Pantelleria, Tremarco: non mi candido, ma preparo la squadra. Ecco i punti chiave del programma

Pantelleria, Tremarco: non mi candido, ma preparo la squadra. Ecco i punti chiave del programma

26/01/2023 0 Di Flavio Silvia

Federico Tremarco si prepara alle elezioni. Non si candiderà Sindaco, ma lavora su una squadra e una lista civica. Ecco i punti chiave del suo programma politico e non mancano le critiche a Mustacciuoli come aspirante Sindaco

di Fla­vio Silvia

Tra non mol­ti mesi i pan­te­schi saran­no chia­ma­ti alle urne per rin­no­va­re il Con­si­glio Comu­na­le. La cam­pa­gna elet­to­ra­le sem­bra quin­di ormai alle por­te. Fede­ri­co Tre­mar­co coor­di­na­to­re e lea­der del­la Lega di Pan­tel­le­ria ci ha rila­scia­to una lun­ga inter­vi­sta in cui pre­sen­ta di fat­to i pun­ti chia­ve su cui farà cam­pa­gna elettorale.

Lei, in un video, ha parlato del “piano di marketing territoriale”. È l’unico strumento che si può utilizzare a Pantelleria? Quali sono gli altri strumenti che possiamo utilizzare oltre al piano di marketing territoriale per incrementare il turismo?

Il pia­no di mar­ke­ting ter­ri­to­ria­le l’ho men­zio­na­to per­ché è lo stru­men­to prin­ci­pe, nel sen­so che un pia­no di mar­ke­ting ter­ri­to­ria­le è un docu­men­to dove ven­go­no rac­chiu­se tut­te le ana­li­si fat­te sul ter­ri­to­rio, ovve­ro le stra­te­gie di carat­te­re comu­ne appli­ca­bi­li nel ter­ri­to­rio, affin­ché pos­sa esse­re pro­mos­so in manie­ra con­vin­cen­te, con­cre­ta ed efficace.

Ecco per­ché cre­do che un PMT ad hoc per Pan­tel­le­ria sia uno stru­men­to fon­da­men­ta­le, pro­prio per­ché tut­te le impre­se e i pro­ta­go­ni­sti del­la nostra iso­la avreb­be­ro un “pia­no” che per­met­te­reb­be loro di ave­re una stra­te­gia comu­ne riguar­do l’im­ple­men­ta­zio­ne del turi­smo nostrano.

Cre­do che sia di fon­da­men­ta­le impor­tan­za trat­ta­re Pan­tel­le­ria come un “brand” da espor­ta­re e far cono­sce­re in Ita­lia e nel mon­do. Per fare ciò a mio pare­re il PMT potreb­be risul­ta­re essenziale.

Svi­lup­pa­to un PMT per l’I­so­la di Pan­tel­le­ria ci per­met­te­reb­be di anda­re a par­la­re con le com­pa­gnie aeree, marit­ti­me, con altri comu­ni, con altri enti, con altri Par­chi Nazio­na­li, con l’U­nio­ne Euro­pea, illu­stran­do una pro­gram­ma­zio­ne a lun­go perio­do. Natu­ral­men­te i pro­ta­go­ni­sti che ne gio­ve­reb­be­ro sareb­be ovvia­men­te tut­to il set­to­re turi­sti­co pan­te­sco, che sap­pia­mo esse­re la mag­gio­ran­za del­la strut­tu­ra eco­no­mi­ca dell’isola. 

Ci potrebbe essere il rischio di perdere lo status di “isola d’élite”?

