Stefano Scaltriti dalle palme di Pantelleria agli alberi maestri del Brigantes

Stefano Scaltriti dalle palme di Pantelleria agli alberi maestri del Brigantes

08/07/2022 0 Di Francesca Marrucci

Stefano Scaltriti ha lasciato per un po’ le palme di Pantelleria e si è arrampicato sugli alberi maestri della Brigantes. Un’intervista piena di emozioni, prospettiva e sogni. Per Stefano e per Pantelleria

di Fran­ce­sca Marrucci

Ste­fa­no Scal­tri­ti ha abban­do­na­to per un po’ le sue pal­me a Pan­tel­le­ria e ha con­di­vi­so la sua espe­rien­za e com­pe­ten­za con la crew del Bri­gan­tes a Tra­pa­ni. La nave, l’ex-Oni­ce di Pan­tel­le­ria, è sta­to sot­to­po­sto in que­sti anni ad una rivo­lu­zio­na­ria tra­sfor­ma­zio­ne nel ‘Bri­gan­tes’, un velie­ro il cui sco­po sarà quel­lo di riper­cor­re­re le vie com­mer­cia­li mari­ne nel Medi­ter­ra­neo e nei Carai­bi, tra­spor­tan­do le mer­ci del­le iso­le, ini­zian­do dal caf­fè fino ai cap­pe­ri e ai pro­dot­ti panteschi.

In que­sti 3 anni di tra­sfor­ma­zio­ne, si è ormai giun­ti alle bat­tu­te fina­li e anche Ste­fa­no Scal­tri­ti che ha segui­to da subi­to il pro­get­to, è sta­to chia­ma­to a dare una mano. La rispo­sta è sta­ta subi­to entu­sia­sta anche se l’e­spe­rien­za ha moti­va­to alla fine ancor di più il ‘mode­ne­se pan­te­sco’, come ci ha confessato.

A che punto è il Brigantes?

“Il pro­get­to Bri­gan­tes sta andan­do avan­ti con dif­fi­col­tà, ma con deci­sio­ne. La nave è ora in sec­ca a Tra­pa­ni per siste­ma­zio­ni strut­tu­ra­li allo sca­fo e una vol­ta fini­ti que­sti lavo­ri si rimet­te­rà in acqua per fare l’ar­ma­men­to. I ragaz­zi intan­to stan­no facen­do il sar­tia­me, albe­ret­ti, pen­no­ni e tut­to quel­lo che ser­ve per mon­ta­re l’ar­ma­men­to veli­co. La nostra spe­ran­za è che per mag­gio-giu­gno la nave sia fini­ta e pos­so ini­zia­re a gira­re per il Medi­ter­ra­neo e in inver­no ci si diri­ge­rà ai Carai­bi a cari­ca­re il caf­fè. L’i­dea è quel­lo di tra­sfor­ma­re il Bri­gan­tes in amba­scia­to­re del­l’i­so­la di Pantelleria”

stefano scaltriti

Cosa ha significato creare da una nave a motore dismessa un veliero?

“È sta­to un lavo­ro imma­ne, basa­to su stu­di e sen­za pre­ce­den­ti. Que­sto è un lavo­ro che non si fa più da 150 anni e vie­ne pre­sa a model­lo pro­prio per la costru­zio­ne di un velie­ro anti­co. Stia­mo stu­dian­do come far fare le cusci­ne­rie e la tap­pez­ze­ria inter­na a Pan­tel­le­ria, per­ché oltre che car­go, il Bri­gan­tes avrà anche le cabi­ne e par­ti ricrea­ti­ve e dedi­ca­te alla didat­ti­ca e alla divul­ga­zio­ne sul­l’im­por­tan­za di pro­teg­ge­re il mare.”

stefano scaltriti

La sua esperienza lavorando su questo nuovo veliero qual è stata?

“A livel­lo emo­ti­vo è una cosa com­mo­ven­te. L’ul­ti­ma vol­ta che ho visto que­sta nave era qua­si affon­da­ta a Tra­pa­ni e veder­la oggi rima­ta gra­zie al lavo­ro di que­sti ragaz­zi lascia sen­za paro­le. Il lavo­ro che stan­no por­tan­do avan­ti è vera­men­te com­ples­so, di altri tem­pi e altre epo­che, qua­si dimen­ti­ca­to. Si dise­gna tut­to a mano ed è un impe­gno gigan­te­sco. Ci stan­no aiu­tan­do tan­ti coman­dan­ti del nord Euro­pa che sono gli uni­ci ad ave­re espe­rien­za in que­sto set­to­re e per me è sta­to un ono­re esse­re chia­ma­to a collaborare.”

stefano scaltriti

Prossimo passo?

“Per Pan­tel­le­ria si trat­ta di aprir­si ad un mer­ca­to sì di nic­chia, ma enor­me. Stia­mo pen­san­do di pren­de­re un’al­tra bar­ca a set­tem­bre, una 12 metri anti­ca di legno per fare un pri­mo cari­co di pro­dot­ti pan­te­schi da ven­de­re intan­to in un bar che i ragaz­zi han­no aper­to a Tra­pa­ni. È un pri­mo pas­so per ini­zia­re que­sto com­mer­cio e far cono­sce­re Pan­tel­le­ria ai tra­pa­ne­si, per­ché in mol­ti non sono mai venu­ti sull’isola.”

stefano scaltriti

 

Dalle palme di Pantelleria agli alberi maestri del Brigantes. Cos’ha significato per lei?

“Si trat­ta di rea­liz­za­re il sogno di una vita. In que­sto momen­to mi sen­to mol­to ‘pira­ta’. La tra­ver­sa­ta atlan­ti­ca a vela è il pri­mo sogno di chiun­que abbia la paten­te nau­ti­ca e se tut­to va bene, lì ci sarò anche io. A 55 anni que­sto pro­get­to mi dà la pos­si­bi­li­tà di impa­ra­re un nuo­vo mestie­re e non è una cosa da tut­ti. Que­sta è una cosa dav­ve­ro nuo­va, è vero che ho già espe­rien­za, ma que­sta è cosa total­men­te diver­sa. Non è come mon­ta­re una vela su una bar­ca a vela, qui si trat­ta di costruir­la la nave, cuci­re le vele una a una a mano, una figa­ta e un sogno che si sta rea­liz­zan­do, non solo per me, ma anche per la comu­ni­tà pan­te­sca e per que­sti ragaz­zi che ci stan met­ten­do tut­te le loro vite. Il Bri­gan­tes offre un’op­por­tu­ni­tà di lavo­ro per tan­ti a Pan­tel­le­ria e spe­ro dav­ve­ro che funzioni.”