A Sansepolcro i genitori panteschi denunciano il ritardo nell’entrata al Convitto

A Sansepolcro i genitori panteschi denunciano il ritardo nell’entrata al Convitto

08/10/2025 0 Di Francesca Marrucci

Allarme a Sansepolcro: i genitori dei ragazzi panteschi chiedono intervento INPS per l’ingresso ritardato al Convitto

di Fran­ce­sca Marrucci

Ini­zia con for­ti cri­ti­ci­tà l’an­no sco­la­sti­co per gli stu­den­ti ammes­si al Con­vit­to “Regi­na Ele­na“di San­se­pol­cro. Un nutri­to grup­po di geni­to­ri ha invia­to una segna­la­zio­ne urgen­te alla Dire­zio­ne Gene­ra­le INPS a Roma, con­te­stan­do la tem­pi­sti­ca del ban­do che fis­sa l’in­gres­so dei ragaz­zi nel­la strut­tu­ra non pri­ma del mese di otto­bre, con un ritar­do di oltre due set­ti­ma­ne rispet­to all’i­ni­zio uffi­cia­le del­le lezioni.

L’an­no sco­la­sti­co, infat­ti, pren­de il via il 15 set­tem­bre secon­do il calen­da­rio regio­na­le, crean­do una “cri­ti­ci­tà inac­cet­ta­bi­le” per le fami­glie e gli stu­den­ti coinvolti.

Disagio Logistico ed Economico per le Famiglie

La let­te­ra aper­ta invia­ta all’INPS sot­to­li­nea le pesan­ti con­se­guen­ze di que­sto ritar­do. La prin­ci­pa­le pre­oc­cu­pa­zio­ne riguar­da la discon­ti­nui­tà edu­ca­ti­va e il disa­gio orga­niz­za­ti­vo degli stu­den­ti che, pur essen­do iscrit­ti, sono costret­ti a ini­zia­re la scuo­la sen­za un allog­gio sta­bi­le e sen­za il sup­por­to del ser­vi­zio convittuale.

Il man­ca­to ingres­so al con­vit­to nei pri­mi gior­ni di scuo­la com­pro­met­te il rego­la­re inse­ri­men­to dei ragaz­zi nel­le clas­si, pro­prio nel momen­to più deli­ca­to per l’integrazione sco­la­sti­ca e rela­zio­na­le,” si leg­ge nel­la nota.

Il pro­ble­ma è par­ti­co­lar­men­te sen­ti­to dal­le fami­glie pro­ve­nien­ti da ter­ri­to­ri distan­ti, come evi­den­zia­to dal­l’e­sem­pio di Pan­tel­le­ria. Que­sti nuclei fami­lia­ri si tro­va­no costret­ti a soste­ne­re costi aggiun­ti­vi e gra­vo­si per affron­ta­re viag­gi, vit­to, allog­gio e sog­gior­ni prov­vi­so­ri, in atte­sa che l’ingresso al con­vit­to ven­ga final­men­te con­ces­so. Un one­re eco­no­mi­co che vani­fi­ca, in par­te, il sup­por­to pre­vi­sto dal ser­vi­zio con­vit­tua­le e impat­ta su fami­glie che già affron­ta­no sacri­fi­ci per garan­ti­re un’i­stru­zio­ne di qua­li­tà ai figli.

Richiesta di Equità e Parità di Trattamento

I geni­to­ri dei con­vit­to­ri ten­go­no a pre­ci­sa­re un pun­to fon­da­men­ta­le: gli stu­den­ti ammes­si sono figli di lavo­ra­to­ri non sta­ta­li che paga­no rego­lar­men­te la ret­ta INPS.

Alla luce di ciò,” scri­vo­no, “rite­nia­mo che sia dove­ro­so garan­ti­re pari digni­tà, equi­tà e acces­si­bi­li­tà al ser­vi­zio, pre­ve­den­do l’ingresso nel con­vit­to in con­co­mi­tan­za con l’inizio dell’anno sco­la­sti­co, come già avvie­ne in altri isti­tu­ti ana­lo­ghi.”

La richie­sta fina­le è peren­to­ria: i geni­to­ri chie­do­no una revi­sio­ne urgen­te del ban­do per con­sen­ti­re l’in­gres­so dei ragaz­zi sin dal pri­mo gior­no di scuo­la, eli­mi­nan­do così gli ulte­rio­ri sacri­fi­ci logi­sti­ci e organizzativi.

La comu­ni­tà di San­se­pol­cro e le fami­glie coin­vol­te resta­no in atte­sa di un rapi­do riscon­tro e di una pre­sa in cari­co con­cre­ta da par­te del­la Dire­zio­ne Gene­ra­le INPS, affin­ché ven­ga garan­ti­ta la sere­ni­tà e il benes­se­re degli studenti.


Foto di coper­ti­na: Eleo­no­ra Ber­nar­do, che ci ha segna­la­to la situa­zio­ne, e gli altri geni­to­ri davan­ti al con­vit­to Regi­na Elena