Si par­la di turi­smo d’élite a Pan­tel­le­ria, ma che cos’è? Se defi­nia­mo il turi­smo di nic­chia un tipo di turi­smo che ha una cer­ta capa­ci­tà di spe­sa stia­mo uti­liz­zan­do come para­me­tro il prez­zo. Dicia­mo, quin­di, che in ambi­to turi­sti­co andia­mo a defi­ni­re uno spe­ci­fi­co seg­men­to di mer­ca­to che è sen­si­bi­le al prez­zo. Pos­sia­mo, però, anda­re a defi­ni­re alme­no due para­me­tri per spie­ga­re la tipo­lo­gia di turi­smo che vie­ne a Pan­tel­le­ria: innan­zi­tut­to, un tipo di turi­smo che è meno sen­si­bi­le al prez­zo e non solo, per­ché va tenu­to anche pre­sen­te un para­me­tro che è quel­lo inve­ce del­la qua­li­tà del ser­vi­zio ero­ga­to; quin­di le fami­glie che han­no bam­bi­ni pic­co­li e che pos­so­no anda­re a Lam­pe­du­sa e lascia­re i pro­pri figli in spiag­gia tran­quil­la­men­te a gio­ca­re sen­za con­trol­lar­li tut­to il gior­no a Pan­tel­le­ria non potreb­be­ro veni­re per­ché meno acces­si­bi­le da que­sto pun­to di vista a cau­sa del­la pre­sen­za degli sco­gli. Il turi­sta che, per esem­pio come Fla­vio Bria­to­re, è abi­tua­to a spen­de­re 1.000 € a sera per poter usci­re anche volen­do, a Pan­tel­le­ria, non potreb­be far­lo per­ché pure se voles­se spen­de­re quel­la som­ma a sera, la cifra non sareb­be giu­sti­fi­ca­ta per­ché andan­do­si a sede­re al risto­ran­te non han­no un tipo di ser­vi­zio qua­li­fi­ca­to per giu­sti­fi­ca­re quel­la cifra.

Dicia­mo, quin­di, che in real­tà quel turi­smo che noi defi­nia­mo di nic­chia non è nean­che di nic­chia, è un turi­smo lega­to a del­le moti­va­zio­ni qua­li pos­so­no esse­re in par­te il prez­zo, quin­di comun­que vin­co­la­ta una spe­sa abba­stan­za alta rispet­to alla media, vin­co­la­ta al fat­to che per esem­pio pia­ce pro­prio Pan­tel­le­ria quin­di ci si ritor­na o per­ché han­no lega­mi sul ter­ri­to­rio dovu­ti alla pre­sen­za di una casa esti­va o per­ché maga­ri sono un clas­si­co turi­sta lei­su­re, quin­di turi­smo vacan­zie­ro di mare che vie­ne una vol­ta e non tor­na più. Non pos­sia­mo par­la­re di Pan­tel­le­ria come meta archeo­lo­gi­ca, né come meta fie­ri­sti­ca, né come meta di con­ve­gni a livel­lo nazio­na­le, né come meta di turi­smo reli­gio­so. Ma pos­sia­mo defi­ni­re Pan­tel­le­ria come meta di mare, per que­sto si par­la di turi­smo lei­su­re, sia come meta di turi­smo eno­ga­stro­no­mi­co e all’incirca come meta di turi­smo culturale.

Ora sul­la sca­la del­le varie tipo­lo­gie di turi­smo che ho elen­ca­to, il turi­smo vacan­zie­ro, ovve­ro turi­smo lei­su­re, del mare, è quel­lo che spen­de meno di tut­ti. Quin­di, cre­do, che il turi­smo d’elitè sia una leg­gen­da. Rispet­to a 15 anni fa sull’isola ven­go­no mol­te meno per­so­ne per­ché, rispet­to ai prez­zi, all’interno di quel­la fascia bas­sa ma medio-alta, pre­fe­ri­sco­no anda­re a Lam­pe­du­sa, piut­to­sto che a Favi­gna­na, Levan­zo o a Maret­ti­mo. Que­sto per­ché chi si spo­sta per viag­gio e comun­que gua­da­gna una bel­la som­ma l’anno comun­que ci riflet­te, per­ché se va a Pan­tel­le­ria è obbli­ga­to a sta­re alme­no una set­ti­ma­na per­ché i pac­chet­ti che orga­niz­za­no non per­met­to­no di spo­star­si pri­ma, men­tre se andas­se a Favi­gna­na in una set­ti­ma­na fareb­be due gior­ni a Favi­gna­na, due gior­ni a Tra­pa­ni, due gior­ni ad Agri­gen­to e tap­pa a Paler­mo; quin­di use­reb­be una set­ti­ma­na per poter vede­re mol­te più cose rispet­to a pas­sa­re una set­ti­ma­na a Pan­tel­le­ria in cui dopo tre gior­ni avreb­be visto tut­to o quasi.

