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Pantelleria: dopo 7 anni Pietro Gabriele torna con un nuovo singolo
24/04/2025Pantelleria: dopo 7 anni Pietro Gabriele torna con un nuovo singolo dedicato alla sua isola. Una chiacchierata con il cantautore pantesco che torna alla musica dopo 7 anni di silenzio che ci racconta il perché di questa lunga pausa
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di Francesca Marrucci
Dopo 7 anni Pietro Gabriele, da sempre uno dei talent isolani più promettenti a livello musicale, rompe il periodo di silenzio e torna a far musica. Ce lo ricordiamo bene, Pietro, una sera di 6 anni fa al Lago di Venere, a fare musica tra amici con strumenti esotici e altri arrangiati, così come capitava, seguendo Max Gazzè che ci raccontava cos’era per lui la musica.
Dopo quella sera magica, però, Pietro ha lasciato da parte la musica e in molti ci siamo chiesti perché. Certo il Covid e la triste esperienza passata in lockdown lontano dall’isola hanno avuto un peso e ora che Pietro ha annunciato l’uscita del nuovo singolo dal titolo ‘Pantelleria’, era il momento giusto per fare una chiacchierata con lui.
Dopo un lungo silenzio, rotto solo da un singolo nel 2018, sembrava che la tua carriera musicale stesse per decollare. Un nuovo album, un cambio di sonorità, grandi aspettative. Poi, però, il destino ha messo i bastoni tra le ruote. Cosa è successo esattamente in questi anni di assenza dalle scene musicali?
Sì, il destino… fino all’inizio del 2019 le cose stavano andando davvero bene. Avevamo investito anima e corpo per oltre un anno in un nuovo progetto discografico. Avevamo rinnovato completamente il nostro approccio alla musica, dal sound alla scrittura dei testi. C’era un interesse concreto da parte dell’ambiente e avevamo fissato un incontro cruciale con una major importante per la fine di marzo del 2020. Poi, il 9 marzo, è scoppiato il caos: lockdown, concerti cancellati e, di conseguenza, il nostro progetto è svanito nel nulla. Rimandato a data da destinarsi, che purtroppo si è trasformato in un “mai più”.
Un duro colpo. Spesso durante quel periodo hai esternato l’angoscia e la preoccupazione per il momento. La vita si era fermata in tutto il mondo per il Covid, ma in pratica da quel momento si è fermato tutto anche dal punto di vista musicale?
Praticamente sì. Per quasi due anni, l’impossibilità di esibirsi dal vivo ha reso il panorama musicale molto statico. Le grandi case discografiche non investivano su artisti emergenti come noi. Tutto il nostro lavoro, le notti insonni passate a creare, sembrava vanificato. Un senso di sospensione, di profonda solitudine ci ha avvolto. E quando finalmente si è intravista una ripresa, il mercato musicale era già cambiato radicalmente. Abbiamo dovuto ricominciare quasi da zero.
Ma la tua passione per la musica non si è spenta.
Mai avrei pensato di arrendermi completamente. La musica è sempre stata la mia vita, la mia fonte di gioia. Così ho ritrovato la forza di scrivere, di lavorare a nuove idee, di continuare a crederci. Abbiamo completato un altro album. Inaspettatamente, una major si è mostrata interessata, abbiamo fissato un incontro… ero pieno di speranza. Ma poi è arrivata una doccia fredda: “Le canzoni sono belle, ma Pietro è troppo vecchio. Dovremmo farle cantare a qualcun altro.”
Una motivazione, se così si può chiamare, piuttosto spiazzante e inconsistente. Il panorama musicale è pieno di cantanti e cantautori over30.
Spiazzante è un eufemismo. E non mi riferisco tanto all’età, quanto al fatto che volessero affidare le mie canzoni a concorrenti di talent show. Artisti che magari il giorno dopo sarebbero stati dimenticati. Ho detto no. Ho preferito tenermi le mie creazioni nel cassetto. Dopo un periodo difficile, ho sentito il bisogno di tornare alle mie radici.
Pantelleria torna ad essere la tua comfort zone, quindi?
Sì, anche se durante il viaggio di ritorno nella mia isola, è arrivato un altro colpo, forse il più doloroso a livello simbolico. Al porto di Palermo, sulla nave, mi hanno rubato la mia chitarra, quella a cui ero più legato. Un pezzo del mio cuore! Avrebbero potuto prendermi qualsiasi altra cosa, ma sottrarre la chitarra a un musicista è come rubargli l’anima. E lì mi sono arrabbiato, con il mondo intero, poi con me stesso e, infine, con la musica.
