Ospedale di Pantelleria e Dott. Chiarot: professionalità e umanità

Ospedale di Pantelleria e Dott. Chiarot: professionalità e umanità

02/05/2025 0 Di Angelo Parisi

Dopo l’esperienza personale all’Ospedale Nagar con il Dott. Chiarot e la sua squadra, un ringraziamento è d’obbligo per un ospedale che con il suo personale dà tanto, dal punto di vista professionale e umano

di Ange­lo Parisi

Dopo diver­si anni, ho final­men­te deci­so di fare un inter­ven­to chi­rur­gi­co che per varie ragio­ni ave­vo sem­pre riman­da­to. Per far­lo non ho scel­to una mega-strut­tu­ra ospe­da­lie­ra di quel­le di rile­van­za nazio­na­le, ma una pic­co­la strut­tu­ra d’ec­cel­len­za che in que­sti anni ho avu­to modo di apprez­za­re sem­pre di più: l’O­spe­da­le Nagar di Pantelleria.

Sì, per­ché a dispet­to del­le dimen­sio­ni (comun­que ade­gua­te all’i­so­la) e for­se anche gra­zie a que­ste, que­sto ospe­da­le è un pic­co­lo gio­iel­lo del­la sani­tà sici­lia­na, che inve­ce trop­po spes­so vie­ne deni­gra­ta e mor­ti­fi­ca­ta da una poli­ti­ca regio­na­le pre­sa da altre priorità.

Mi sono affi­da­to alle cure e alla mano esper­ta del Dott. Mas­si­mo Chia­rot e del­la sua squa­dra che, sono feli­ce di dichia­rar­lo, non mi han­no mai fat­to sen­ti­re un nume­ro, ma una per­so­na, e non mi han­no mai fat­to sen­ti­re solo nel­la mia con­di­zio­ne, nono­stan­te alcu­ne com­pli­ca­zio­ni occor­se per cau­se pro­ba­bil­men­te dovu­te alla mia patologia.

Una squa­dra che sa uni­re alla pro­fes­sio­na­li­tà l’u­ma­ni­tà e quan­do si è mala­ti, debo­li, spa­ven­ta­ti da ciò che ci aspet­ta, tali atten­zio­ni sono una carez­za sul viso.

Non sono sta­ti gior­ni feli­ci, sono sta­te lun­ghe set­ti­ma­ne di degen­za e incer­tez­za, segna­te da due inter­ven­ti, con com­pli­can­ze sul­le qua­li stia­mo anco­ra inda­gan­do, ma pro­prio le dif­fi­col­tà soprag­giun­te e la lun­ga degen­za han­no con­fer­ma­to che la scel­ta di opta­re per una pic­co­la strut­tu­ra e met­ter­si nel­le mani del Dott. Chia­rot e del­la sua squa­dra è sta­ta la migliore.

Ades­so che il peg­gio è pas­sa­to voglio rin­gra­zia­re tut­ti dal pro­fon­do del cuo­re: Mas­si­mo Chia­rot, Mim­mo Vita­le e tut­ta l’e­qui­pe di infer­mie­ri e col­la­bo­ra­to­ri. Un pen­sie­ro va anche alla Dott.ssa Mari­sa Di Piaz­za che, pre­mu­ro­sa­men­te, è sem­pre pas­sa­ta a fare un salu­to e alla Dott.ssa Anto­nel­la Ama­to che è sem­pre sta­ta presente.

Chi ha pato­lo­gie impor­tan­ti o è sta­to in ospe­da­le, sa che sen­tir­si segui­ti, ras­si­cu­ra­ti e ascol­ta­ti è fon­da­men­ta­le per affron­ta­re qual­sia­si pro­ble­ma pos­sa pre­sen­tar­si. È impor­tan­te ave­re medi­ci che ti fan­no capi­re cosa suc­ce­de e cosa stan­no facen­do, che rispon­do­no alle tue doman­de. Il rap­por­to con Mas­si­mo Chia­rot, una per­so­na dal­l’u­ma­ni­tà rara, è sta­to quel­lo che ha fat­to la dif­fe­ren­za nel mio caso. Non ho pro­ble­mi a dirlo.

E il per­so­na­le del­l’O­spe­da­le di Pan­tel­le­ria rie­sce a met­te­re sem­pre il mala­to al cen­tro del­l’at­ten­zio­ne, cosa che è rara. Lo dico con cogni­zio­ne di cau­sa dopo aver vis­su­to due tri­sti espe­rien­ze con i miei geni­to­ri in Sicilia.

Quin­di i rin­gra­zia­men­ti a que­ste per­so­ne che han­no deci­so di dedi­car­si agli altri sono dav­ve­ro sen­ti­ti e dovuti.

Infi­ne, un gra­zie lo riser­vo agli ami­ci che diret­ta­men­te o indi­ret­ta­men­te sono sta­ti vici­ni a me e a Fran­ce­sca in que­sti lun­ghi mesi. Que­ste espe­rien­ze ser­vo­no a capi­re tan­to di chi abbia­mo intor­no e a capi­re che vive­re a Pan­tel­le­ria signi­fi­ca anche questo.