Suben­tra quin­di un’altra pro­ble­ma­ti­ca ovve­ro la fles­si­bi­li­tà dell’offerta turi­sti­ca, que­sto per­ché se noi aves­si­mo la pos­si­bi­li­tà di offri­re al turi­sta un tipo di viag­gio dove arri­vi la dome­ni­ca e ripar­ti il mer­co­le­dì avrem­mo mol­te più pre­sen­ze sull’isola. Que­sto coin­vol­ge­reb­be anche la que­stio­ne dei voli diret­ti per­ché tec­ni­ca­men­te si par­la di set­ti­mi, un volo può esse­re fat­to da 7/7, 7 gior­ni a set­ti­ma­na. Capi­sco le spe­se che por­te­reb­be, ma attra­ver­so un pia­no di mar­ke­ting ter­ri­to­ria­le si cree­reb­be più fles­si­bi­li­tà per­ché chi vie­ne per meno gior­ni paghe­reb­be di più rispet­to a chi ver­reb­be una set­ti­ma­na, ma per fare tut­to ciò ci devo­no esse­re i mezzi.

Per que­sto par­lo di pia­no di mar­ke­ting ter­ri­to­ria­le per­ché biso­gna met­te­re in mez­zo sia l’offerta dei ser­vi­zi di tra­spor­to sia l’offerta dei ser­vi­zi alber­ghie­ri, e anda­re a crea­re una fles­si­bi­li­tà del gene­re non è sem­pli­ce per­ché ci deve esse­re qual­cu­no che abbia una visio­ne, che sap­pia far­lo, che abbia l’esperienza e cono­sce il mer­ca­to. Que­sto sarà una dei pun­ti pro­gram­ma­ti­ci che io por­te­rò all’interno del mio grup­po di lavo­ro, qua­lo­ra riu­scis­si­mo a chiu­de­re un accor­do, e doves­si pro­por­mi come pos­si­bi­le Asses­so­re al Turi­smo e Tra­spor­ti que­sti saran­no i pun­ti pro­gram­ma­ti­ci che io por­te­rei avan­ti. Comin­ce­rei a lavo­ra­re anche attra­ver­so lo sport ritor­nan­do all’idea di un cam­po spor­ti­vo, farei dei gemel­lag­gi con l’università uti­liz­zan­do le leve che abbia­mo sul ter­ri­to­rio come l’archeologia e quin­di uti­liz­za­re i due mesi esti­vi, luglio e ago­sto, sfrut­tan­do il vero e pro­prio turi­smo lei­su­re di cui abbia­mo par­la­to con­so­lin­dan­do­lo, per man­te­ne­re bloc­ca­to il nume­ro di pre­sen­ze, anzi­ché aumen­tar­lo, lavo­ran­do sull’accesso alle disce­se al mare, sul­la segna­le­ti­ca, sui par­cheg­gi vici­no i pun­ti mare come ad esem­pio a Bue Mari­no, su cala Tra­mon­ta­na, Gadir; quin­di, dia­mo un moti­vo per cui veni­re sull’isola ed esse­re como­do. Dopo comin­ce­rei a lavo­ra­re sul turi­smo cul­tu­ra­le coin­vol­gen­do le uni­ver­si­tà, come ad esem­pio l’università di Bolo­gna, attra­ver­so dei rap­por­ti di gemellaggio.

Per il turi­smo eno­ga­stro­no­mi­co, sì è un turi­smo che si potreb­be muo­ve­re tra set­tem­bre, otto­bre, mar­zo, apri­le, mag­gio e per­met­te­reb­be di allun­ga­re la sta­gio­ne, ma ci dob­bia­mo met­te­re d’accordo su varie cose; ad esem­pio, dob­bia­mo risol­ve­re la que­stio­ne zibib­bo, dob­bia­mo cura­re il brand “Pan­tel­le­ria”, ren­de­re il car­ne­va­le un’at­trat­ti­va turi­sti­ca, viste le sue pecu­lia­ri­tà. Dovrem­mo quin­di inte­res­sa­re tut­te le asso­cia­zio­ni affin­ché si met­ta­no d’accordo con le altre asso­cia­zio­ni, il Comu­ne dovreb­be dare le risor­se eco­no­mi­che neces­sa­rie per poter pro­muo­ve­re dei gemel­lag­gi e anche se pos­si­bi­le a par­te­ci­pa­re alle spe­se di viaggio.

Ha incontrato l’Onorevole Minardo, di cosa avete parlato?

