Pantelleria, Sindaco: un altro incendio mette a dura prova l’isola

Pantelleria, Sindaco: un altro incendio mette a dura prova l’isola

19/08/2022 0 Di Redazione

PANTELLERIA, IL SINDACO CAMPO: “UN ALTRO INCENDIO METTE A DURA PROVA L’ISOLA, MA IN TANTI HANNO LAVORATO PER LIMITARE I DANNI E MERITANO IL NOSTRO RINGRAZIAMENTO”

I due incen­di che han­no col­pi­to Pan­tel­le­ria nel­la costa orien­ta­le l’altro ieri han­no mes­so di nuo­vo a dura pro­va l’isola, che anco­ra sta cer­can­do di cura­re le feri­te del 2016.

Un incen­dio, quel­lo, ricor­dia­mo­lo, anco­ra sen­za colpevoli.

E anche sta­vol­ta la feri­ta è inflit­ta al ter­ri­to­rio, alla popo­la­zio­ne, agli ospi­ti, sen­za alcun rispet­to dell’isola, dell’ambiente, del­le vite.

È solo gra­zie all’impegno impa­ga­bi­le di tan­ti, comin­cian­do dal lavo­ro infa­ti­ca­bi­le dei Vigi­li del Fuo­co che han­no impie­ga­to tut­ti gli uomi­ni e i mez­zi a dispo­si­zio­ne, com­pre­si quel­li aero­por­tua­li, per un gior­no e mez­zo sen­za rispar­miar­si, rima­nen­do fino a tut­to ieri a vigi­la­re e tene­re sot­to con­trol­lo gli ulti­mi focolai.

Ricor­dia­mo che i Vigi­li del Fuo­co si sono dichia­ra­ti sem­pre dispo­ni­bi­li, fin dall’aprile scor­so, a sti­pu­la­re con il Par­co Nazio­na­le con­ven­zio­ni per desti­na­re risor­se spe­ci­fi­ca­men­te alla lot­ta agli incen­di boschi­vi e per la tute­la del ter­ri­to­rio del Parco.

Un gra­zie enor­me va anche al lavo­ro pre­zio­so dei volon­ta­ri del­la Pro­te­zio­ne Civi­le, che han­no col­la­bo­ra­to e coa­diu­va­to i Vigi­li del Fuo­co, l’Ufficio Tec­ni­co del Comu­ne con a capo il Geom. Gam­bi­no che ha subi­to mes­so a dispo­si­zio­ne le auto­bot­ti sup­ple­ti­ve per garan­ti­re l’acqua per lo spe­gni­men­to del fuo­co, il Cor­po Fore­sta­le con tut­ti gli addet­ti AIB, la Capi­ta­ne­ria di Por­to che via mare ha fat­to eva­cua­re 30 per­so­ne da Cala Gadir, i Cara­bi­nie­ri che han­no assi­cu­ra­to i var­chi per la not­te, la Cro­ce Ros­sa che pron­ta­men­te è cor­sa a con­trol­la­re i più anzia­ni che a Gadir non han­no volu­to lascia­re le loro case, non­ché la Poli­zia Muni­ci­pa­le entra­ta in azio­ne ieri mat­ti­na, in spe­cie dopo l’incendio scop­pia­to a Bue Marino.

E abbia­mo visto i pan­te­schi e nume­ro­si ospi­ti aiu­ta­re, dar­si da fare, dare con­for­to a chi era rima­sto col­pi­to dall’incendio e a chi ave­va dovu­to eva­cua­re di cor­sa le pro­prie abi­ta­zio­ni, in una gara di soli­da­rie­tà ed empa­tia che ci ren­de orgo­glio­si di que­sta comu­ni­tà e del­la for­za con cui affron­ta l’ennesima feri­ta, l’ennesimo col­po infer­to all’isola.

Que­sta espe­rien­za, così come quel­le che abbia­mo dovu­to affron­ta­re in que­sti tre anni, la pan­de­mia, la trom­ba d’aria, le allu­vio­ni e ora un altro brut­to incen­dio, ci devo­no inse­gna­re non solo a resi­ste­re e rea­gi­re, ma ad ama­re e rispet­ta­re la ter­ra su cui viviamo.

Biso­gna ripar­ti­re dal­la col­ti­va­zio­ne e la cura del­la ter­ra, come face­va­no i nostri padri e non­ni, per­ché una ter­ra cura­ta è più dif­fi­cil­men­te attaccabile.

E ogni atto che detur­pa que­sta ter­ra, disca­ri­che abu­si­ve, sver­sa­men­ti, incen­di, deve inse­gnar­ci che biso­gna denun­cia­re. L’omertà è com­pli­ce di que­sti disa­stri e ne chia­ma altri e una comu­ni­tà che tie­ne al pro­prio ter­ri­to­rio e alla sal­va­guar­dia dei pro­pri figli, non lo deve permettere.