Le parole di chi resta: Giorgia Belvisi dà voce a chi subisce una scomparsa

02/08/2025 0 Di Giacomo Policardo

Le parole di chi resta: Giorgia Belvisi dà voce a chi subisce una scomparsa

di Gia­co­mo Policardo

Dopo la bril­lan­te pre­sen­ta­zio­ne fat­ta dal­l’U­ni­pant del roman­zo di Gior­gia Bel­vi­si il 18 luglio scor­so, ecco che ieri si è repli­ca­to, sta­vol­ta in una loca­tion diver­sa, Piaz­za Mes­si­na. Cau­sa for­za mag­gio­re, appun­to la chiu­su­ra del castel­lo, si è dovu­to cambiare.

Da un’i­dea for­tu­na­ta del­l’As­so­cia­zio­ne La Mulat­tie­ra, appun­to ieri, pri­mo ago­sto, si è pre­sen­ta­to il roman­zo LE PAROLE DI CHI RESTA. Un roman­zo che par­la di un tema impor­tan­te, il tema del­la scom­par­sa. Non si par­la in que­sto caso di per­so­ne dece­du­te, che si sa dove andar­le a pian­ge­re, si sa dove anda­re a met­te­re loro un fio­re, ma di per­so­ne che scom­pa­io­no, per volon­tà pro­pria o altrui, dal­l’og­gi al domani.

E que­sto è il caso di Rosa e Samuel. Han­no una fami­glia feli­ce, una fami­glia in cui non man­ca nien­te, una fami­glia bel­la, uni­ta, ma a un cer­to pun­to que­sta fami­glia è stra­zia­ta da que­sto dolo­re, che è la scom­par­sa di Samuel.

Gior­gia Bel­vi­si con que­sto roman­zo ha volu­to evi­den­zia­re che non è acca­du­to a lei, ma si è ispi­ra­ta a una sto­ria vera e ha volu­to scri­ve­re que­sto roman­zo, per­ché appun­to, come ha dichia­ra­to lei stes­sa, è attrat­ta da que­sti casi e da come ven­go­no affron­ta­ti da chi resta. Ha dato dei dati pre­oc­cu­pan­ti: in Ita­lia scom­pa­io­no 66 per­so­ne ogni gior­no, moti­vo in più per­ché sia giu­sto parlarne.

L’e­ven­to è ini­zia­to con la pre­sen­ta­zio­ne di Lui­gi Laban­ti, Segre­ta­rio de La Mulat­tie­ra. “Que­sto è un espe­ri­men­to – ha det­to Lui­gi – ci sia­mo costi­tui­ti un anno fa e il com­pi­to de La Mulat­tie­ra è quel­lo di pro­muo­ve­re le feste patro­na­li, le sagre e quan­t’al­tro. Però abbia­mo deci­so di fare un espe­ri­men­to, pro­muo­ve­re anche la divul­ga­zio­ne di roman­zi di auto­ri del­l’i­so­la insie­me ai pro­dot­ti di eccel­len­za iso­la­ni”. Infat­ti, dopo la pre­sen­ta­zio­ne del libro, c’è sta­ta la degu­sta­zio­ne dei pro­dot­ti di Kaz­zen – Oro di Pan­tel­le­ria e Mue­Gìn, che ha anche fat­to vede­re come si distil­la il gin.

L’in­ter­vi­sta a Gior­gia è sta­ta con­dot­ta da Fran­ce­sca Mar­ruc­ci, Pre­si­den­te del­l’U­ni­pant e gior­na­li­sta, che ha anche coin­vol­to il pub­bli­co e let­to alcu­ni capi­to­li del libro.

Ma non pote­va man­ca­re anche l’in­ter­mez­zo musi­ca­le. Nel men­tre che si leg­ge­va­no le let­tu­re c’e­ra un sot­to­fon­do di pia­no­for­te leg­ge­ro leg­ge­ro, ma pri­ma di ogni let­tu­ra i Syn­to­nia han­no inter­pre­ta­to due can­zo­ni, una dei Tiro­man­ci­no, Due Desti­ni e una vera­men­te mol­to appro­pria­ta di Rena­to Zero, Cer­ca­mi, scel­te da Gior­gia e Fran­ce­sca per accom­pa­gna­re il tema del­le let­tu­re scel­te dal­l’Au­tri­ce. Cer­ca­mi, in par­ti­co­la­re, ha accom­pa­gna­to l’ul­ti­mo bra­no, il più bel­lo, che ci ha coin­vol­to molto.

Ed è sta­to bel­lo, spe­cial­men­te nel fina­le di que­sto rac­con­to, ascol­ta­re di come que­sta madre anda­va a cer­ca­re que­sto ragaz­zo. Usci­va la sera, lascia­va il resto del­la fami­glia ad aspet­tar­la per man­gia­re, con la pasta fred­da e incol­la­ta, come dicia­mo noi, pasta intom­ma­ta, per­ché il pen­sie­ro era quel­lo di anda­re a cer­ca­re que­sto ragaz­zo scomparso.

Ma que­sta fami­glia non è sta­ta solo vit­ti­ma del­la scom­par­sa del figlio. Gior­gia ha volu­to anche evi­den­zia­re di come a vol­te un dolo­re por­ti altro dolo­re e le rea­zio­ni a que­sti casi pos­so­no esse­re a vol­te tragiche.

Ci rac­con­ta che il padre di que­sti ragaz­zi, a cau­sa di que­sto dram­ma, ha comin­cia­to a sof­fri­re di Alz­hei­mer e non ricor­da­va più nul­la, per­ché for­se era il cor­po stes­so e la men­te stes­sa che annul­la­va quel dolo­re con un altro dolore. 

Que­sto roman­zo di Gior­gia Bel­vi­si ci rac­con­ta come pro­se­gue la vita di que­sta fami­glia dopo la scom­par­sa, come cam­bia, in peg­gio. Gior­gia dà voce a chi inve­ce resta. Per­ché la gen­te scom­pa­re, però è bel­lo ave­re le paro­le di chi resta.

Bra­va Giorgia!