Abbia­mo fat­to una pano­ra­mi­ca su alcu­ni aspet­ti miei pro­gram­ma­ti­ci che vor­rei pro­por­re per que­sta cam­pa­gna elet­to­ra­le e ho chie­sto sup­por­to e appog­gio se lui con­di­vi­de­va que­ste mie idee. E natu­ral­men­te ho rice­vu­to pie­no appog­gio dal­l’On. Minar­do e da tut­to il mio par­ti­to. Abbia­mo anche par­la­to di alcu­ne mate­rie che sono di sua com­pe­ten­za che riguar­da­no la dife­sa. 

Ho visto che ha fatto un post dicendo “…vi siete chiesti come mai il primo che arriva pensa di poter fare il Sindaco dei Panteschi?” Ti sei dato una risposta?

Io ho appo­si­ta­men­te scrit­to dei Pan­te­schi, per­ché come ho sem­pre det­to noi Pan­te­schi sia­mo un popo­lo par­ti­co­la­re. Il Pan­te­sco dovun­que vada rie­sce ad adat­tar­si ed espri­me­re una capa­ci­tà impren­di­to­ria­le, lavo­ra­ti­va, pro­fes­sio­na­le. Una capa­ci­tà di adat­ta­men­to che non tut­ti han­no. Pur­trop­po, negli ulti­mi 15 anni abbia­mo espres­so del­le per­so­na­li­tà, che a mio avvi­so, ci han­no por­ta­to al pun­to di far pen­sa­re a chiun­que arri­vi che non sia­mo in gra­do di auto­go­ver­nar­ci, e que­sta cosa mi fa male per­ché le ragio­ni per il qua­le un mila­ne­se, un roma­no o un pie­mon­te­se pos­sa arri­va­re a Pan­tel­le­ria e can­di­dar­si a Sin­da­co così dal nul­la solo per­ché da due anni, un anno si è tra­sfe­ri­to sull’isola e vede che ci sono dei pro­ble­mi, sono due: o pen­sa che non sia­mo in gra­do di risol­ve­re i pro­ble­mi, oppu­re dia­mo un’impressione di esse­re una ter­ra di con­qui­sta. Secon­do me, tut­to ciò è dovu­to all’impressione che dia­mo all’esterno, per­ché ci lamen­tia­mo sui social o attra­ver­so il mez­zo stam­pa, ma non risol­via­mo mai i pro­ble­mi e que­sta cosa ha dato l’opportunità a chi vie­ne da fuo­ri di dire “ven­go io a sal­var­vi”, ma ciò impli­ca che noi rico­no­scia­mo che non sia­mo in gra­do di gover­nar­ci, quin­di noi Pan­te­schi non abbia­mo nes­su­no in gra­do di poter ammi­ni­stra­re il nostro territorio.

Si riferisce a qualcuno in particolare?

Mi rife­ri­sco un po’ a tut­ti quel­li che ven­go­no e dico­no “ci sono io”, per­ché alla fine il Sin­da­co Cam­po, pur aven­do vis­su­to anni fuo­ri, è Pan­te­sco, mi sto quin­di rife­ren­do a chi non è nean­che Pan­te­sco, non è nato e non vive a Pan­tel­le­ria da 10/15 vent’anni, come è suc­ces­so in que­sti giorni.

Ho avu­to modo di leg­ge­re il pro­gram­ma che Aure­lio Mustac­ciuo­li sta distri­buen­do in giro; l’ho invi­ta­to qual­che mese fa, ad otto­bre, alla pre­sen­ta­zio­ne del mio pia­no stra­te­gi­co sul turi­smo e ho nota­to che alcu­ne idee che lui ha inse­ri­to nel pro­gram­ma, in malo modo, sono solo un ten­ta­ti­vo blan­do di copiar­mi. È anche un po’ con­trad­dit­to­rio, per­ché nel­la pri­ma par­te par­la di un Par­co crea­to per espro­pria­re i Pan­te­schi del pro­prio ter­ri­to­rio e poi nel­la secon­da par­te dice che biso­gne­reb­be comin­cia­re a fare siner­gia con il Par­co. Ci dob­bia­mo met­te­re in testa che i pan­te­schi sono uni­ci e dob­bia­mo far­ci trat­ta­re come tali.

Nella nostra ultima intervista ha detto che non si sarebbe ricandidato per la carica di Sindaco, è ancora convinto di questa scelta?

