Pantelleria, Brignone (FdI): noi primo partito grazie alla coerenza

Pantelleria, Brignone (FdI): noi primo partito grazie alla coerenza

07/09/2022 0 Di Flavio Silvia

Intervista al Segretario di Fratelli d’Italia Pantelleria, Morgan Brignone, sulla prossima tornata elettorale: “FdI primo partito grazie alla nostra coerenza”

di Fla­vio Silvia

In occa­sio­ne del­le ele­zio­ni poli­ti­che e regio­na­li che si svol­ge­ran­no il pros­si­mo 25 set­tem­bre Pan­tel­le­ria Noti­zie sta inter­vi­stan­do i mag­gio­ri espo­nen­ti dei par­ti­ti poli­ti­ci loca­li. Oggi è l’oc­ca­sio­ne del segre­ta­rio loca­le di Fra­tel­li d’I­ta­lia, Mor­gan Bri­gno­ne, ecco l’intervista:

FdI è attualmente il primo partito del Paese, pensa che questo risultato sia solamente frutto del fatto che siete rimasti sempre all’opposizione oppure altro? Secondo lei, come si è arrivati a questo risultato?

Fdi pri­mo par­ti­to? Beh, guar­di, non entria­mo nei soli­ti “sem­pli­ci­smi”. Fra­tel­li d’I­ta­lia è pri­mo par­ti­to gra­zie alla sua coe­ren­za, oltre al fat­to che i nostri ammi­ni­stra­to­ri loca­li e regio­na­li stan­no svol­gen­do un egre­gio lavo­ro nei ter­ri­to­ri dove sono sta­ti elet­ti. Biso­gna pun­tua­liz­za­re anche che i nostri par­la­men­ta­ri sono sem­pre sta­ti mol­to vici­ni ai loro ter­ri­to­ri, non solo in cam­pa­gna elet­to­ra­le, come ha fat­to l’on. Var­chi in diver­se occa­sio­ni per Pan­tel­le­ria, con inter­ro­ga­zio­ni ed inter­pel­lan­ze parlamentari.

Esse­re sta­ti all’op­po­si­zio­ne, a mio pare­re, non è sta­to un né un pun­to a favo­re quan­to a sfa­vo­re, anzi, in caso di una futu­ra squa­dra di gover­no di Cen­tro­de­stra, dove FdI sarà colon­na por­tan­te, pro­prio per la man­ca­ta espe­rien­za di gover­no, sarà sot­to la len­te d’in­gran­di­men­to e sog­get­ta a mag­gio­ri cri­ti­che da par­te rispet­to ai par­ti­ti alleati.

Giorgia Meloni diventerà presto la prima donna a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio?

Sono con­vin­to che, ogni figu­ra all’in­ter­no di un’e­se­cu­ti­vo deb­ba esse­re giu­di­ca­ta per quel­lo che farà per il Pae­se. Io sono mol­to fidu­cio­so, in quan­to è una per­so­na seria che lot­ta ogni gior­no con­tro i pre­giu­di­zi e le eti­chet­te che le sono sta­te appli­ca­te. È giu­sto anche, per un Pae­se demo­cra­ti­ca­men­te matu­ro come l’I­ta­lia, che si abbia final­men­te una Pre­mier Don­na, visto che si par­la spes­so di quo­te rosa nel­la poli­ti­ca come ne gli ambien­ti lavorativi.

FdI propone nel proprio programma elettorale il “Blocco Navale”, può spiegarci questa misura?

La nostra pro­po­sta è quel­la di avvia­re una mis­sio­ne euro­pea in accor­do con le auto­ri­tà nor­da­fri­ca­ne. Que­sta per noi risul­ta esse­re l’u­ni­ca stra­da per­cor­ri­bi­le. I bar­co­ni, come le ONG, non devo­no arri­va­re sui nostri con­fi­ni per esse­re riman­da­te indie­tro, ben­sì non devo­no par­ti­re dal­le coste afri­ca­ne median­te accor­di inter­na­zio­na­li. Nes­su­no, par­la di mili­ta­riz­za­zio­ne dei con­fi­ni, come tut­ti cer­ca­no di strumentalizzare.

In una recente intervista il segretario della Lega Pantelleria ha affermato che il blocco navale è un provvedimento che non crede realizzabile, che ne pensa di questa affermazione fatta da chi sta nella vostra stessa coalizione?

Abbia­mo discus­so con il segre­ta­rio del­la Lega in diver­se occa­sio­ni su que­sto prov­ve­di­men­to, con visio­ni mol­to simi­li. Poi biso­gna sot­to­li­nea­re che se ci sono vedu­te diver­se all’in­ter­no del Cen­tro­de­stra. Al con­tra­rio di quan­to dico­no, sia­mo mol­to open min­ded e miria­mo al rag­giun­gi­men­to di comu­ni obbiettivi.

Alle regionali state sostenendo il candidato di centrodestra Renato Schifani, cosa pensa possa dare in più il vostro candidato?

