­so i loca­li del­la caser­ma ed evi­ta­re che la situa­zio­ne dege­ne­ras­se ulte­rior­men­te,  tut­ta­via, quest’ultimo oppo­ne­va resi­sten­za sbrac­cian­do­si in modo vigo­ro­so e cer­can­do di divin­co­lar­si, aiu­ta­to da C.P. ed altre per­so­ne soprag­giun­te dall’interno del loca­le che inter­fe­ri­va­no in manie­ra ani­ma­ta intral­cian­do l’operato dei militari. 

Appro­fit­tan­do di que­sta situa­zio­ne, il Castro­gio­van­ni sfer­ra­va un pugno sul vol­to ad un secon­do mili­ta­re, quin­di lamen­ta­va un malo­re. I Cara­bi­nie­ri richie­de­va­no pron­ta­men­te l’intervento del per­so­na­le medi­co del 118 che con­du­ce­va il gio­va­ne pres­so il loca­le noso­co­mio, non sen­za gran­di dif­fi­col­tà, stan­te l’atteggiamento del­lo stes­so anco­ra par­ti­co­lar­men­te violento.

Sia il Castro­gio­van­ni che i Cara­bi­nie­ri, ripe­tu­ta­men­te col­pi­ti nel cor­so dell’intervento, rice­ve­va­no le cure del caso, quin­di il gio­va­ne veni­va dichia­ra­to in sta­to di arre­sto e accom­pa­gna­to pres­so la pro­pria abi­ta­zio­ne  in regi­me di arre­sti domi­ci­lia­ri, secon­do quan­to dispo­sto dal­la Auto­ri­tà Giu­di­zia­ria, in atte­sa del rito diret­tis­si­mo pre­vi­sto per la gior­na­ta di oggi.”

Fla­gran­za di rea­to per il rea­to di lesio­ni per­so­na­li e vio­len­za  e resi­sten­za a pub­bli­co uffi­cia­le, que­ste le accu­se a cari­co di Castro­gio­van­ni e defe­ri­men­to in sta­to di liber­tà di altre 3 per­so­ne, il risul­ta­to del­la serata.

Nem­me­no un mese fa c’è sta­to un accol­tel­la­men­to a Via Caglia­ri tra una gio­va­ne fran­ce­se e un ragaz­zo mode­ne­se evi­den­te­men­te alte­ra­ti tra alcol e sostan­ze stu­pe­fa­cen­ti a cui abbia­mo assi­sti­to di per­so­na e dopo un paio di gior­ni un altro mino­ren­ne noto in pae­se, sem­pre ubria­co, ha distrut­to la vetri­na di un’e­ser­ci­zio com­mer­cia­le e i vetri di un’auto.

Il moti­vo è sem­pre lo stes­so: alcol anche per i più gio­va­ni e spes­so dro­ghe. La stes­sa pan­te­sca che ci ha segna­la­to l’e­pi­so­dio non nascon­de la pre­oc­cu­pa­zio­ne per l’ar­ri­vo del perio­do di Car­ne­va­le, pre­so a pre­te­sto da alcu­ni per dare sfo­go agli istin­ti peg­gio­ri: “Quan­do arri­va il Car­ne­va­le è peg­gio, in spe­cie nel­la zona qui del por­to. Ubria­chi ovun­que che fan­no casi­no, gri­da­no, met­to­no la musi­ca a pal­la fino all’al­ba e guai a dire qual­co­sa, ecco come fini­sce. Ho tro­va­to le auto dan­neg­gia­te, spor­che e se apri il nego­zio la mat­ti­na pre­sto devi aver pau­ra per­ché alle 6 anco­ra ci sono ubria­chi in giro. Così non è più rispet­to per la tra­di­zio­ne, è fol­lia.” 

Del­lo stes­so avvi­so altri pan­te­schi che ci han­no pale­sa­to pre­oc­cu­pa­zio­ne per il sem­pre più dif­fu­so uso di alcol, in spe­cie tra i mino­ri del­l’i­so­la. Trend che si veri­fi­ca anche a livel­lo nazio­na­le, ma che in un ambi­to più ristret­to come quel­lo iso­la­no assu­me con­no­ta­zio­ni più preoccupanti.

Miche­la Sil­via, da sem­pre in pri­ma linea nel­la lot­ta alle dipen­den­ze, sot­to­li­nea l’in­ci­den­za del­l’al­col nei feno­me­ni di cro­na­ca e nel­le situa­zio­ni di più mar­ca­to disa­gio socia­le: “A Pan­tel­le­ria l’a­bu­so di alcool nei gio­va­ni e gio­va­nis­si­mi è un feno­me­no dif­fu­so mol­to più di quan­to si pen­si e può com­por­ta­re, vista l’età degli inte­res­sa­ti, pro­ble­mi di psi­co­si oltre che disa­gi di base lega­ti alla dipen­den­za. Mol­ti i casi di rico­ve­ro per coma eti­li­co e mol­ti gli epi­so­di, ulti­ma­men­te, di vio­len­za sca­tu­ri­ti pro­prio da ecces­si­vo con­su­mo di alcolici. 
A mio avvi­so, il Comu­ne e l’A­SP, devo­no veni­re incon­tro al mestie­re più dif­fi­ci­le: il mestie­re del genitore. 
Spes­so le fami­glie e gli inse­gnan­ti sono abban­do­na­ti a loro stes­si; atti­va­re una serie di ini­zia­ti­ve per argi­na­re que­sto gra­ve pro­ble­ma in col­la­bo­ra­zio­ne con la scuo­la, le asso­cia­zio­ni, le isti­tu­zio­ni regio­na­li e per­ché no, anche nazio­na­li,  sareb­be già un buon pun­to di par­ten­za. La disper­sio­ne socia­le è una del­le pri­me cau­se del­la dipen­den­za, ma spes­so die­tro un disa­gio del gene­re c’è dav­ve­ro tan­to da com­bat­te­re. I gio­va­ni sono il futu­ro, cer­chia­mo di dar loro le giu­ste diret­ti­ve.