Asso­lu­ta­men­te sì.  Cre­do sia la scel­ta più giu­sta. Ma con­ti­nue­rò a lavo­ra­re per il futu­ro del­la nostra isola. 

Sta lavorando però per una squadra di Governo? 

Si, abbia­mo già un grup­po di set­te per­so­ne pron­te a scen­de­re in cam­po, ce ne man­che­reb­be­ro cin­que per ave­re una lista pron­ta, ma comun­que abbia­mo già fat­to il gros­so del lavo­ro. La nostra sarà vero­si­mil­men­te una lista civi­ca soste­nu­ta pre­va­len­te­men­te dal­le for­ze di cen­tro­de­stra del­l’I­so­la. A dif­fe­ren­za di altri, noi fac­cia­mo e fare­mo tut­to alla luce del sole. Stan­do atten­ti al mio pro­fi­lo Face­book potreb­be­ro usci­re fuo­ri alcu­ni indi­zi riguar­do ai nomi di cui parlo.

Riguardo i punti programmatici di questa lista, che mi sa dire sull’Area Marina Protetta?

Noi sia­mo total­men­te con­tra­ri all’istituzione di un’Area Mari­na Pro­tet­ta, tut­ta­via cre­dia­mo che un’Area Mari­na Pro­tet­ta fat­ta al momen­to giu­sto e con le giu­ste con­di­zio­ni potreb­be esse­re un ulte­rio­re stru­men­to da uti­liz­za­re, ma non rite­nia­mo che per i pros­si­mi 5 e 10 anni Pan­tel­le­ria abbia come prio­ri­tà que­sto o comun­que abbia biso­gna di un’Area Mari­na Protetta.

Que­sto anche per­ché, par­lan­do in ambi­to turi­sti­co e di tra­spor­ti, signi­fi­che­reb­be met­te­re in moto deter­mi­na­ti vin­co­li che attual­men­te non ci pos­sia­mo per­met­te­re, ne ripar­le­re­mo quan­do con­so­li­de­re­mo il turi­smo eno­ga­stro­no­mi­co e cul­tu­ra­le in modo che qua­lo­ra venis­se­ro a man­ca­re dei pun­ti stra­te­gi­ci come l’approdo a Cala Cin­que Den­ti, ecc, pos­sia­mo anda­re a sop­pe­ri­re con altri mezzi.

Cer­chia­mo, inve­ce, di capi­re come sfrut­ta­re il Par­co Nazio­na­le come stru­men­to nel par­co ter­re­stre e poi ci imbar­chia­mo in altre solu­zio­ni; quin­di, sicu­ra­men­te nei nostri pun­ti pro­gram­ma­ti­ci ci sarà pie­na inte­gra­zio­ne e siner­gia con il Par­co Nazio­na­le per il rilan­cio di Pan­tel­le­ria qua­le ter­ri­to­rio turi­sti­co e natu­ra­li­sti­co soprat­tut­to. Una vol­ta fini­to di spe­ri­men­ta­re quel­lo e fat­to il pia­no del Par­co, per­ché ricor­dia­mo­ci che anco­ra non abbia­mo né un pia­no rego­la­to­re revi­sio­na­to né il pia­no del Par­co, quest’ultimo inte­so come una sor­ta di maxi­pia­no rego­la­to­re che riguar­da l’87% dell’isola, si può pen­sa­re ad altro.

Lei parla di una programmazione a 10 anni, perché? 

Si la legi­sla­tu­ra dell’isola non dura 10 anni, ma quan­do sia­mo anda­ti a defi­ni­re dei pun­ti pro­gram­ma­ti­ci, la pri­ma doman­da che ci sia­mo posti è sta­ta: “come vor­rem­mo vede­re Pan­tel­le­ria tra 10 anni?”. Il nostro desi­de­rio, a pre­scin­de­re da quan­to dure­rà l’Amministrazione Comu­na­le, è vede­re Pan­tel­le­ria in un deter­mi­na­to modo, quin­di tut­to quel­lo che andia­mo a fare non è un’operazione tat­ti­ca ma stra­te­gi­ca a lun­go ter­mi­ne. 

Che mi sa dire invece sulla questione DOC?

