Dario Ferrante secondo degli italiani alla Maratona di Berlino

Dario Ferrante secondo degli italiani alla Maratona di Berlino

22/09/2025 0 Di Redazione

Dario Ferrante secondo degli italiani alla Maratona di Berlino nonostante l’infortunio. Un esempio per tutti gli sportivi e un messaggio da parte sua all’isola e ai panteschi

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Ciao a tutti,

voglio con­di­vi­de­re con voi qual­co­sa che per me rap­pre­sen­ta mol­to più di un sem­pli­ce risul­ta­to spor­ti­vo: dome­ni­ca ho cor­so la Mara­to­na di Ber­li­no e ho taglia­to il tra­guar­do con un tem­po di 2 ore e 27 minuti.

Per chi cono­sce il mon­do del­la cor­sa, sa cosa signi­fi­chi cor­re­re 42 km con que­sto tem­po. Ma per tut­ti gli altri, voglio dire cosa signi­fi­ca dav­ve­ro: è il frut­to di mesi – anzi, anni – di alle­na­men­ti, di sve­glie all’alba, di sacri­fi­ci quo­ti­dia­ni, di momen­ti in cui il cor­po cede­va ma la testa con­ti­nua­va a spingere.

Dopo tre mesi di infor­tu­nio e una rinun­cia a una del­le gara per me più impor­tan­ti dell’anno, vale anco­ra di più non aver mol­la­to e aver rico­strui­to tut­to da capo. Il mio risul­ta­to è un tem­po che mi ha per­mes­so di arri­va­re secon­do tra gli ita­lia­ni al tra­guar­do, e pri­mo tra i non professionisti.

Ma soprat­tut­to, sono arri­va­to 90esimo su oltre 55.000 par­te­ci­pan­ti da tut­to il mondo.

90esimo. In una del­le mara­to­ne più pre­sti­gio­se e com­pe­ti­ti­ve del pia­ne­ta, è un emo­zio­ne e un ono­re incredibile. 

Non sono un atle­ta pro­fes­sio­ni­sta, la mia pro­fes­sio­ne è l’odontoiatra, quin­di ne vado anco­ra più fiero.

Que­sta è l’ulteriore dimo­stra­zio­ne che con deter­mi­na­zio­ne, disci­pli­na e tan­ta pas­sio­ne, si può riu­sci­re a fare cose dav­ve­ro grandi.

È la dimo­stra­zio­ne che in un per­cor­so non è impor­tan­te quan­te vol­te e come cadi, ma soprat­tut­to come ti rial­zi. Pan­tel­le­ria mi inse­gna e mi ha inse­gna­to tan­to sot­to que­sto pun­to di vista, con le sue dif­fi­col­tà, i suoi limi­ti e la sua esse­re sel­vag­gia. Sono orgo­glio­so del­la mia iso­la e feli­ce di por­tar­la in alto in giro per il mon­do, oltre che per l’Italia.

La mara­to­na non è solo cor­sa. È resi­lien­za. È saper sof­fri­re, saper strin­ge­re i den­ti, ma anche saper cre­de­re fino in fon­do in ciò che si ama. E oggi, con que­sto risul­ta­to, voglio dire a chiun­que abbia un obiet­ti­vo, pic­co­lo o gran­de: cre­di­ci, pre­pa­ra­ti, e vai fino in fon­do. Per­ché il tra­guar­do non è solo un luo­go fisi­co, è una con­qui­sta personale.

Rin­gra­zio sem­pre chi mi ha soste­nu­to: la mia fami­glia, il comu­ne di Pan­tel­le­ria, la mia socie­tà (Uni­ver­si­tas Paler­mo), fami­lia­ri e amici.

Que­sto risul­ta­to è anche vostro.

Sono gra­to a me stes­so e a tut­ti voi. Grazie!

Dario Fer­ran­te

Dario Ferrante

Dario Fer­ran­te

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