Dario Ferrante, instancabile corridore pantesco mantiene alto il nome dell’Isola di Pantelleria anche alla maratona…

Da Pantelleria a Boston: trionfo di Dario Ferrante alla maratona
22/04/2025Dario Ferrante secondo degli italiani alla Maratona di Boston segnando un nuovo record pantesco nella maratona in 2 ore, 30 minuti e 26 secondi
di Flavio Silvia
Ieri, lunedì 21 aprile 2025, in occasione della 129ª edizione della Maratona di Boston – la più antica e una delle più prestigiose al mondo – un pezzo d’Italia, anzi un pezzo di Pantelleria ha brillato sulle strade del Massachusetts. A far parlare di sé è stato Dario Ferrante, che con un tempo di 2 ore, 30 minuti e 26 secondi si è classificato secondo italiano al traguardo e 199° tra gli uomini, su oltre 28.000 partecipanti complessivi.
Per Dario, isolano DOC, si tratta dell’ennesimo successo e della sua prima partecipazione a una major marathon, ma anche di un’esperienza “indescrivibile”, come lui stesso l’ha definita: «Il tifo era ovunque, in ogni angolo di strada. L’organizzazione impeccabile, l’atmosfera da brividi. Correre a Boston è un sogno che si realizza».
Dopo l’emozionante prima maratona di New York di Simone Parisi nel 2019, Dario prende il testimone e grazie ad una mirabile dedizione, talento e voglia di fare, migliora il risultato di Parisi e fa ben sperare per il futuro data la sua giovane età.
Fino a poche settimane fa, il miglior tempo di Ferrante su maratona era 2h35’. A Boston, con una prestazione impeccabile, ha migliorato di cinque minuti il proprio personal best, in una gara notoriamente ostica. Il percorso di Boston è tra i più difficili al mondo, con continui saliscendi e oltre 300 metri di dislivello positivo. Cruciale è il tratto compreso tra il 26° e il 36° chilometro, un segmento di gara noto per le sue quattro salite impegnative, tra cui la leggendaria Heartbreak Hill (“la salita spezza-cuore”), collocata al 35° km, quando le energie iniziano a scarseggiare e la forza mentale diventa decisiva.
«La gara è stata durissima, ma l’ho gestita bene. Mi sono divertito tantissimo, e il risultato dà ancora più valore proprio perché è stato ottenuto su un percorso così tecnico», racconta Dario, ancora carico di emozione.

L’impresa assume un significato ancora più profondo se si pensa al contesto di partenza: Dario è un atleta amatore, che si allena con dedizione e passione, spesso in condizioni logistiche non semplici per chi vive su un’isola. Eppure, con la sola forza della costanza e del sacrificio, è riuscito a raggiungere un livello di assoluta eccellenza.
Il risultato lo colloca non solo nella top 1% dei partecipanti alla Boston Marathon, ma soprattutto tra le storie più belle dello sport italiano di questa edizione. A precederlo tra gli italiani solo Alessandro Claut, con un crono di 2h29’33” (184° assoluto), mentre dietro di lui ha chiuso Andrea Piscopo, terzo italiano con 2h36’55”.
Ferrante non ha nascosto la sua soddisfazione per aver portato in alto il nome della sua terra: «Il nome di Pantelleria l’abbiamo portato lontano, e in alto. Questo mi riempie di orgoglio. Ci tengo a ringraziare il Comune, che con il suo patrocinio mi ha sostenuto in questa avventura».
Una gratitudine espressa con semplicità e umiltà, ma che riflette la forza simbolica di un risultato che va oltre lo sport: rappresentare una comunità piccola ma fiera, in uno degli eventi sportivi più iconici al mondo.
Ma per Ferrante non c’è tempo per riposare sugli allori: «Tra un mese correrò la 100 km del Passatore, un’altra sfida durissima, ma spero di fare bene anche lì». E poi? L’orizzonte resta puntato sulle altre major marathon: New York, Londra, Berlino, Tokyo, Chicago. Perché una volta provata l’ebrezza delle grandi corse internazionali, il richiamo diventa irresistibile.
«Questa esperienza mi ha dato una carica incredibile. Sono al settimo cielo, non vedo l’ora di tornare a vivere una gara così. Le major lasciano il segno in tutti i sensi».

Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
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