Come pun­ti pro­gram­ma­ti­ci, sicu­ra­men­te, non dimen­ti­chia­mo­ci che noi sia­mo l’unico grup­po e que­sto lo pos­so affer­ma­re con asso­lu­ta cer­tez­za, che già in pro­gram­ma abbia­mo del­le idee su cui già si è comin­cia­to a lavo­ra­re. Ad esem­pio, ricor­dia­mo il Pia­no di Ade­gua­men­to per la Gestio­ne dell’Informazione: noi abbia­mo pre­sen­ta­to come Lega un rego­la­men­to per tut­ta la par­te infor­ma­ti­ca e comu­ni­ca­zio­ne che è anco­ra in Comu­ne e sta li fer­mo per­ché è sta­ta insab­bia­ta e che sicu­ra­men­te, se ver­re­mo elet­ti, riprenderemo.

È un rego­la­men­to che riguar­da anche la par­te comu­ni­ca­zio­ne isti­tu­zio­na­le che non può esu­la­re da quel famo­so pia­no di mar­ke­ting ter­ri­to­ria­le per­ché ci dovrà esse­re una stra­te­gia di comu­ni­ca­zio­ne anche a livel­lo ese­cu­zio­ne. In quel rego­la­men­to, non dimen­ti­chia­mo­ci, che sul DOC abbia­mo chie­sto di isti­tui­re una com­mis­sio­ne di stu­dio appro­va­ta all’unanimità e che andre­mo ad isti­tui­re appe­na insediati.

Que­sto per­ché la que­stio­ne che si è sol­le­va­ta riguar­da pro­prio lo zibib­bo, per­ché anche se lo chia­mia­mo zibib­bo si trat­ta di una varie­tà che è ricon­du­ci­le al mosca­to di Ales­san­dria e sic­co­me quest’ultimo può esse­re pian­ta­to ovun­que, allo­ra ovun­que potreb­be esse­re chia­ma­to zibib­bo. Noi inve­ce dob­bia­mo dimo­stra­re scien­ti­fi­ca­men­te che per poter­lo chia­ma­re zibib­bo può esse­re pian­ta­to solo a Pan­tel­le­ria, e attra­ver­so quel­la com­mis­sio­ne di stu­dio dob­bia­mo pro­dur­re le pez­ze d’appoggio scien­ti­fi­che per poter giu­sti­fi­ca­re que­sto ragionamento.

Fat­to que­sto, a quel pun­to, blin­de­re­mo lo zibib­bo e diven­te­reb­be come ad esem­pio il Mon­te­pul­cia­no d’Abruzzo. Quin­di, se vie­ni a Pan­tel­le­ria e imbot­ti­gli sull’isola lo puoi chia­ma­re zibib­bo per­ché ci sono docu­men­ti scien­ti­fi­ci che lo dimo­stra­no e lo han­no rico­no­sciu­to tut­ti colo­ro che al Gover­no lavo­ra­no sul­la que­stio­ne. Pan­tel­le­ria è uni­ca pro­prio per­ché li si può pian­ta­re lo zibib­bo. Que­sto non pos­so dir­lo però sul­la base di una tra­di­zio­ne, deve diven­ta­re docu­men­ta­zio­ne scien­ti­fi­ca. 

Per quanto riguarda invece la Zona Franca, cosa può dirmi?

Ricor­dia­mo­ci che il Par­co ha già isti­tui­to le zone eco­no­mi­che ambien­ta­li quin­di di fat­to del­le zone eco­no­mi­ca­men­te avvan­tag­gia­te ci stan­no sull’isola. Sicu­ra­men­te, quin­di la defi­sca­liz­za­zio­ne la pre­ten­de­re­mo e con­ti­nue­re­mo a caval­ca­re quel­lo che poi è sta­ta il caval­lo di bat­ta­glia dei 5 Stel­le anche ridi­men­sio­nan­do la ter­mi­no­lo­gia, per­ché che si chia­mi Zona Fran­ca o si chia­mi Regi­me di Tas­sa­zio­ne Age­vo­la­ta o si chia­mi in un altro modo, l’im­por­tan­te è che io vada ad abbat­te­re le tas­se. Ad esem­pio, all’interno del Par­co si chia­ma­no ZEA, Zona Eco­no­mi­ca Ambien­ta­le a regi­me fisca­le van­tag­gio­so, se poi lo voglia­mo chia­ma­re in un altro modo l’importante è che l’obiettivo si raggiunga.

