Pantelleria Notizie e il Direttore Marrucci chiedono rettifica a D’Ancona per articolo diffamatorio

Pantelleria Notizie e il Direttore Marrucci chiedono rettifica a D’Ancona per articolo diffamatorio

20/05/2023 0 Di Redazione

A seguito di un ‘articolo’ pubblicato sul sito della Lista SiAmo Pantelleria con Fabrizio D’Ancona Sindaco contenente affermazioni false e gravemente lesive della professionalità del nostro Direttore Editoriale e dell’immagine e della reputazione della stessa e delle testate da questa dirette, è stata inviata, in accordo con il nostro legale, una richiesta di immediata rettifica e scuse al candidato a sindaco Fabrizio D’Ancona.

Ad oggi, a più di 24 ore dall’invio, nessuna rettifica e nessuna scusa è stata pubblicata, quindi vi daremo notizia della presentazione della querela.

Que­sto il testo del­la richiesta:

Pan­tel­le­ria, 19 mag­gio 2023

Ogget­to: Richie­sta di imme­dia­ta ret­ti­fi­ca per affer­ma­zio­ni fal­se e lesive

La sot­to­scrit­ta, Fran­ce­sca Mar­ruc­ci, Diret­to­re Edi­to­ria­le del­la testa­ta Pan­tel­le­ria Noti­zie, sup­ple­men­to del­la testa­ta gior­na­li­sti­ca Pun­to a Capo Onli­ne, e Pre­si­den­te dell’Associazione Pun­to a Capo che edi­ta la testa­ta, richie­de imme­dia­ta ret­ti­fi­ca di quan­to affer­ma­to nell’articolo “Dibat­ti­to SI! MA NEL RISPETTO DEGLI ELETTORI” pub­bli­ca­to in data odier­na sul sito del can­di­da­to a sin­da­co Fabri­zio D’Ancona al link: https://www.siamopantelleria.it/dibattito-si-ma-nel-rispetto-degli-elettori e più pre­ci­sa­men­te nel­le seguen­ti affer­ma­zio­ni false:

“…enne­si­me stru­men­ta­liz­za­zio­ni poste in esse­re dal­la lista del can­di­da­to sin­da­co Vin­cen­zo Cam­po che, attra­ver­so Fran­ce­sca Mar­ruc­ci (asses­so­re uscen­te e can­di­da­ta al con­si­glio comu­na­le) e il suo gior­na­le onli­ne Pantellerianotizie.it, vole­va orga­niz­za­re un incon­tro con i can­di­da­ti sin­da­ci per un con­fron­to pub­bli­co…

In quan­to:

- Vin­cen­zo Cam­po non ha mai chie­sto né par­te­ci­pa­to in alcun modo all’iniziativa di orga­niz­za­re il Con­fron­to pubblico;

- il con­fron­to era orga­niz­za­to da due testa­te gior­na­li­sti­che, non da una;

- la sot­to­scrit­ta, in qua­li­tà di Diret­to­re Edi­to­ria­le, ha solo dato l’autorizzazione al Capo­re­dat­to­re, Fla­vio Sil­via, ad orga­niz­za­re il con­fron­to insie­me al Diret­to­re Respon­sa­bi­le dell’altro gior­na­le, Mari­na Cozzo;

- la sot­to­scrit­ta non è can­di­da­ta al Con­si­glio Comu­na­le, cosa che un can­di­da­to sin­da­co dovreb­be sapere.

La sot­to­scrit­ta ritie­ne altre­sì lesi­va del­la pro­pria pro­fes­sio­na­li­tà le affermazioni:

  • Il nostro rifiu­to sca­tu­ri­sce dall’onestà intel­let­tua­le che ci con­trad­di­stin­gue e che ci por­ta a fare un pas­so indie­tro dinan­zi a un even­to poli­ti­co che pre­scin­de da qual­sia­si rispet­to del­la par con­di­cio e del­la deon­to­lo­gia gior­na­li­sti­ca che impo­ne l’obbligo ai gior­na­li­sti, soprat­tut­to nel perio­do di cam­pa­gna elet­to­ra­le, di tene­re una con­dot­ta super par­tes e impar­zia­le”, in quan­to si affer­ma pre­te­stuo­sa­men­te e sen­za alcun fon­da­men­to che ‘il con­fron­to fos­se un even­to che pre­scin­de da qual­sia­si rispet­to del­la par con­di­cio’, discri­mi­nan­do la testa­ta per il ruo­lo isti­tu­zio­na­le rico­per­to da un com­po­nen­te del­la Reda­zio­ne che non ave­va alcun com­pi­to nell’organizzazione dell’evento e man­can­do di rispet­to a quan­ti, con asso­lu­ta one­stà intel­let­tua­le e pro­fes­sio­na­le, ave­va­no dato dispo­ni­bi­li­tà ad orga­niz­za­re il Con­fron­to in con­di­vi­sio­ne e a mas­si­ma tute­la e garan­zia dei can­di­da­ti, su sol­le­ci­to di nume­ro­si cit­ta­di­ni. Si evin­ce, inol­tre, una ‘per­so­na­le’ inter­pre­ta­zio­ne del­la nor­ma cosid­det­ta ‘PAR CONDICIO’. Nel­la deli­be­ra dell’Autorità per le Garan­zie nel­le Comu­ni­ca­zio­ni n. 265/21/CONS che dispo­ne le Dispo­si­zio­ni di attua­zio­ne del­la disci­pli­na in mate­ria di comu­ni­ca­zio­ne poli­ti­ca e di pari­tà di acces­so ai mez­zi di infor­ma­zio­ne rela­ti­ve alle con­sul­ta­zio­ni per l’elezione diret­ta dei Sin­da­ci e dei Con­si­gli comu­na­li, così come nel Disci­pli­na­re 1-09-2022 OdG Nazio­na­le, non è scrit­to da nes­su­na par­te che l’organizzazione di un con­fron­to elet­to­ra­le vio­li la con­dot­ta super­par­tes e impar­zia­le, dato che la nostra testa­ta orga­niz­za con­fron­ti elet­to­ra­li in altri Comu­ni da cir­ca 20 anni, sen­za che nes­su­no mai si sia per­mes­so di met­te­re in dub­bio l’imparzialità del­la stes­sa o dei suoi collaboratori.
  • “… con­fron­to che sia con­dot­to da pro­fes­sio­ni­sti dell’informazione rico­no­sciu­ti con tes­se­ra di iscri­zio­ne all’Ordine dei gior­na­li­sti…”. Tale affer­ma­zio­ne sot­ten­de che la sot­to­scrit­ta non pos­seg­ga i tito­li per fare da mode­ra­tri­ce, men­tre è rego­lar­men­te iscrit­ta all’Ordine dei Gior­na­li­sti del Lazio con tes­se­ra n. 180512.

Pro­prio a tute­la e disci­pli­na di tale tito­la­ri­tà, la sot­to­scrit­ta non avreb­be mai fat­to da mode­ra­tri­ce, come affer­ma­to e scrit­to da vari soste­ni­to­ri del Signor D’Ancona sui social, in quan­to non avreb­be cer­to rischia­to la radia­zio­ne dall’Albo, per fare un ‘favo­re’ a chicchessia.

Vero è inve­ce, che pres­sio­ni per con­trol­la­re le doman­de e addi­rit­tu­ra il meto­do di scel­ta del­le stes­se sono sta­te fat­te dal­lo stes­so can­di­da­to D’Ancona agli orga­niz­za­to­ri del con­fron­to con insi­sten­za tale da crea­re disa­gio e ansia negli stes­si, fino alla deci­sio­ne di annul­la­re lo stes­so, a tute­la pro­pria e in rispet­to degli altri can­di­da­ti chia­ma­ti in cau­sa.

Con le fal­se dichia­ra­zio­ni con­te­nu­te in que­sto arti­co­lo non solo si dif­fa­ma la sot­to­scrit­ta attri­buen­do­le ruo­li e inten­zio­ni del tut­to inven­ta­te, ma si lede anche all’immagine e alla repu­ta­zio­ne del giornale.

Alla luce di ciò si chie­de l’immediata ret­ti­fi­ca di quan­to scrit­to con pale­si scu­se for­ma­li che dovran­no esse­re for­mu­la­te entro le 24 ore.

Se ciò non ver­rà adem­piu­to, si pro­ce­de­rà con cita­zio­ne in giu­di­zio per dif­fa­ma­zio­ne (Art. 595. Codi­ce Pena­le) e per dan­no di imma­gi­ne del­la testa­ta e del­la sot­to­scrit­ta nel­la sua pro­fes­sio­na­li­tà (art. 2 e 3 del­la Costi­tu­zio­ne e artt. 2059 Codi­ce Civi­le e 185 Codi­ce Penale).

Tan­to si doveva.

Fran­ce­sca Marrucci

Diret­to­re Edi­to­ria­le testa­te Pun­to a Capo