E in quel momento hai pensato di dire basta per sempre?
Sì, ho attraversato un periodo di profonda crisi. Ho smesso di suonare, di scrivere. La musica era diventata un argomento tabù, una ferita aperta. Mi faceva troppo male. Dopo una fase di quasi depressione, in cui anche solo pensare alla musica mi causava sofferenza, ho deciso di concentrarmi su altro, in particolare sulla valorizzazione della mia isola. Ho riversato la mia creatività nel progetto “Pantelleria Experience” e ho ritrovato un nuovo entusiasmo.
E la musica in tutto questo l’hai messa da parte?
Ad essere sincero, parlarne è ancora doloroso. Ancora oggi, se in una serata qualcuno mi chiede di cantare qualcosa, cambio subito discorso. È come parlare di una persona cara che non c’è più. Per chi non vive la musica come parte integrante di sé, è difficile capire cosa si prova. È un dolore sordo. Però, devo ammettere che alcune persone non hanno mai smesso di chiedermi: “Ma non canti più?”. E questa insistenza mi ha fatto riflettere. Se anche solo a poche persone ho regalato delle emozioni con la mia musica, allora forse vale ancora la pena.
Ed eccoci qui, con “Pantelleria”, il tuo nuovo singolo. Possiamo considerarlo la fine di quel dolore e l’inizio di un percorso di riscoperta musicale?
Non so se sia la fine del dolore, ma sicuramente rappresenta un nuovo inizio. Ho preso una decisione importante: non ascolterò più nessun altro se non me stesso. Niente compromessi con le tendenze del momento, niente promesse illusorie. Se faccio musica, deve farmi stare bene, prima di tutto. E “Pantelleria” è il primo passo in questa nuova direzione.
Allora introduciamo questa nuova canzone dedicata alla tua isola. Pantelleria è un fatto di appartenenza…
Sì, non solo per chi ci è nato, ma anche per chi l’ha visitata e se ne è innamorato perdutamente. C’è un concetto di fondo che esprimo chiaramente in Pantelleria: ci sono luoghi che ti rimangono dentro per sempre. Anche quando sei lontano, anche quando cresci. Pantelleria è uno di questi posti per me. Lo è per chi la porta nel cuore da sempre. Questo singolo è per chi, come me, ama profondamente quest’isola. È per chi la scopre per la prima volta e sente di averla sempre conosciuta. Per chi ogni estate sente il bisogno irrefrenabile di tornare, perché qui ci sono i ricordi più cari, i profumi inconfondibili, le persone del cuore. È dedicata a chi a Pantelleria si è sentito vivo, bambino, innamorato. Per chi in città cerca invano il sole dietro i palazzi e per chi, pur lontano, ne sente costantemente il richiamo.
Un omaggio sentito alla tua terra. Sappiamo che il singolo “Pantelleria” sarà disponibile a breve, ma c’è altro in cantiere?
Il singolo sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali da metà maggio e non vedo l’ora di condividere un pezzo della mia anima con chi vorrà ascoltarlo. È un ritorno sincero, nato da un bisogno interiore. E forse, proprio per questo, lo sento ancora più prezioso, però sì, non è ‘figlio unico’. In effetti ci sono già altre 10 canzoni per il nuovo album, 6 già finite e 4 in lavorazione.
Anche la casa discografica ha un certo peso in questo rilancio…
L’etichetta per cui incido è l’Audiola Dischi che vanta collaborazioni con importanti realtà come Universal, Warner, Sony, X Factor, Amici, Sanremo, Rai e Mediaset. Ha ben sposato il mood un po’ indie del disco e questo mi è piaciuto molto. Il secondo singolo uscirà a settembre o a ottobre e poi man mano gli altri pezzi. Spero che saranno tutti apprezzati dal pubblico come lo sono stati i brani del passato.
Un concerto nella tua isola è previsto allora?
La verità è che ho avuto varie richieste, anche per esibirmi ad agosto, ma con la mia attività l’estate è impossibile pensare di lasciare tutto e dedicarmi a dei concerti. Vedremo in autunno. Certo è che mi piacerebbe dedicarmi solo alla musica, ma per ora non è possibile, almeno d’estate.
Poco importa. L’isola sa aspettare uno dei suoi figli. E aspetterà con trepidazione l’esibizione autunnale di Pietro Gabriele per festeggiare insieme a lui questo nuovo inizio.
IL VIDEO DELL’ULTIMO SINGOLO DEL 2018 DI PIETRO GABRIELE: COCO CHANEL

Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.