Pochi giorni fa Lei ha sollevato, sui propri canali social, una questione riguardo il CIR, cosa puó dirci in merito?

Altro pro­ble­ma da supe­ra­re è il CIR. Sia­mo abba­stan­za matu­ri da capi­re che i nostri dam­mu­si deb­ba­no ave­re un rico­no­sci­men­to inter­na­zio­na­le come, ad esem­pio, i Trul­li di Albe­ro­bel­lo. Se sia­mo tut­ti d’accordo dob­bia­mo comin­cia­re a tute­la­re ad ogni costo quel­lo che abbia­mo. Biso­gna rico­no­sce­re che il dam­mu­so è uni­co e non ripro­du­ci­bi­le. Ma soprat­tut­to è un ele­men­to distin­ti­vo e, in quan­to tale, deve esse­re tute­la­to a qual­sia­si costo. Noi come grup­po ci abbia­mo sem­pre lavo­ra­to e con­ti­nue­re­mo sem­pre a far­lo. Su que­sta que­stio­ne, infat­ti abbia­mo inter­pel­la­to l’as­ses­so­re regio­na­le al turi­smo che si è pron­ta­men­te reso dispo­ni­bi­le. Cer­che­re­mo di por­ta­re avan­ti que­sta que­stio­ne a noi mol­to cara coin­vol­gen­do anche l’Am­mi­ni­stra­zio­ne Comunale. 

Pochi giorni fa il Sindaco ha denunciato una situazione riguardo l’ospedale, denunciando il fatto che rischiamo il collasso per negligenze dell’ASP. Riguardo le vostre linee programmatiche cosa avete intenzione di fare per l’ospedale?

Riguar­do l’ospedale, sicu­ra­men­te, qual­co­sa c’è e se ne sta occu­pan­do Nico­la Bar­ra­co per­ché è qual­co­sa che va al di fuo­ri del­le mie com­pe­ten­ze, quin­di ho pre­fe­ri­to dele­ga­re la que­stio­ne. Per­so­nal­men­te l’idea di ave­re un ospe­da­le di fron­tie­ra non mi dispia­ce­reb­be. Qua­lo­ra lo Sta­to ita­lia­no deci­des­se di dichia­ra­re l’ospedale di Pan­tel­le­ria qua­le ospe­da­le di fron­tie­ra per me sareb­be una solu­zio­ne più che accet­ta­bi­le.  All’interno di que­sta par­ti­co­la­ri­tà sicu­ra­men­te a noi Pan­te­schi non dispia­ce­reb­be ave­re un ospe­da­le super attrez­za­to. Ricor­dia­mo­ci che nel 2018 noi face­va­mo un ragio­na­men­to, il cen­tro di costo dell’ospedale di Pan­tel­le­ria è l’ASP di Tra­pa­ni, sic­co­me si devo­no fare dei con­cor­si per­ché tut­ti que­sti nuo­vi medi­ci non pos­so­no sta­re a spas­so e quel­li che abbia­mo pri­ma o poi andran­no in pen­sio­ne, abbia­mo pen­sa­to che si potreb­be lascia­re Tra­pa­ni come cen­tro di costo e comin­cia­mo a pub­bli­ca­re dei ban­di regio­na­li di con­cor­so nei qua­li, per vin­co­lo, si dice che per diven­ta­re medi­co a tem­po inde­ter­mi­na­to di ruo­lo, i pri­mi 5 anni van­no fat­ti a Pan­tel­le­ria o in un ospe­da­le di fron­tie­ra. Que­sto per­met­te­reb­be che con sola­men­te tre con­cor­si noi avrem­mo 15 anni di coper­tu­ra, quin­di aven­do 45 medi­ci per l’assunzione.

Invece per la questione “ospedale del Mediterraneo” che mi sa dire?

Que­sto è un ragio­na­men­to che va fat­to ad alti livel­li con Roma. Ave­re un ospe­da­le del Medi­ter­ra­neo è una buo­na idea, come l’ospedale di fron­tie­ra, però non pos­sia­mo pre­ten­de­re che tut­ti i clan­de­sti­ni d’Europa sbar­chi­no tut­ti a Pan­tel­le­ria per­ché c’è l’ospedale. Quin­di, toc­ca pure capi­re qual è il prez­zo da pagare.