Pantelleria laboratorio nazionale per la transizione energetica. Tavolo al Ministero delle Infrastrutture

Pantelleria laboratorio nazionale per la transizione energetica. Tavolo al Ministero delle Infrastrutture

28/12/2019 0 Di Redazione

Pantelleria laboratorio nazionale per la transizione energetica.

Tavolo al Ministero delle Infrastrutture per far sì che Pantelleria sia la prima isola italiana ad essere energeticamente autosufficiente per i fabbisogni interni.

Lo scor­so 17 dicem­bre è sta­to con­vo­ca­to pres­so il Mini­ste­ro del­le Infra­strut­tu­re e i Tra­spor­ti dal Vice Mini­stro Gian­car­lo Can­cel­le­ri un tavo­lo a cui era­no pre­sen­ti anche il Vice Mini­stro allo Svi­lup­po Eco­no­mi­co Ste­fa­no Buf­fa­gni e il Diret­to­re Gene­ra­le del­la Dire­zio­ne Gene­ra­le per il Cli­ma ed Ener­gia del Mini­ste­ro dell’Ambiente Dott. Rena­to Grimaldi.

Il Comu­ne di Pan­tel­le­ria era rap­pre­sen­ta­to dal Sin­da­co, Dott. Vin­cen­zo Cam­po, e dall’Assessore ai lavo­ri pub­bli­ci, Ing. Ange­lo Pari­si. Inol­tre, era­no pre­sen­ti il Dott. Ric­car­do Novo del Poli­tec­ni­co di Tori­no che sta col­la­bo­ran­do alla reda­zio­ne dell’Agenda per la Tran­si­zio­ne Ener­ge­ti­ca dell’isola di Pan­tel­le­ria, non­ché vari rap­pre­sen­ta­ti di azien­de private.

Lo sco­po del­la riu­nio­ne è sta­to quel­lo di indi­vi­dua­re gli stru­men­ti per far sì che l’isola di Pan­tel­le­ria sia la pri­ma iso­la ita­lia­na ad esse­re ener­ge­ti­ca­men­te auto­suf­fi­cien­te per i fab­bi­so­gni inter­ni. L’Isola è sta­ta scel­ta gra­zie alle sue enor­mi poten­zia­li­tà, infat­ti è quel­la in cui sono pre­sen­ti tut­te le fon­ti rin­no­va­bi­li: sole, ven­to, mare e geo­ter­mia, e quin­di l’unica in cui si può defi­ni­re un model­lo che, dopo gli oppor­tu­ni adat­ta­men­ti, pos­sa esse­re repli­ca­to anche nel­le altre isole.

Ciò che è sta­to chia­ro a tut­ti i pre­sen­ti è il fat­to che gli osta­co­li prin­ci­pa­li non sono di tipo tec­no­lo­gi­co né eco­no­mi­co: le tec­no­lo­gie sono matu­re e i costi pos­so­no esse­re coper­ti con finan­zia­men­ti pub­bli­ci e privati.

I pro­ble­mi sono inve­ce di tipo nor­ma­ti­vo e cul­tu­ra­le che ral­len­ta­no, quan­do non osta­co­la­no, lo svi­lup­po del­le fon­ti rin­no­va­bi­li. Si pen­si, ad esem­pio, al Decre­to del Pre­si­den­te del­la Regio­ne Sici­lia­na 10 otto­bre 2017 che impe­di­sce in tut­te le iso­le mino­ri sici­lia­ne, com­pre­sa Pan­tel­le­ria, l’installazione di impian­ti eoli­ci di qua­lun­que tipo­lo­gia e taglia o ad una appli­ca­zio­ne for­se trop­po sog­get­ti­va del­le nor­me a tute­la del pae­sag­gio che a vol­te impe­di­sco­no l’installazione di impian­ti a fon­ti rin­no­va­bi­li, dimen­ti­can­do che il pae­sag­gio è una com­po­nen­te dell’ambiente e non può esse­re con­si­de­ra­to in modo avul­so dal­le altre.

Se biso­gna smet­te­re di bru­cia­re com­bu­sti­bi­li di ori­gi­ne fos­si­le, non si può vie­ta­re lo sfrut­ta­men­to di una fon­te rin­no­va­bi­le per­ché è “brut­ta da vede­re”, ma biso­gna det­ta­re del­le linee gui­da che per­met­ta­no di sfrut­tar­la in modo tec­no­lo­gi­ca­men­te pro­dut­ti­va e pae­sag­gi­sti­ca­men­te accet­ta­bi­le. D’altronde le cen­tra­li ter­moe­let­tri­che, i tra­lic­ci e le anten­ne non sono cer­to bel­li da vede­re, eppu­re ven­go­no accet­ta­ti, a vol­te anche in modo ecces­si­vo, per­ché non se ne può fare a meno.

La pro­po­sta for­mu­la­ta dal Sin­da­co, e accet­ta­ta dai pre­sen­ti, è sta­ta quel­la di far diven­ta­re Pan­tel­le­ria un labo­ra­to­rio nazio­na­le per la tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca in cui indi­vi­dua­re il giu­sto mix di tut­te le fon­ti rin­no­va­bi­li dispo­ni­bi­li con cui pro­dur­re tut­ta l’energia nel modo più eco­no­mi­co ed effi­cien­te pos­si­bi­le e aggior­na­re le nor­me che oggi non per­met­to­no di rag­giun­ge­re tale obiettivo.

La base da cui par­ti­re sarà quin­di l’Agenda per la Tran­si­zio­ne Ener­ge­ti­ca che sarà sot­to­po­sta al Segre­ta­ria­to Clean Ener­gy for EU Island del­la Com­mis­sio­ne Euro­pea e nel­la qua­le sarà indi­ca­to il mix ener­ge­ti­co otti­ma­le per Pan­tel­le­ria, il per­cor­so da segui­re per rag­giun­ge­re l’obiettivo del 100% di rin­no­va­bi­li entro il 2050, le risor­se eco­no­mi­che neces­sa­rie e i vin­co­li nor­ma­ti­vi che oggi impe­di­sco­no tale obiet­ti­vo e che devo­no esse­re supe­ra­ti per raggiungerlo.