Schi­fa­ni è un uomo del­le isti­tu­zio­ni, non dimen­ti­chia­mo che ha rico­per­to la secon­da cari­ca del­lo Sta­to in manie­ra esem­pla­re per cin­que anni. Quin­di è una figu­ra di spes­so­re sen­za egua­li. Rap­pre­sen­te­rà la nostra ter­ra con squi­si­to gala­teo isti­tu­zio­na­le e darà una mar­cia in più per la nostra regio­ne e per il gover­no regionale.

Nello Musumeci ha rinunciato con sorpresa alla candidatura alla regione siciliana, dimettendosi e costringendo la Sicilia ad andare ad elezioni, cosa pensa di questa scelta? Pensa che sia una sconfitta per il centrodestra?

Musu­me­ci si è dimes­so nel momen­to in cui ha visto, cau­sa movi­men­ti elet­to­ra­li, che la coa­li­zio­ne si sta­va sgretolando.
Non dimen­ti­chia­mo­ci però che comun­que si sareb­be vota­to per le regio­na­li a novem­bre e che dun­que si sareb­be potu­to tira­re il car­ro fino a data natu­ra­le di fine man­da­to. Il ragio­na­men­to fat­to dal pre­si­den­te Musu­me­ci, con cui con­cor­do, è sta­to anche un discor­so di spen­ding review: vota­re due vol­te nel giro di due mesi avreb­be por­ta­to a spe­se mol­to più eso­se oltre alla chiu­su­ra del­le scuo­le per mol­ti più giorni.

In una recente intervista, il segretario della Lega Pantelleria ha affermato che secondo lui la Meloni si affiderà nuovamente a Salvini alla guida del Viminale, che ne pensi?

Sal­vi­ni è sta­to un buon mini­stro al Vimi­na­le e cre­do che la scel­ta natu­ra­le sia quel­la di ricon­fer­mar­lo Mini­stro dell’Interno.

A Pantelleria si parla spesso di “emergenza immigrazione”. Quali pensa possano essere le soluzioni?

Cre­do che nel cor­so de gli anni sia sta­ta mol­to sot­to­va­lu­ta­ta la que­stio­ne immi­gra­zio­ne nel nostro ter­ri­to­rio. Infat­ti, solo poco tem­po addie­tro è sta­to rico­no­sciu­to il cosid­det­to “Pun­to di Cri­si” e quin­di “la pre­vi­sio­ne” del­l’a­per­tu­ra di un distac­ca­men­to “per l’i­den­ti­fi­ca­zio­ne e foto­se­gna­la­men­to” dei clan­de­sti­ni, com­po­sto da per­so­na­le qua­li­fi­ca­to per l’im­mi­gra­zio­ne, DIGOS e squa­dra mobi­le. Ciò snel­li­rà la pro­ce­du­ra di rico­no­sci­men­to e dun­que di rim­pa­trio median­te anche l’u­ti­liz­zo di aerei. Ciò però, al momen­to, rap­pre­sen­ta solo una “pre­vi­sio­ne”, come det­to pri­ma. Dun­que, il com­pi­to del­la poli­ti­ca dovrà esse­re quel­lo di spin­ge­re affin­ché ciò si rea­liz­zi il pri­ma pos­si­bi­le, in modo che non si veri­fi­chi­no altri affol­la­men­ti del cen­tro di pri­ma accoglienza.

Cosa risponde a chi vi accusa che nel caso in cui andreste a governare, mandereste l’Italia in default?

Le accu­se le riman­do volen­tie­ri al mit­ten­te, que­sta affer­ma­zio­ne fat­ta da Di Maio è ridi­co­la! Il default di un Pae­se avvie­ne dopo anni e anni di di cat­ti­va gestio­ne del­la cosa pub­bli­ca, quin­di l’ac­cu­sa di default è un auto­gol a suo sfa­vo­re in quan­to in que­sti anni c’è sta­to lui al gover­no. Inol­tre, io ho 25 anni e ad ogni cam­pa­gna elet­to­ra­le ho sem­pre sen­ti­to da deter­mi­na­ti sog­get­ti poli­ti­ci che nel caso di man­ca­ta loro vit­to­ria, l’I­ta­lia sareb­be anda­ta in default. Gli ita­lia­ni ormai non gli cre­do­no più!

Quanto le elezioni politiche pensa possano influenzare quelle regionali?

Pen­so che le ele­zio­ni regio­na­li e le ele­zio­ni poli­ti­che viag­gi­no su due bina­ri diver­si. In mol­te­pli­ci occa­sio­ni è capi­ta­to che in una regio­ne abbia vin­to lo schie­ra­men­to poli­ti­co oppo­sto a quel­lo che a livel­lo nazio­na­le ave­va pre­so il mag­gior nume­ro di con­sen­si, si guar­di, ad esem­pio, il caso Zin­ga­ret­ti nel 2018 nel­la Regio­ne Lazio.